Il tritatutto

Ecco la soluzione al quiz, ispirato dal blog Foodeducate.

Visto l’aspetto, è stata una sorpresa anche per me e ho cercato conferme. Si tratta di carne di pollo separata meccanicamente, una tecnologia per recuperare il piu’ possibile la carne dalle ossa degli animali macellati. Le ossa vengono ridotte in pezzi e sottoposte ad un macchinario che rimuove tutta la carne che vi era rimasta aderita per azione della pressione elevata. In passato questo lavoro era svolto manualmente e ci sono stati numerosi incidenti. L’esigenza di aumentare la sicurezza dei lavoratori ha portato alla messa a punto di diversi tipi di macchinari. Ce ne sono alcuni che riducono i vari tipi di ossa a 15 cm di lunghezza ad un ritmo di circa 3,600 kg all’ora.
Una tecnologia che permette ugualmente di ricavare carne dalle ossa è chiamata Advanced Meat Recovery..

Le prime macchine per il disossamento o per la separazione meccanica del tessuto muscolare dalle ossa sono state sviluppate in Giappone, a partire dagli anni quaranta, come risposta alla necessità del’industria di lavorazione del pesce di poter utilizzare le carni di parecchie specie di pesci, che erano sottoutilizzate, e per la crescente domanda per nuovi alimenti, i quali avrebbero potuto essere preparati con carne di pesce separata meccanicamente dallo scheletro.

La separazione meccanica della carne di pollame iniziò verso la fine degli anni 1960 negli Usa, ma per ragioni differenti. Infatti, le preferenze dei consumatori per tagli singoli invece dell’intera carcassa e, più tardi, per la richiesta di petti e cosce di pollo isolati e di prodotti derivati (hamburger,wurstel) rese necessario l’utilità di trovare un sistema per utilizzare colonna vertebrale, costole e altre ossa rimaste dopo il sezionamento manuale. Queste parti rappresentano circa il 24% della parte edibile del pollo. In media, si stima una resa pari al 3% di carne separata in relazione al peso delle ossa trattate durante la lavorazione di carcasse suine ed ovine. Le carni separate meccanicamente possono contenere anche particelle di osso. Per motivi di sicurezza, è vietato l’uso di questi trattamenti alle ossa bovine.

La carne di pollo (o tacchino) separata meccanicamente viene impiegata nella preparazione di parecchi prodotti, salsicce da cuocere, würstel, ripieni di tortellini e ravioli e zuppe disidratate, chicken nuggets, pepperoni, salami.
Ovviamente deve essere indicata in etichetta, quindi se tra gli ingredienti trovate la scritta “carne separata meccanicamente”, ora sapete di cosa si tratta.

Io l’ho trovata qui e in queste cotolette.

carne separata meccanicamente

Il tritacarne ADVANCED MEAT RECOVERY SYSTEMS

in progress


Di cosa si tratta?

a) gelato alla fragola
b) preparato per i marshmallow
c) preparato di carne
d) nessuna delle precedenti

Edit: dopo-domani la risposta.


L'altra settimana su Trashfood

-E’ agosto e come si sa, alcuni definiscono il periodo cucumber time. Ma pensiamo invece alle cucurbitacee che crescono alle nostre latitudini. Invece in Giappone i cocomeri li fanno anche così.

I-prodotti-biologici-e-convenzionali-alimentazione-salute-e-la-ricerca-scientifica. La rassegna del prof Alan Dangour della London School of Hygiene and Tropical Medicine sulle proprietà nutrizionali del biologico, come era prevedibile ha suscitato numerosi commenti. Diversi quotidiani hanno scritto dell’ampia rassegna “cinquant’anni di articoli scientifici che paragonano la composizione, in termini di nutrienti e altre sostanze di prodotti alimentari provenienti da colture e allevamenti standard e organici” Siamo concreti, quando si è iniziato ad avere interesse su questi temi? e infatti i lavori scientifici di cui troviamo abstracts nell’appendice sono molto, molto piu’ recenti e per giunta sono considerati lavori scientifici in larga parte non soddisfacenti. Questo il verdetto del team. Parlaimo anche di questo allora non solo dei dati ottenuti?

