I nanomateriali e il colorante biossido di titanio ( E 171) negli alimenti
Pubblicato: 2013/01/06 Archiviato in: Additivi, Coloranti, L'angolo chimico 3 commentiVisto che negli ultimi giorni ho incontrato il colorante biossido di titanio (TiO2) ( E171) in diversi prodotti, torno sull’argomento. L’impiego principale del biossido di titanio è nella produzione di vernici. Lo troviamo comunque in numerosi altri prodotti, tra i cosmetici (filtri solari), tra i prodotti per l‘igiene personale (dentifrici) e negli alimenti, tema che ci interessa piu’ da vicino. Attenzione crescente è rivolta al suo impiego come nanomateriale che chiamerò nano Ti02. La produzione di nano TiO2 è aumentata negli ultimi anni, di conseguenza oltre all’esposizione umana, è aumentata l’immissione nell’ambiente. Sono definiti come nanomateriali quei materiali che hanno componenti strutturali con almeno una dimensione nell’intervallo 1-100 nm.
Le particelle di nano TiO2 sono sintetizzate a partire da Sali di titanio e si arriva a strutture cristalline diverse (anatase, rutile o brookite). Le particelle di biossido ad uso alimentare sono eterogenee. Si fa presto a dire biossido di titanio, le dimensioni delle particelle che troviamo negli alimenti sono comprese tra 40 e 220 nm come mostra l’immagine tratta dall’articolo recente “Titanium Dioxide Nanoparticles in Food and Personal Care Products” in cui sono riportati i livelli di biossido di titanio (E 171) in alcuni prodotti in vendita negli Stati Uniti (Weir 2012). Fino ad oggi un solo studio era stato condotto per quantificare i livelli di biossido di titanio in alcuni prodotti alimentari (Lomen 2000).
Studi finalizzati alla valutazione della tossicità delle particelle hanno evidenziato una relazione con la struttura e le dimensioni delle particelle. Il biossido di titanio sotto forma di anatase è 100 volte piu’ tossico del rutile. Alcuni studi recenti hanno attribuito proprietà proinfiammatorie alle particelle inalate (Hussain 2011), inoltre le interazioni con la superficie gastro-intestinale potrebbero essere coinvolte nell’insorgenza del morbo di Chron (Lomer 2002). Altri autori hanno attribuito al biossido di titanio un ruolo potenzialmente carcinogenico (CCohs.ca) Secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC)il biossido di titanio è incluso nel gruppo IARC 2B carcinogen (possibly carcinogen to humans).
Veniamo ai risultati dello studio di Weir et al (2012) . I livelli piu’ alti sono stati trovati nel prodotto Dickinson Coconut curd (3,59 ug/mg), la crema ritratta nella foto.
Seguono le Mentos Freshmint Gum. Diversi prodotti contenevano da 0.01 a 1 mg per porzione. Tra i prodotti con le concentrazioni maggiori, le gomme da masticare con livelli > 0,12 ugTi/mg. I livelli sono stati quantificati anche in confetti al cioccolato. Ad es. negli M&M il Titanio risultava 1,25 ug/mg. Sono stati anche analizzati dei prodotti caseari, ricordate la mozzarella al biossido di titanio? Alcuni drinks a base di latte scremato possono contenere il biossido aggiunto per rafforzare il colore. In media nei prodotti analizzati i livelli di titanio erano compresi tra 0,02 e 0,006 mg per porzione (240ml).
Gli autori hanno valutato anche la potenziale esposizione di diverse fasce di popolazione. L’esposizione dipende ovviamente dalle abitudini alimentari. Poiché il biossido di titanio è presente in molti prodotti per l’infanzia (caramelle, marsmallows, gomme da masticare), per la popolazione statunitense si è concluso che i piu’ piccoli sono i piu’ esposti (in media l’apporto giornaliero sarebbe tra 1-2 mg di Titanio /kg di peso). Per gli adolescenti si è stimato un apporto di circa 0,2-0,7 mg/kg di peso corporeo. Circa il 36% del biossido presenta dimensioni < 100 nm, quindi possiamo ipotizzare l’esposizione a nano TiO2 e non possiamo sottovalutare le sue conseguenze tossicologiche soprattutto per i bambini. Anche in Europa la legislazione europea riserva delle novità per i nanomateriali che in futuro dovrebbero essere indicati in etichetta.
