Food design: il caso Pringles
Pubblicato: 2006/02/17 Archiviato in: Food design 4 commentiQuando ho parlato per la prima volta su TRASHFOOD di food design e di cibi letteralmente disegnati a tavolino, in rete esistevano solo alcune riviste americane e poco altro. In un paio di anni si è assistito ad un proliferare di siti sull’argomento, sono nate agenzie come questa e food designers. Prendiamo un esempio classico di questi prodotti studiati a tavolino. Sagoma ergonomica. Sono tutte uguali, sono a forma di "lingua", per essere meglio apprezzate dall’occhio quanto dal palato. Frutto di un artificio chimico-fisico-morfologico finalizzato a veicolare le particelle che determinano il sapore solo sul lato a contatto con le papille gustative. Indovinato di cosa si tratta?

Poco importa che la patatina, in fondo –scrive il food designer– non sia per nulla una patatina, ma il prodotto di una farina di patata compatta.
Punti di vista. Vediamo cosa c’è dentro nella versione gusto formaggio di questo prodotto estruso.
Ingredienti Patate disidratate, grasso vegetale, olio vegetale, farina di granoturco,amido di frumento,maltodestrina,emulsionante:E471, siero di latte in polvere,sale,formaggio in polvere,destrosio, esaltatori di sapidità;glutammato monosodico, olio vegetale parzialmente idrogenato aromi,latticello in polvere, cipolla in polvere, zucchero, panna disidratata, latte scremato, caseinato di sodio, proteine concentrate di siero di latte,acidificante; acido lattico, esaltatori di sapidità:inosinato disodico e guanilato disodico.
Avevate capito vero di cosa si trattava?
Sono preparate a Mechelen, in Belgio, grande produttore di patate: un unico stabilimento fornisce tutta Europa.
Prodotte dalla Procter& Gamble, marketing virale, sì insomma le Pringles ovvero l’economia in un tubo.













Ma si possono segnalare prodotti schifezza senza doverli comprare? Domani vado all’Esselunga e prendo nota di una chicca! 😉
P.S.: Ma hai dato un’occhiata su Flikr? ^_^
Bene Alessandro, procedi!:-)
lo so son terribili… ma anche intriganti :-)) (e non solo perché vengono prodotti in belgio). Qualche anno fa ne parlavo con kasper kurdahl (un chef danese ex bulli che ora lavora ad anversa) e lui ne era entusiasta sul serio, intrigato appunto, perché i pringles, che sono come diceva gianna del tutto concepiti al tavolino, provocano senzazioni gustative diverse a secondo da che lato li giri per mangiarli… avete detto trashfood?? :-)))
Perchè disprezzare ciò che non si conosce?