Biscotti e coloranti azoici

Cosa è successo ai biscotti dall’azienda La Rustichelli?

Se prima comparivano in etichetta:

Ingredienti:
Farina di grano tenero tipo “0” -zucchero- margarina vegetale (Grassi e oli vegetali-Emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi,lecitina- Sale- Conservante:Acido sorbico- Aromi- Correttore di acidità:Acido citrico-Colorante:betacarotene)- semi naturali di anice- Carbonato acido d’ammonio- Coloranti: E102,E110,E122,E124,E131,E151,E514

Ora troviamo:

Ingredienti: Farina di grano tenero tipo “0” – zucchero- margarina vegetale (grassi e oli vegetali, emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi,lecitina -Sale-Conservante:Acido sorbico, Aromi, Correttore di acidità: acido citrico- Colorante: beta carotene) -Semi naturali di anice- Cacao- Carbonato acido d’ammonio, E503ii – Aromi- Colorante naturale:betacarotene -Aromi naturali

Eccoli a confronto nelle due versioni, Prima e dopo il remake.

Cosa è cambiato? Sono scomparsi i coloranti azoici.

Biscotti e colorantiBiscotti e coloranti

Si cominciano quindi a vedere le conseguenze della presa di posizione della comunità europea contro i coloranti azoici.

Come detto in precedenza a partire dal 20 luglio 2010 gli alimenti contenenti i ccoloranti E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E 129, dovrebbero recare, accanto alla denominazione (E), anche la scritta “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” come riportato nell’allegato V del regolamento europeo 1333/2008.

Avevo già intercettato l’esempio della cedrata Tassoni che senza troppo clamore ha sostituito la tartrazina con estratto di cartamo, e voi avete altri da segnalarne?


Tutti i coloranti della Cedrata. Fuori la tartrazina, arriva l'estratto di cartamo

cedrate a confronto

Cedrata, bevanda analcolica e dissetante a base di sciroppo di cedro. Questo leggo sul dizionario.

Ma cosa si trova tra gli scaffali? buona occasione per rivedere l’uso dei coloranti alimentari che sono impiegati per arrivare al colore giallo -spesso- ahimè, senza che il frutto del cedro sia stato usato. L’elenco dei prodotti non è completo, di certo ci sono tanti altri marchi ma possiamo concludere che i coloranti azoici sono i prevalenti (E102, E131, E132). Ma qualcosa sta cambiando. Infatti come detto in precedenza a partire dal 20 luglio 2010 gli alimenti contenenti i coloranti E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E 129, dovranno recare, accanto alla denominazione (E), anche la scritta “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” come riportato nell’allegato V del regolamento europeo 1333/2008. Gli alimenti presenti nel mercato o etichettati prima di questa data possono essere commercializzati fino alla data di scadenza.

Seguitemi!

Come si ottiene il colore giallo fluorescente della cedrata Baja? Niente cedro ma: acqua, zucchero, Acidicante: Acido citrico, Aromi, Anidride carbonica, conservante:sodio benzoato, coloranti: E102, E132

Stessa azienda produttrice della Baja ma etichetta diversa, la Cedrata Drink non cambiano gli ingredienti: Acqua, zucchero, Acidicante: Acido citrico, Aromi, Anidride carbonica, conservante:sodio benzoato, coloranti: E102, E132

Trovate su Google:

la Cedrata Bracca: Acqua, zucchero, anidride carbonica, acidificante acido citrico, aromi, conservante sorbato di potassio, colorante E 102.

Cedrata Villa Cedraia Acqua, Zucchero, Anidride Carbonica. Acidificante:Acido Citrico, Aromi Naturali,Conservante:Sodio Benzoato, Coloranti: E102, E131

E ora alcuni esempi di prodotti in cui tra gli ingredienti ci sono novità negli ingredienti:

Cedrata Spumador: Acqua, zucchero, anidride carbonica,acidificanti: acido citrico, estratto di cartamo, aromi naturali,antiossidanti:acido ascorbico

La Cedrata Bio Acqua minerale 84,91%, zucchero grezzo di canna 14%, anidride carbonica di origine naturale 0,6%, acidificante: acido citrico, estratto naturale di cedro 0,1%, estratto naturale di cartamo.

Notato il cambiamento? è comparso l’estratto di cartamo, di cui ho scritto ieri.