Curiosi di sapere i livelli negli altri prodotti esaminati da Weir e colleghi? Ecco una immagine che riassume tutti i dati raccolti. Cliccare per avere una immagine piu’ grande.
Fonti
– Titanium Dioxide Nanoparticles in Food and Personal Care Products Environmental Science & Tecnhnology 2012
-Determination of titanium dioxide in foods using inductively coupled plasma optical emission spectrometry.Analyst. 2000
-Fine and ultrafine particles of the diet: influence on the mucosal immune response and association with Crohn’s disease.Proc Nutr Soc. 2002
– Titanium Dioxide Classified as Possibly Carcinogenic to Humans. Canadian Centre for Occupational Health & Safety
-International Agency for Research on Cancer (IARC): Titanium dioxide (IARC Group 2B), Summary of data reported, Feb. 2006
Nanoparticles in your food? You’re already eating them
–Mozzarella al biossido di titanio, frodi alimentari al tempo del Codex alimentarius
–On voluntary and obligatory nanotechnology labelling
Panettone e mascarpone al biossido di titanio
Pubblicato: 2012/12/18 Archiviato in: Aromi, Coloranti, Filiere 12 commentiCome sapete l’ingredientistica del panettone deve rispettare determinati requisiti. Non altrettanto accade per la farcitura. Quale nota azienda usa anche il colorante biossido di titanio ( E 171) per la crema al mascarpone impiegata nel panettone farcito?
Mozzarella al biossido di titanio, frodi alimentari al tempo del Codex alimentarius
Pubblicato: 2009/12/17 Archiviato in: Additivi, Coloranti 66 commentiE’ usato come colorante per inchiostri per carta, suppellettili di plastica, vernici, creme e filtri solari. Nell’industria alimentare è impiegato come colorante (E171). Si tratta del biossido di titanio, un colorante minerale. Il pigmento bianco è ottenuto con diversi processi dai composti estratti in natura sotto forma di rutile e anatase.
Pensavo che il biossido di titanio fosse usato solo per colorare gomme da masticare, medicinali, confetti come le Smarties. E invece ho scoperto che trova impieghi molto piu’ vasti. Non voglio soffermarmi sulla sua sicurezza d’uso, bensì sull’impiego fuorviante.
Qualche mese fa i Nas hanno scoperto che alcuni produttori con notevole fantasia lo usavano per sbiancare la mozzarella.
Increduli?
Il suo impiego -dicevamo – è comunque ammesso in diversi stati per produrre alimenti in cui non pensavo entrassero coloranti.
In India impiego ristretto a gomme da masticare (non piu’ dell’1%) e drink alla frutta (non piu’ di 100 mg/kg) .
In Giappone non ci sono limiti (?).
L’Unione europea ne permette l’ uso alimentare a livelli quantum satis. Lo troviamo inserito nella Tabella 3 del Codex General Standard for Food Additives, additivo permesso in alcuni alimenti in accordo con Good manufacture practice (GMP). E allora non dobbiamo stupirci se la Nestlè Professional lo usa nella fabbricazione di un concentrato per salse.
Curiosate anche tra gli ingredienti di alcuni prodotti di Pizza Hut, Vegan Cheese e in altri siti con preparati per pizza. Alla McDonal’d servono anche una salsa che lo contiene. Ma sono soli pochi esempi.
A proposito di mozzarelle, ho trovato un vecchio lavoro di Kosikowski: Application of Titanium Dioxide to Whiten Mozzarella Cheese che descrive come procedere per la produzione industriale della mozzarella cheese utilizzando il biossido di titanio come colorante. Come fare? mescolare da 1.0 a 2.0 kg di biossido di titanio in polvere con 15 litri di acqua, poi aggiungere circa 4,000 kg of latte. Procedere con la caseificazione.
