Una gelatina speciale
Pubblicato: 2006/04/04 Archiviato in: Additivi 5 commentiCome faremmo senza i nostri affezionati lettori, sempre piu’ preparati e attenti osservatori di etichette alimentari? Dicevamo, come faremmo? cominciano ad arrivare etichette che non avremmo probabilmente mai incontrato senza il loro apporto. Per esempio questo prodotto acquistato in un discount e gentilmente segnalatoci da Michele.
Altro che Et.chettibus! Coloranti, aromi e questa (misteriosa) gelatina di maiala. Michele illuminaci!
Gran parte della gelatina viene prodotta con cotenna di maiale, le ulteriori materie prime sono pelle bovina e ossa di maiali e bovini.Ecco la storia della gelatina in sintesi
1682 – Il francese Papin riferisce di un processo di cottura nell’ambito del quale tentò di ottenere massa gelatinosa dalle ossa.
1700 – La parola gelatina (da latino: gelatus = rigido,congelato) emerge nel linguaggio europeo per la prima volta.
1754 –data del rilascio del primo brevetto per un collante in Inghilterra. La sostanza, a base di gelatina, e serve per la produzione di una colla per falegnami.
1871 – Importanti scoperte del medico inglese Richard Leach Maddox portano all’introduzione dell’uso della gelatina in campo fotografico. Il dottor Maddox perfeziona una lastra secca con uno strato di gelatina al bromuro d’argento equivalente, in termini di sensibilità, alla lastra umida usata generalmente. Charles Bennet approfondisce le ricerche e presenta un procedimento a lastra secca che può considerarsi soddisfacente. Grazie alla nuova tecnica è possibile, tra l’altro, ridurre notevolmente i tempi di esposizione nel campo della fotografia.
1875 – Nascono piccole fabbriche ed è ormai possibile produrre la gelatina in grandi quantità, cioè industrialmente.
1950 – L’industria della gelatina intensifica il proprio sviluppo tecnologico e raggiunge, con enormi progressi, lo standard di punta odierno in termini di fabbricazione e qualità dei prodotti.
1974 – Viene fondata l’Associazione Europea di gelatina GME (Gelatine Manufacturers of Europe) in rappresentanza dell’interesse dei produttori di gelatina
dell’Europa occidentale.
1999–Dopo la crisi della BSE, la commissione UE ha prescritto in tutta Europa delle regolamentazioni più rigide per la produzione, la vendita e la purezza della gelatina alimentare e farmaceutica.
Fonte. gelatine.org













Certo che a sentirla fa proprio schifo la “Gelatina di Maiala” ma forse c’è più da preoccuparsi dei coloranti e del fatto che tutto sommato questo prodotto è solo acqua, zucchero e coloranti. Bell’esempio di schifezza dal basso valore nutrizionale!!!
sono esattamente degli SPIENDO……..
cosi’ ho letto sull etichetta
ma qualcuno conosce sto’ frucosio?
credo che si tratti di fruttosio, comunque chi ha scritto l’etichetta, avrebbe bisogno di un ripasso della lingua italiana,rimandato a settembre!:-)
è una azienda italiana che importa dal Belgio? questi spiendo sono una chicca!
La gelatina di maiala è proprio raccapricciante!!
Allora c’è un perchè al fatto che non mi son mai piaciute a priori qualsiasi tipo di caramelle gelatinose…quasi raccapricciante!