We feed the world

pane nella spazzatura

Spero che mi sarà possibile vedere il film documentario "We feed the world”, girato dal cineasta austriaco Erwin Wagenhofer.  Il documentario presenta la tesi che la moderna industria alimentare produce da una parte quantita’ superflue, mentre, dall’altra, produce sperequazioni. Dal mais coltivato e poi bruciato perché il prezzo è troppo basso, alla foresta amazzonica abbattuta per far posto ai campi di soja. A fare da filo conduttore del film, è la lunga intervista a Jean Ziegler, responsabile dell’Onu per il diritto all’alimentazione, che punta il dito contro le multinazionali, e afferma: "L’agricoltura mondiale potrebbe produrre cibo a sufficienza per sfamare una popolazione di 12 miliardi di uomini". Nella foto una immagine del pane invenduto a Vienna,ogni giorno nella capitale austriaca ne viene buttata  una quantità tale da poter provvedere ai consumi della seconda città austriaca, Graz. Qui un trailer del film.


5 commenti on “We feed the world”

  1. Grissino ha detto:

    “L’agricoltura mondiale potrebbe produrre cibo a sufficienza per sfamare una popolazione di 12 miliardi di uomini”
    ***
    Che discorsi demagogici. Anche col mio stipendio potrei mantenere non so quante persone del terzo mondo per un mese. Significa che devo prosciugare il mio conto ogni 28 del mese?!
    Già dopo questo commento mi è passata la voglia di vederlo.

  2. Carlo Merolli ha detto:

    No, il rischio é che il conto ce lo vengano a prosciugare direttamente a casa gli affamati del terzo mondo…
    Il processo é giá in atto – per chi non se ne fosse accorto – ed al di lá di ogni considerazione baggiana sullo
    scontro delle civiltá, il fatto concreto é che chi sta male ed ha fame si sposta verso i paesi in cui c’é abbondanza.

    Nei soli Sati Uniti si distruggono ogni anno 17.000.000 di tonnellate di cibo non avariato. C’é un movimento i cui membri si riforniscono di cibo direttamente dai cassonetti della spazzatura. Cassonetti che ora vengono chiusi a catenaccio e piantonati da guardie armate. Ora, per avere un’idea un po´piu´concreta: un autotreno puo´trasportare ventudue tonnellate : stiamo parlando di quasi 773.000 autotreni. Magari sará anche thrasfood che tanto chissene frega, peró stiamo parlando di una fila di autotreni lunga 15.460 chilometri (a venti metri per autotreno!)

    Se conti che tutto questo avviene :
    – sotto la gestione di gente che ha dei masters in commercio, programmazione e distribuzione
    – in un epoca in cui si é sviluppata una catena del freddo altamente sofisticata ed
    – una produzione e gestione degli additivi e conservati altrettanto sofisticata

    la domanda non é se c’é il rischio di quando il conto verrá prosciugato ma quando.

    Con qualche fortuna sará un problema per i nostri nipoti, se possiamo dire che scamparla é una fortuna.

  3. Grissino ha detto:

    No, il rischio é che il conto ce lo vengano a prosciugare direttamente a casa gli affamati del terzo mondo…
    ***
    Il problema é che esiste gente così idiota da non capirlo.

  4. stensen ha detto:

    Per chi volesse vedere il documentario We feed the world comunico che verrà proiettato,in versione originale con i sottotitoli, all’Istituto Stensen di Firenze Viale don Minzoni 25/A giovedì 22 febbraio ore 16.30, venerdì 23 ore 21.00 e dominica 25 ore 21.00. Per ulteriori info http://www.stensen.org


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