Coloranti a km zero
Pubblicato: 2018/05/10 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti, Grassi idrogenati, L'angolo chimico, La borsa della spesa, Senza categoria 2 commentiColoranti nella passata o farcitura (E 120, c’è anche il caramello E 160). Due crostate che potremmo definire a km zero. Se con questa definizione ci riferiamo a prodotti che derivano da filiere a pochi km da noi. Bene, quante volte sentiamo ripetere che i prodotti a Km zero e/o prodotti da piccoli produttori sono di qualità migliore dei prodotti industriali? Mai dimenticare la lettura delle etichette, qui oltre ai coloranti nella passata o farcitura, troviamo anche una margarina vegetale con grassi vegetali in parte frazionati e idrogenati.
Grassi idrogenati cercasi
Pubblicato: 2017/01/19 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti, E.T.chettibus, Filiere, Grassi idrogenati, L'angolo chimico 1 CommentoA grande richiesta torno a scrivere su uno dei temi con cui iniziò il mio esordo su Trashfood. i grassi idrogenati. Una lettura attenta della etichetta alimentare di questo dolcetto, una crostata alla crema prodotta da un forno locale e cosa emerge? l’uso di margarina ottenuta con grassi vegetali in parte idrogenati e frazionati. Anche la composizione della crema merita delle considerazioni refusi a parte (grassi vegetali idrogenanti). Anche voi preparate la crema alla vaniglia utilizzando sciroppo di glucosio, acqua, saccarosio, amido modificato, grassi vegetali, E466, E 160a(ii), E 171, E 202, E473, E334, E306)?. Riconoscete tutti gli additivi usati come coloranti, emulsionanti ecc..?
Cosa c’è dentro?
Pubblicato: 2014/05/23 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti, Filiere 5 commentiEsaltatori di sapidità? ci sono. Coloranti e aromi? Anche. Conservanti, stabilizzanti, acidificanti, antiossidanti? pure. Non c’è che dire, si fa un bel ripasso sugli additivi di varie categorie leggendo i numerosi ingredienti di questo prodotto.
Di cosa si tratta? 1,2,3..la soluzione
Pubblicato: 2013/08/02 Archiviato in: Additivi, Aromi, Conservanti, La borsa della spesa Lascia un commentoPer tutti coloro che pensano che i solfiti siano conservanti impiegati quasi esclusivamente nel settore enologico, ecco un esempio di prodotto che li contiene. E si tratta della soluzione del post di qualche giorno fa. Cosa fanno insieme i seguenti ingredienti?
Fiocchi di patate 59%, grassi e oli vegetali, panna disidratata, latte scremato, sale iodato, lattosio, spinaci 2,1%, formaggio fuso 2% (formaggio, siero di latte), proteine del latte, spezie (aglio, pepe, noce moscata, curcuma), siero di latte, emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi, stabilizzante: sodio citrato – difosfati, antiossidanti: metabisolfito di sodio – palmitato di ascorbile – alfatocoferolo, aromi (contengono derivati del latte).
1,2,3 …Un purè, gusto spinaci e formaggio fuso della Pfanni.
Su Ingredienti e informazioni le varie fasi della preparazione.
E 320, il Butil-idrossi-anisolo (BHA) nei tortellini
Pubblicato: 2013/02/04 Archiviato in: Additivi, Conservanti, La borsa della spesa 3 commentiNota la mia passione per le etichette e gli ingredienti, vi racconto cosa ho trovato nel fine settimana. In una confezione di tortellini nel banco frigo, ho trovato il butil-idrossi-anisolo (BHA) nell’impasto. Recupero quindi un mio contributo dall’archivio del randomestrale Trashfood.
Il BHA (Butil-idrossi-anisolo) e il BHT (butil-idrossi-toluene), identificati rispettivamente dalle sigle E320 e E321 sono due additivi antiossidanti di sintesi. Gli antiossidanti, sono molecole che con meccanismi diversi ritardano o inibiscono l’ossidazione dei cibi, soprattutto quelli che contengono grassi. Per quanto riguarda il butilidrossianisolo (BHA) è ammesso come additivo alimentare nel latte in polvere per distributori automatici, grassi e oli per la produzione professionale di alimenti trattati termicamente; viene utilizzato anche con noci, patate disidratate, cereali lavorati, miscele per dolci, zuppe e minestre, salse, snack a base di cereali, condimenti, integratori alimentari e gomme da masticare.
Non è consentito in alimenti per l’infanzia. E ‘stato vietato in Giappone nel 1958.
Il BHA trova impiego come antiossidante anche nella produzione di mangimi per animali. Inoltre ha numerose applicazioni come additivo negli imballaggi per alimenti.
In considerazione del largo impiego di questo additivo, ne sono esposti non solo i consumatori ma anche gli addetti che lavorano nelle industrie che li producono. E’ segnalata inoltre una potenziale esposizione al BHA del personale dei fast food in cui si impiegano oli contenenti BHA. Infatti questa sostanza è tra le molecole che si liberano tra i 150°C e i 170° C durante la cottura.
