Croissant, open and bake!

croissant easy to made

Guardate cosa ho trovato ieri nel banco frigo della Coop. Croissant istantanei. Sono prodotti dalla Locatelli,ora in mano alla francese Lactalis.

Ingredienti: farina di frumento,acqua,margarina grassi e oli vegetali allo stato naturale o idrogenati (olio di palma, olio di colza),acqua,sale, emulsionante:mono e digliceridi degli acidi grassi (E471),regolatore di acidità acido lattico,colorante: beta caroteine,aroma: diacetyle, glutine, agente lievitante (difosfato sodico (E450i), bicarbonato di sodio (E 500ii), destrosio, zucchero, aromi, alcool, sale, agente di trattamento della farina, acido ascorbico.

La confezione si apre battendo il lato del cilindro sul bordo del tavolo. Ed ecco cosa c’è dentro. Una massa di pasta cerca di fuoriuscire.

Avete letto? c’è anche il diacetile (anche chiamato butanedione or 2,3-butanedione). Il diacetile è prodotto mediante fermentazione o può essere sintetizzato. E’ un composto che conferisce ai prodotti a cui viene aggiunto, un sapore che ricorda il burro.Tra gli aromi in cui è presente, vi sono quelli utilizzati nei popcorn da cucinare al microonde, si può trovare anche negli snacks e prodotti da forno. E’ la prima volta che lo trovo indicato in etichetta.

Hazards, una rivista che si occupa di sicurezza sui luoghi di lavoro, ha dedicato a Martin Muir la copertina. Martin è un operaio che si è ammalato di brochiolite polmonare lavorando nella multinazionale degli aromi Firmenich. Tutta la vicenda e utili links anche su storie precedenti le trovate qui e qui.


25 commenti on “Croissant, open and bake!”

  1. Grissino ha detto:

    Brrrr. impressionante leggere l’articolo su Hazards.

    Son sempre piú convinto che anche se mi ingozzo di dolci FATTI IN CASA, non é poi cosí grave…

  2. paolo ha detto:

    Fantastico!
    Costa più la lattina dell’involucro che il contenuto…
    A quando la lattina dello stracchino sintetico da shakerare?

  3. Paolo ha detto:

    paolo (minuscolo), non pensare mai che la tua fantasia possa superare la realtà… se becco davvero una cosa tipo lo stracchino sintetico qui a New York te lo mando a casa! ahahah
    Paolo (maiuscolo)

  4. […] -Croissanti ready to made, diacetile incluso. Diacetile cosa? sì il composto che è stato ritenuto responsabile di malattie polmonari nei lavoratori ad esso esposti. […]

  5. Dario Bressanini ha detto:

    Si, pero’ ricordiamo che il Diacetile e’ un prodotto naturalmente presente anche nel burro, anzi, ne caratterizza il sapore. Non e’ che il sapore “ricorda il burro”, e’ che il burro senza diacetile non sa di burro :-).
    Nell’etichetta non e’ riportata la concentrazione, e immagino sia usato con la stessa funzione che ha nel burro e quindi in concentrazioni simili.

    ciao Dario

  6. gianna ha detto:

    Giusto Dario, serve a conferire il “sapore di burro” anche in sua assenza.Proviamo a cercare in che quantità si trova?

  7. Dario Bressanini ha detto:

    eh, magari sulle etichette riportassero la composizione esatta con tutte le percentuali 🙂
    Per chi come noi e’ “appassionato” di etichette 🙂 sarebbe la manna.
    Pero’, sinceramente, temo che possa servire solo a spaventare i normali consumatori a cui, normalmente, un termine “chimico”, suona come una cosa “artificiale”, indipendentemente dalla provenienza.

  8. Corsaro ha detto:

    Viva la pappa con il pomodoro, pane e pomodoro, pane e burro e anche solo un tozzo di pane.
    Perchè,fosse anche uguale, il tempo di preparazione tra la diavoleria inscatolata e un paneburromarmellata la seconda che ho detto (occhio alle etichette sempre!)mi sembra più una scelta consapevole.

  9. Sara - Piperita ha detto:

    La cosa migliore è il diacelite, usato solo come ricordo dell’aroma di burro…
    Hai avuto il coraggio di cuocerlo e mangiarlo? Com’era?
    Ho i brividi!

  10. davide ha detto:

    nel vino qualcuno ha provato ad aggiungerlo, in quantità infinitesime, si intende, e solo per provare. ho potuto assaggiare, aumentava la sensazione di banana matura, non è stato malvagio!
    ciao
    davide

  11. Grissino ha detto:

    Sí ma il problema é che non credo che nel burro il diacetile sia piú di tanto volatile o almeno in bassissime concentrazioni. Se no sarebbe pericoloso pure avere il burro in casa e non solo fare i pop corn al sapore di burro. Quello che secondo me non avete capito (a parte Corsaro) é che si usa il Diacetile perché costa troppo usare il burro. Cioé, per aumentare i guadagni o vendere il prodotto a basso prezzo non si usa del burro. Questa é la cosa allucinante, non usare un additivo quando ce n’é bisogno o é giustificato.