E per chiudere la cedrata Tassoni, la piu’ conosciuta senz’altro. La Tassoni ha cambiato di recente gli ingredienti. Nonostante sia un cambiamento importante, nessuna nota sul sito della storica azienda.

etichette soda Tassoni a confronto

Se in passato comparivano: acqua, zucchero, anidride carbonica, acidificante: acido citrico, alcolato di cedro, aromi naturali, colorante tartrazina.

Ora abbiamo questi: acqua, zucchero, anidride carbonica, acidificante:acido citrico, alcolato di cedro, aromi naturali.

Nessun colorante? Del cambiamento ha parlato qualche settimana fa il Giornale di Brescia. Dopo aver illustrato il successo della bibita prodotta a Salò, l’articolo commenta la scomparsa della tartrazina con queste righe su cui mi astengo dal commentare:

“….. qualche cambiamento lo si è fatto, ma nessuno sembra essersene accorto. Tanto per cominciare la Tassoni da quest’estate è più sana. È stata infatti sostituita la tartrazina, storico colorante chimico, con un aroma naturale: il cartamo. A febbraio si è fatto qualche test, nessuno ha detto nulla. E quindi lo si è adottato su vasta scala.

Chiederò delucidazioni all’azienda. L’estratto di cartamo può essere omesso dall’etichetta? e indicata come “aromi naturali”?

Altri post sul tema:

Cedrata, spuma e chinotto a km zero.

Estratto di cartamo


Estratto di Cartamo

L’estratto naturale di cartamo è un colorante che si candida a sostitire il colorante tartrazina (E 102) in diversi tipi di prodotti come questa bibita analcolica. Come ho già scritto, a partire dal 20 luglio 2010 gli alimenti contenenti i coloranti E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E 129, dovranno recare, accanto alla denominazione (E), anche la scritta “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” come riportato nell’allegato V del regolamento europeo 1333/2008. Gli alimenti presenti nel mercato o etichettati prima di questa data possono essere commercializzati fino alla data di scadenza.

L’estratto che inizia a comparire in qualche bibita, si ricava dai petali del fiore del Carthamus tinctorius L di colore giallo-arancione. Per ottenerlo, si utilizzano acqua, acidi e successiva essiccazione.
Le principali sostanze coloranti contenute nell’ estratto sono i pigmenti di colore giallo: safflomin A (giallo hydroxysafflor A) e safflomine B (safflor giallo B) appartenenti al gruppo dei flavonoidi.

La pianta, originaria in Egitto, viene coltivata attualmente in diversi paesi sia in Europa che in Asia (India, Cina, Giappone. In passato i petali di cartamo essiccato (Hong Hua) erano usati in medicina e erboristeria. Dai semi si ricava anche un olio commestibile.

I pigmenti ottenuti dal cartamo sono utilizzati per la colorazione di dolciumi, bevande, pasta e sottaceti.

Volgarmente la pianta è anche conosciuta con il nome di zafferanone. In passato -non escludo che sia così anche oggi – veniva coltivata per ottenere un surrogato dello zafferano (crocus sativus).


Cedrata, spuma e chinotto a km zero

Hanno una etichetta vintage con pin up ammiccanti. Tema che negli ultimi anni è stato riproposto anche da varie altre aziende produttrici di bibite analcoliche come chinotto, cedrata.

Quando si parla di spesa e di prodotti alimentari a Km zero, a quanti Km facciamo riferimento? Diciamo che queste bibite che ho trovato in un bar a Fermo le potremmo considerare locali, 🙂 infatti si fabbricano nelle Marche.

Cosa contengono?

Cominciamo dalla Spuma nera Acqua, zucchero, aromi, anidride carbonica. Acidificante: Acido citrico, conservante: sodio benzoato, colorante:Caramello E 150d

Cambiando l’ordine degli ingredienti abbiamo il Chinotto: Acqua, zucchero, caramello 150d, aromi, anidride carbonica. Acidificante: acido citrico, conservante: sodio benzoato.

Coloranti e aromi anche nell’Aranciata Acqua, zucchero, succo d’arancia 12%, acidificante: Acido citrico, aromi, anidride carbonica, conservante: sodio benzoato, colorante: E110

Come si ottiene il colore giallo fluorescente della cedrata? Cedro? macchè. Acqua, zucchero, Acidicante: Acido citrico, Aromi, Anidride carbonica, conservante:sodio benzoato, coloranti: E102, E132

Leggo nel sito aziendale che le bibite “sono prodotte ancora con gli stessi metodi e le stesse ricette degli anni ’50”.