Hospital food, il foto-blog sulla ristorazione, -possiamo chiamarla così?- ospedaliera.

Sai-cosa-mangi? la-scienza-dei-marshmallow-e-della-sparkler-spice Cosa dobbiamo attenderci che arrivi dall’USA che non abbiamo ancora sperimentato? Vi mancano piu’ i Circus peanuts, o le Fizzies?


Cucumber time reloaded

E siamo di nuovo al Cucumber time. L’anno scorso la Pepsi al cetrolio, anche quest’anno restiamo in Giappone. Vi piacciono i cocomeri frutto della creatività di diversi coltivatori giapponesi?


I prodotti biologici e convenzionali, alimentazione, salute e la ricerca scientifica

Prima domanda: Quanti di coloro che ne hanno scritto sui quotidiani, hanno letto per intero i due report sui prodotti biologici pubblicati sul sito della Food Standard Agency? Il tema non mi è completamente nuovo, infatti alcuni mesi fa parte della letteratura esaminata dal team a cui l’FSA ha commissionato lo studio, mi era già passata tra le mani nella preparazione di materiale didattico per le mie lezioni.

Ebbene sì, mi sono letta in questo caldo pomeriggio, le prime 30 pagine del dossier sugli aspetti nutrizionali “Comparison of composition (nutrients and other substances) of organically and conventionally produced foodstuffs: a systematic review of the available literature” e le 50 pagine del secondo report sugli effetti sulla salute: “Comparison of putative health effects of organically and conventionally produced foodstuffs: a systematic review”

Un dato che mi ha colpito e una riflessione subito su un aspetto di cui nessuno nei quotidiani ha parlato, è la scarsa qualità delle ricerca scientifica su questo tema, almeno per quanto riguarda i parametri usati dal team coordinato da Alan Dangour della London School of Hygiene and Tropical Medicine (LSHTM).

-Perché dico questo? Nel primo dossier, quello sugli aspetti nutrizionali (137 su prodotti vegetali e 25 su prodotti da allevamenti animali); sono stati presi in considerazione solo 162 lavori su una mole dichiarata di piu’ di cinquantamila articoli. Dei 162 solo 55 –sono stati giudicati soddisfacenti per metodi, strumenti di analisi e altri criteri di validità.

-Per il secondo dossier riguardante gli effetti sulla salute ( studi condotti in vitro o in vivo su soggetti umani o su modelli animali), ne sono stati analizzati solo 11, e di questi solo 3 sono stati considerati soddisfacenti.

-Tornando ai dati dei due dossier. Come ammettono gli stessi ricercatori, non sono stati inclusi i lavori in cui si confrontavano dati sui livelli di contaminanti, pesticidi o fungicidi, o l’impatto sull’ambiente delle pratiche diverse di coltivazione organica o convenzionale. Esclusi anche i lavori in cui si parlava di salute occupazionale, come mai? Eppure sono tutti aspetti importanti, forse era il caso di partire proprio da questi, non siete d’accordo?

Nel frattempo è arrivato alla fase finale il concorso per un nuovo logo per i prodotti ottenuti da agricoltura biologica e di cui avevo scritto tempo fa, sono giunte alla commissione 3400 proposte, come racconta la commissaria europea Marianne Fischer Boel.

Da leggere:

Comparison of composition (nutrients and other substances) of organically and conventionally produced foodstuffs: a systematic review of the available literature (pdf)

Comparison of putative health effects of organically and conventionally produced foodstuffs: a systematic review (pdf)

Agricoltura biologica. Il sito UE

Altri blogs che ne hanno scritto:

Oca sapiens

A ruola libera

Luca de Biase