Cosa ci colpisce di piu’ che ci siano disonesti che usano il biossido di titanio per sbiancare la mozzarella o leggere che il suo impiego come colorante alimentare è ammesso nella produzione per me “fuorviante” della mozzarella cheese o di altri “processed cheese” prodotti in accordo con il Codex alimentarius seguendo le previste Good manufacturing practices (GMP)?
Il biossido di titanio si presta anche a trattare un tema di attualità: le nanotecnologie applicate al settore alimentare. Ne parliamo appena mi sono documentata meglio.
Riferimenti:
-Lance G. Phillips and David M. Barbano. “The Influence of Fat Substitutes Based on Protein and Titanium Dioxide on the Sensory Properties of Lowfat Milk”. Journal of Dairy Science 80 (11): 2726.
– Application of Titanium Dioxide to Whiten Mozzarella Cheese
– Is titanium dioxide used as a food colour?
– Determination of titanium dioxide in foods using inductively coupled plasma optical emission spectrometry Analyst, 2000
– Opinion of the Scientific Panel on Food Additives, Flavourings, Processing Aids and materials in Contact with Food on a request from the Commission related to the safety in use of rutile titanium dioxide as an alternative to the presently permitted anatase form (pdf)
ET.chettibus® risolto. Motta cup cake
Pubblicato: 2013/01/03 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti, Food design, La borsa della spesa 3 commentiIl primo ET.chettibus® del 2013 è risolto. siete diventati troppo bravi.
Cosa fanno insieme farina di grano tenero tipo 00,zucchero,uova fresche, oli e grassi vegetali,sciroppo di glucosio-fruttosio, cioccolato bianco (zucchero,burro di cacao, latte in polvere,emulsionante: lecitina di soia,aromi), decorazioni di pasticceria (3,5%)(zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, amido di mais, coloranti: E 171, E 120, E101 (i), E 133, E 100, stabilizzante:gomma arabica,emulsionante: lecitina di soia, agenti di rivestimento: cera d’api-cena carnauba-gomma lacca,aromi),aromi,conservante:sorbato di potassio, colorante biossido di titanio?
Fanno Motta Cup cake variante crema chantilly. Il confronto tra l’immagine sulla confezione e il contenuto è impietoso.
La neonata cartella di Flickr dedicata al biossido di titanio (E 171) e quella che raccoglie prodotti contenenti il colorante azzurro E 133 si arricchiscono di questo nuovo elemento.
Complimenti a Nico che ha indovinato. Al prossimo ET.chettibus®
ET.chettibus® 26
Pubblicato: 2013/01/02 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti, E.T.chettibus | Tags: burro di cacao, farina di grano 10 commentiNuova puntata di ET.chettibus®, la caccia al prodotto da identificare.
Ingredienti: farina di grano tenero tipo 00,zucchero,uova fresche, oli e grassi vegetali,sciroppo di glucosio-fruttosio, cioccolato bianco (zucchero,burro di cacao, latte in polvere,emulsionante: lecitina di soia,aromi), decorazioni di pasticceria (3,5%)(zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, amido di mais, coloranti: E171, E120, E101 (i), E133, E100, stabilizzante:gomma arabica,emulsionante: lecitina di soia, agenti di rivestimento: cera d’api-cena carnauba-gomma lacca,aromi),aromi,conservante:sorbato di potassio, colorante biossido di titanio.
Come nelle ultime puntate, al vincitore un omaggio offerto da Surbir la bottega di golosità Made in Emilia.
Coloranti in farmacia
Pubblicato: 2012/11/14 Archiviato in: Additivi, Coloranti, Not Only Food 2 commentiLa lettrice Antonella ha trovato la tartrazina in un prodotto per favorire la digestione e il funzionamento delle vie biliari. Uno sguardo rapido tra i farmaci del parentado e ho scoperto che i coloranti sono frequentissimi. Indigotina (132), azorubina (E122), ossido ferro rosso (E172) e ossido di ferro nero (E172) e biossido di titanio in diversi farmaci antipertensivi e per la circolazione. I coloranti giallo di chinolina e biossido di titanio in un integratore suggerito dal dermatologo a mio figlio.