Sarà invece utile modificare la formula perchè la legislazione su alcuni dei coloranti inclusi tra gli ingredienti è cambiata. Tutto è iniziato nel 2007 dopo la pubblicazione di uno studio inglese, nel quale si sosteneva l’esistenza di un nesso tra i coloranti artificiali e l’iperattività dei bambini. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha in seguito avviato una nuova valutazione scientifica di tutti i coloranti artificiali. Per i coloranti artificiali giallo chinolina (E104), giallo arancio S (E110) e rosso cocciniglia A (E124) l’Efsa ha deciso la riduzione della dose giornaliera accettabile (DGA). Nessuna variazioni per la tartrazina (E102), l’azorubina/carmoisina (E122) e il riosso allura AC (E129). L’autorità però ha ricordato che se i bambini bevono in gran quantità bevande zuccherate contenenti E 122 ed E 129 potrebbero superare la dose giornaliera accettabile. Per la tartrazina (E102) il panel ha evidenziato la possibilità di intolleranze o reazioni cutanee “in una piccola parte della popolazione”.

A partire dal 20 luglio 2010 gli alimenti contenenti i coloranti E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E 129, dovranno recare, accanto alla denominazione (E), anche la scritta “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” come riportato nell’allegato V del regolamento europeo 1333/2008. Gli alimenti presenti nel mercato o etichettati prima di questa data possono essere commercializzati fino alla data di scadenza.

Sono esclusi dall’obbligo gli alimenti in cui il colorante è stato utilizzato per la marcatura a fini sanitari o di altro tipo su prodotti a base di carne o per la stampigliatura o la colorazione decorativa dei gusci d’uovo.

Per riepilogare, i coloranti oggetto di questa normativa sono:
E 102: tartrazina
E 110: giallo tramonto FCF, giallo arancio S
E 104: giallo di chinolina
E 122: azorubina, carmoisina
E 129: rosso allura AC
E 124: Ponceau 4R, rosso cocciniglia A

Se avvistate una bibita o un prodotto con la dicitura “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini me lo fate sapere? anche se credo che si passerà ad usare altri coloranti, come sta già accadendo.

Cosa ho già scritto sui coloranti presenti nelle bibite? ecco i posts precedenti su prodotti contenenti Tartrazina, caramello e rosso allura.

Links

EFSA: faq foodcolours

EFSA e coloranti azoici


Le aziende leggono i blog e commentano

Perché usare un nickname invece di nome e cognome? Comunque apprezzo l’impegno dell’azienda a cambiare ingredienti del prodotto di cui si era parlato qui.

Sul post in cui si rifletteva sugli ingredienti dello spumante destinato ai piu’ piccoli è arrivato questo commento su cui ragionare: Leggi il seguito di questo post »


San Bitter, spezie e coloranti

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Avrete di certo visto la pubblicità dei nuovi prodotti San Pellegrino alle spezie..Bene, nella versione al Peperoncino, la bibita analcolica a ridotto contenuto calorico con zucchero ed edulcoranti, ecco gli ingredienti:

Acqua, zucchero, aromi, anidride carbonica, acidificanti: acido citrico, edulcoranti: ciclammato di sodio – acesulfame K – aspartame, stabilizzanti: E414 (Gomma arabica), E445 (Esteri della glicerina della resina del legno); estratto di peperoncino {Capsicum Annuum L.} 0,012%, coloranti: E122* (Azorubina) – E110* (Giallo tramonto).

Cosa avete notato tra gli additivi? E445, gli Esteri della glicerina della resina del legno, già visti in altre bibite analcoliche. E poi? una combinazione di coloranti: coloranti: E122 (Azorubina) e E110 (Giallo tramonto). Sì, avete letto bene, l’azienda ha scelto di impiegare due dei coloranti azoici di cui abbiamo già parlato in passato. Il loro impiego richiede obbligatoriamente la dicitura: “Possono influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”.


E 900, passami il dimetilpolisilossano

dimetilpolisillossano

Nell’ etichetta della bevanda ai frutti rossi riportata sopra, ho trovato l’additivo antischiumogeno dimetilpolisilossano. Dove avevo già incontrato quel nome? nella composizione di un tè erogato da un distributore automatico.

Di cosa si tratta? di un additivo impiegato per la produzione di alcuni preparati alimentari allo scopo di impedire o ridurre la formazione di schiume. E’ un derivato del silicio e ha la seguente struttura.