L’EFSA si è di recente occupata del BHA. Il gruppo di esperti scientifici sugli Additivi alimentari e sulle fonti di nutrienti aggiunte agli alimenti (Ans), utilizzando una nuova metodologia, ha riconosciuto che l’esposizione al Butilidrossianisolo (BHA) potrebbe superare la Dose giornaliera ammissibile (Dga) a causa della sua presenza non solo negli alimenti ma anche nei materiali e negli oggetti a contatto con gli alimenti (Moca). Secondo il gruppo di esperti l’esposizione al BHA come additivo alimentare non supera in genere la Dga di 1 mg/kg di peso corporeo al giorno; tuttavia, tale dose può essere superata se viene presa in considerazione anche l’esposizione ai Moca. Per questa valutazione, il gruppo Ans si è basato sul consumo di 1 kg di cibi confezionati contenenti BHA nella quantità massima autorizzata.
Qualche prodotto che contiene BHA o BHT:
Fonti: Conserviamo i conservanti?
– Butylated Hydroxyanisole (BHA). CAS No. 25013-16-5
-A new method to determine oxidative stability of vegetable fats and oils at simulated frying temperature
–BHT. Material Safety Data Sheet
–A Fresh Look at Food Preservatives
–Antioxidants – Good Cops or Bad Cops
L’anno scorso su TRASHFOOD
Pubblicato: 2013/01/04 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti, E.T.chettibus, L'angolo chimico, La borsa della spesa, TRASH FOOD STORY Lascia un commentoIl 2012 è stato un anno meno prolifico degli anni precedenti, la vita off line non lascia troppo tempo per riflettere e scrivere. Sono comunque numerosi i temi affrontati. Una selezione scelta per voi. Enjoy!
ET.chettibus® risolto. Motta cup cake
Pubblicato: 2013/01/03 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti, Food design, La borsa della spesa 3 commentiIl primo ET.chettibus® del 2013 è risolto. siete diventati troppo bravi.
Cosa fanno insieme farina di grano tenero tipo 00,zucchero,uova fresche, oli e grassi vegetali,sciroppo di glucosio-fruttosio, cioccolato bianco (zucchero,burro di cacao, latte in polvere,emulsionante: lecitina di soia,aromi), decorazioni di pasticceria (3,5%)(zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, amido di mais, coloranti: E 171, E 120, E101 (i), E 133, E 100, stabilizzante:gomma arabica,emulsionante: lecitina di soia, agenti di rivestimento: cera d’api-cena carnauba-gomma lacca,aromi),aromi,conservante:sorbato di potassio, colorante biossido di titanio?
Fanno Motta Cup cake variante crema chantilly. Il confronto tra l’immagine sulla confezione e il contenuto è impietoso.
La neonata cartella di Flickr dedicata al biossido di titanio (E 171) e quella che raccoglie prodotti contenenti il colorante azzurro E 133 si arricchiscono di questo nuovo elemento.
Complimenti a Nico che ha indovinato. Al prossimo ET.chettibus®
ET.chettibus® 26
Pubblicato: 2013/01/02 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti, E.T.chettibus | Tags: burro di cacao, farina di grano 10 commentiNuova puntata di ET.chettibus®, la caccia al prodotto da identificare.
Ingredienti: farina di grano tenero tipo 00,zucchero,uova fresche, oli e grassi vegetali,sciroppo di glucosio-fruttosio, cioccolato bianco (zucchero,burro di cacao, latte in polvere,emulsionante: lecitina di soia,aromi), decorazioni di pasticceria (3,5%)(zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, amido di mais, coloranti: E171, E120, E101 (i), E133, E100, stabilizzante:gomma arabica,emulsionante: lecitina di soia, agenti di rivestimento: cera d’api-cena carnauba-gomma lacca,aromi),aromi,conservante:sorbato di potassio, colorante biossido di titanio.
Come nelle ultime puntate, al vincitore un omaggio offerto da Surbir la bottega di golosità Made in Emilia.
La foto del giorno
Pubblicato: 2012/12/07 Archiviato in: Conservanti, La foto del giorno Lascia un commentoTempo di agrumi. Tra gli scaffali troviamo arance provenienti da vari paesi. Corrado Vigo ci spiega cos’è l’ortofenilfenolo, conosciuto anche come E231.
Dye diet. Eat food not additives
Pubblicato: 2012/12/06 Archiviato in: Additivi, Aromi, Coloranti, Conservanti 1 CommentoNon ne condivido i toni a tratti allarmanti, ma mi incuriosisce il blog Dye diet curato da Nick, un passato trascorso tra le aule universitarie come docente in Chimica Organica e vari incarichi in diverse multinazionali. Il suo blog Dye diet con lo slogan “Eat food not additives” è una vetrina che ci mostra vari esemplari di junk food e mi consola che non siano così numerosi sui nostri scaffali prodotti simili a quelli descritti da Nick.
Il suo ragionamento è stato questo. Gli alimenti forniscono energia e fattori nutrizionali (proteine, grassi, carboidrati).
In molti prodotti troviamo additivi vari, particolare attenzione è riservata ai coloranti e conservanti.
Vista la sua esperienza si è dotato di uno spettrofotometro per valutare i livelli di coloranti nei vari prodotti che intercetta. Eccolo:
Allestita una curva di calibrazione usando delle soluzioni standard di coloranti, ad esempio del Red 40, Nick riesce a quantificare (alla lunghezza d’onda di 500 nm) la concentrazione del colorante alimentare nelle bevande che incontra. Ad esempio queste:
L’obiettivo è calcolare, dei vari prodotti analizzati, il DyeDiet Nutrition Factor (DDNF) come descritto qui. Ed ecco l’aereogramma con cui presenta le sue elaborazioni quantitative riferite alla qualità del prodotto sotto esame. In questo caso il 7Up-Cerry-Antioxidant di cui avevo scritto tempo fa.
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