Leggo sull’articolo: COLORANTS THE COSMETICS FOR THE PHARMACEUTICAL DOSAGE FORMS che lo scopo della colorazione può variare nelle diverse formulazioni. La colorazione può essere impartita per prolungare la stabilità, in alcuni casi per l’identificazione da parte del paziente. E’ descritta una funzione psicologica, il colore del prodotto potrebbe anche influenzare l’efficacia della terapia (!). Credo che nella maggior parte dei casi però il colore sia usato a soli fini estetici e per rendere il farmaco piu’ appetibile soprattutto se parliamo di bambini. Ecco un tema mai trattato in passato: i coloranti nei farmaci. Non sarebbe possibile evitarne l’impiego, soprattutto nei farmaci destinati a soggetti affetti da patologie cronico-degenerative?
–COLORANTS THE COSMETICS FOR THE PHARMACEUTICAL DOSAGE FORMS
L’alfabeto di Trashfood
Pubblicato: 2011/01/03 Archiviato in: Additivi, Coloranti, Conservanti, E.T.chettibus, Educazione e informazione alimentare, Fibre alimentari 9 commenti1005 post in cinque anni, un bel numero! E’ da un po’ che pensavo di fare un riassunto sugli additivi e ingredienti di cui ho parlato. Ed ecco il risultato, il dizionario illustrato di Trashfood.
in progress…..
ET.chettibus®-17
Pubblicato: 2010/03/25 Archiviato in: Aromi, Coloranti, E.T.chettibus 18 commentiRicordate il colorante biossido di titanio? Pensavo che fosse praticamente assente dai prodotti alimentari in vendita. Ieri la sorpresa, ho trovato questo:
Ingredienti: farina di frumento, oli e grassi vegetali, lievito naturale, zucchero,sciroppo di glucosio-fruttosio, uova fresche, panna 2%, farina di cereali (avena,riso, orzo,segale,farro (2%),emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi-lecitina di girasole, latte scremato in polvere (1%), sale, alcool,estratto di malto,aromi,cacao magro in polvere, addensanti:pectina-alginato di sodio, conservante:sorbato di potassio,colorante:biossido di titanio,destrosio, pasta di mandorle e nocciole.Può contenere tracce di soia.
Non cercate su Google!
Questa settimana su Trashfood
Pubblicato: 2009/12/20 Archiviato in: Coloranti, Te lo do io l'alert, TRASH FOOD STORY Lascia un commento–Fresh-labels: le-etichette-intelligenti: tracciabilita-sotto-controllo Fresh label, innovativa etichetta con rivelatore di ammoniaca, una delle numerose sostanze che si formano dalla denaturazione della carne. Ottimo esempio di etichette intelligenti,è l’idea dello studio giapponese TO-GENKYO.
–Mozzarella al biossido di titanio: frodi alimentari al tempo del Codex Alimentarius Avreste mai pensato che il latte impiegato per produrre mozzarelle e altri formaggi può essere colorato con il colorante alimenatre biossido di titanio? E’ ammesso nella produzione in accordo con il Codex alimentarius seguendo le previste Good manufacturing practices (GMP)
-I nuovi aromi delle chips della Smiths Snack Foods? Canguro o Emu’. Siamo in Australia of course!
–Cosa avevano in comune la Chicken salsa servita da McDonald’s e i confetti bianchi Mars? Bravi, proprio il biossido di titanio,un colorante alimentare minerale.
Sfizzero? No, Made in China
Pubblicato: 2006/02/19 Archiviato in: Coloranti 14 commentiNon solo mele, passata, pelati, abituiamoci a vedere anche altri prodotti alimentari importati dalla Cina. L’Europa è uno dei mercati principali per la Cina e la Svizzera evidentemente non fa eccezione e si stringono alleanze e accordi con aziende cinesi. Come le Gelatine alla fragola Lindt & Sprüngli. Non facciamoci ingannare dal nome, le gelatine scovate sono Made in China. Coloranti E129 (rosso allura) e E171 (biossido di titanio) inclusi. Rispettivamente impartiscono la colorazione rossa e bianca.
Fonte:Lavinium.com
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