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Il silicone antischiumogeno oltre che in bevande istantanee come questa della Unilever e bevande destinate ai distributori automatici self-service, viene impiegato nella composizione di alcuni oli vegetali per friggere.

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gmoil2 (1)
vegetable oil

Il WHO considera la sostanza inerte e non tossica. Avete notato i riferimenti? risalgono agli anni sessanta e settanta.

In rete troverete tracce del dimetilpolisilossano anche a proposito dei Chicken Mc Nugget e nelle french fries.

macfries

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Coloranti in farmacia

La lettrice Antonella ha trovato la tartrazina in un prodotto per favorire la digestione e il funzionamento delle vie biliari. Uno sguardo rapido tra i farmaci del parentado e ho scoperto che i coloranti sono frequentissimi. Indigotina (132), azorubina (E122), ossido ferro rosso (E172) e ossido di ferro nero (E172) e biossido di titanio in diversi farmaci antipertensivi e per la circolazione. I coloranti giallo di chinolina e biossido di titanio in un integratore suggerito dal dermatologo a mio figlio.
Leggo sull’articolo: COLORANTS ­ THE COSMETICS FOR THE PHARMACEUTICAL DOSAGE FORMS che lo scopo della colorazione può variare nelle diverse formulazioni. La colorazione può essere impartita per prolungare la stabilità, in alcuni casi per l’identificazione da parte del paziente. E’ descritta una funzione psicologica, il colore del prodotto potrebbe anche influenzare l’efficacia della terapia (!). Credo che nella maggior parte dei casi però il colore sia usato a soli fini estetici e per rendere il farmaco piu’ appetibile soprattutto se parliamo di bambini. Ecco un tema mai trattato in passato: i coloranti nei farmaci. Non sarebbe possibile evitarne l’impiego, soprattutto nei farmaci destinati a soggetti affetti da patologie cronico-degenerative?

COLORANTS ­ THE COSMETICS FOR THE PHARMACEUTICAL DOSAGE FORMS


L’alfabeto di Trashfood

1005 post in cinque anni, un bel numero! E’ da un po’ che pensavo di fare un riassunto sugli additivi e ingredienti di cui ho parlato. Ed ecco il risultato, il dizionario illustrato di Trashfood.







in progress…..


I numeri del panettone

Arrivo in ritardo quando sono numerosi gli articoli scritti sul panettone, ma repetita iuvant.

Qualche numero in ordine sparso sul panettone la cui produzione è disciplinata dal decreto emanato il 22 Luglio 2005 dai Ministeri delle Attività produttive e delle Politiche agricole e forestali.

Decine di migliaia le tonnellate di panettone prodotte ogni anno in Italia (Dati AIDI).

– Secondo il disciplinare deve essere del 4% la percentuale di tuorlo d’uovo del panettone. Burro o ( materia grassa butirrica) devono essere in quantità non inferiore al 16%.

– Sono state 7 le tonnellate di panettone servite durante la manifestazione Re Panettone a Milano

– Pesava ben 325 kg ed era alto 1,45 metri il panettone da guinnes dei primati preparato nel 2007 dalla azienda Fiasconaro

30 giorni la scadenza del Panettone Tipico della Tradizione Artigiana Milanese dalla data di produzione.

7 mesi la massima scadenza vista su un panettone industriale letta qui.

– Ammontava a 20 mila euro la sanzione fatta alla LIDL per i finti panettoni in vendita.

– Anche ne 2010 non sono mancate le frodi alimentari. 1200 panettoni e pandori sequestrati dai nuclei antisofisticazione dei Nas nel corso della operazione Natale sicuro conclusa il mese scorso.

3 gli aromi Panettone scovati nel web. Aroma Panettone, Aroma Panettone Sublime e Aroma Panettone Milano.

– All’inizio erano solo canditi e uvette, ora i panettoni farciti sono decine. La farcitura piu’ strana? un panettone farcito con crema alla fragola (Made in Brazil)

1 blog interamente dedicato al Panettone.

– Ma quanti impasti servono per produrre un panettone a lievitazione naturale? e quante ore di lavorazione? la risposta nei due video curati dai fratelli Ronci che ci portano nel loro laboratorio di produzione per mostrare tutti i processi che portano alla realizzazione del panettone in cui un ruolo importante è svolto dal lievito madre.

Il primo video e il secondo.

Gli autori dicono di essersi divertiti. Di certo, ora abbiamo imparato quanto lavoro e quanto impegno ci sono dietro ad ogni panettone di qualità. Bravi!!