  12. Dario Bressanini ha detto:

    Grissino: non capisco perché dovrebbe essere “allucinante” voler produrre qualcosa a basso costo e aumentare i guadagni. Se qualcuno lo acquista vuol dire che c’è un mercato per questo. In ogni caso, se vedi, nell’etichetta c’e’ scritto che usano la margarina, e a questa per aromatizzarla all’aroma di burro spesso aggiungono diacetile, che è uno dei prodotti della fermentazione della panna prima di essere trasformata in burro. Può sembrare strano a noi italiani che consumiamo burro (anche se spesso di pessima qualità, da affioramento) ma esistono paesi dove la margarina (con il diacetile) è consumata più del burro, per diverse ragioni, e non ci vedo niente di allucinante, i gusti sono gusti 🙂

    ciao Dario

  13. Corsaro ha detto:

    Non capisci Dario? Provo con un paragone alla corsaro: “perchè accontentarmi di una bambola gonfiabile quando posso avere una compagna in carne, ossa e cervello pensante?”
    Quindi uso il burro, il resto è noia che rende a non so chi. Ciao

  14. Dario Bressanini ha detto:

    Corsaro: ma anche io uso il burro, perché mi piace. Ammetto che non mi faccio molte “menate” salutistiche. Tuttavia, posso accettare il fatto che milioni di persone non lo vogliano usare per mille e una ragione (salutistiche, etiche, religiose, di gusto, di spalmabilità, di praticità in pasticceria etc…)
    Ciao

  15. Corsaro ha detto:

    Notturno anche tu? Sulle menate salutistiche sono daccordo. A volte ci si scandalizza su certe cose, e poi se ne “magnano” allegramente altre. Tutto va bene fino a quando scatta la domanda: che cosa e?

  16. gianna ha detto:

    Cercando dati sul diacetile mi sono imbattuta nel “cultured butter” prodotto con ceppi batterici che durante la fermentazione producono anche il diacetile.

    http://novocreamseparators.com/butter.html

  17. Dario Bressanini ha detto:

    Si Gianna, sono i Lactococcus lactic ssp. diacetilactis . Sul burro sono “ferratissimo” 😉
    http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/11/27/il-burro/

    Gli americani scrivono esplicitamente “cultured butter” perché loro non lo fanno inacidire, come invece in Italia e altri paesi europei

  18. Marco ha detto:

    Salve,

    entro a gamba tesa sulla discussione tra Dario e il Corsaro: è giusto o è allucinante usare il diacetile per abbassare il costo dei prodotti? Nella mia città, sul muro di un discount, c’è una scritta fatta con lo spray che risponde alla vostra domanda. La scritta recita: “Biologico per i ricchi e veleno per i poveri”. Ogni altra considerazione su su diacetile e additivi inutili è superflua.

    Nella mia città, c’è una multisala in cui l’odore del popcorn si espande oltre le sale del cinema, ovvero si sente anche nel centro commerciale del pianterreno e talvolta anche nel parcheggio esterno. Se vado a vedere un film o passeggio nel centro commerciale per un’oretta quanto diacetile inalo respirando il popcorn altrui??? Dopo il fumo passivo abbiamo anche l’inalazione di popcorn passivo?

  19. Gianna Ferretti ha detto:

    @Dario, si ho letto i tuoi interessanti posts sul burro. Mi hai convinto, oggi proverò a fare il burro con mia figlia.:-)

    P.S. ho trovato i livelli di diacetile in alcuni prodotti, ovviamente degli States..il tempo di tradurre e rielaborare i testi,nuovo post in arrivo.

  20. Dario Bressanini ha detto:

    Gianna: mio figlio si e’ divertito un mondo a fare il burro (e pure io a dire il vero) 🙂 Poi ci abbiamo fatto i biscotti. Ovviamente niente diacetile nel burro casalingo perche’ la panna non e’ fermentata.
    … eeeehhh, per quel che riguarda le etichette abbiamo ancora molto da imparare in Italia..

    ciao Dario

  21. Corsaro ha detto:

    Che dirti Marco, io vivo a gamba tesa! E’una lotta quotidiana per il possesso della mia anima. Da contadino e consumatore consapevole di dico che la chimica non è nostra nemica se usata onestamente. Tanti babau sono finti. Pensa all’ogm, tutti pensano al mais, ma la soya? E'(oltretutto) molto usata anche dai mangiatori di erba(vegan&eC). OGM fino al midollo, ma non si dice…

  22. […] Il diacetile (2,3-Butanedione) è un chetone volatile. Metilchetoni e lattoni sono presenti a vari livelli nel burro fresco a basse concentrazioni e appena percepibili dal nostro gusto. Quando il burro si […]

  23. Gianna Ferretti ha detto:

    Evvai! ci sono riuscita! burrro home-made.

    grazie Dario!

  24. […] a parlare del diacetile.L’attenzione sul questa molecola è iniziata diversi anni fa quando è stata riconosciuta come un […]

  25. Giorgio ha detto:

    Ciao intervengo nell’argomento visto ke è una cosa a me cara 🙂

    sono 2 anni ormai che consumo abitualmente questi cornettini, il sabato o la domenica mattina sono una manna dal cielo! Danno tutto un’altro sapore alla giornata e sono davvero squisiti.

    Cmq giusto per precisazione… NON sono da aprire sbattendo la confezione sul tavolo O.o

    se noti sul lato c’è scritto “apri qui”, beh basta tirare quella linguetta di carta che aprirà il barattolo al centro e non da sopra (rendendo impossibile poi l’estrazione.

    baci Gio


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