Carne separata meccanicamente (CSM) made in Italy

L’industria alimentare propone la carne avicola in numerose combinazioni rivolte alla ristorazione collettiva e all’alimentazione domestica. Si tratta di prodotti rivolti in particolare a consumatori che vanno sempre di fretta e non vogliono impiegare troppo tempo a cucinare.

Oggi dirigo la mia attenzione sui prodotti definiti “panati”. Tempo fa avevo scritto un post, il Tritatutto a proposito di carne avicola separata meccanicamente. Tema che mi è utile riproporre perchè tra gli ingredienti dei prodotti avicoli “panati” troviamo appunto la carne separata meccanicamente (CSM).

I metodi usati per produrre CSM sono molto vari e danno luogo a prodotti molto diversi riguardo all’aspetto visivo e microscopico (istologico) e ai parametri di qualità. L’Unione Europea produce annualmente circa 700.000 tonnellate di CSM, per un valore compreso tra 400 e 900 milioni di euro. Il 77% della produzione avviene ad alta pressione, il restante 23% viene prodotto a bassa pressione; riguardo alle specie, l’88% della CSM deriva da pollame e il 12% da suini.

Ricordo che quando venne pubblicata questa immagine ci furono numerosissime reazioni, ma questo ingrediente non è mica impiegato solo per i McNugget. 🙂

E così l’altro giorno, ho davvero sperato che qualcuno non mi notasse al supermercato quando ho infilato il piatto pronto 100% Italiano nel carrello. Sto parlando di uno dei prodotti già impanati e Pronti in 3 minuti .

Ingredienti: Carne di tacchino 17%, pangrattato (farina di frumento,oli vegetali,sale,destrosio, emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi,spezio, zucchero, correttore di acidità: acido acetico, lievito, colorante:estratto di paprika), carne di tacchino separata meccanicamente 13,7%, acqua, olio vegetale, spinaci 7%, farina di frumento e di mais, formaggio, albume d’uovo in polvere, glutine di frumento, sale, amido di frumento, amido, proteine del latte,burro,aromi. Agenti lievitanti:difosfato disodico,carbonati di sodio, lecitina di soia.

Vogliamo fare insieme due calcoli veloci? 0,550 g è venduto al prezzo di 4,84 euro. Quindi complessivamente arriviamo a 8,8 euro /kg. La carne è solo il 30,7% del peso finale. Siamo generosi, arrotondiamo per eccesso al 31%. Ma il prezzo della carne separata meccanicamente è decisamente piu’ economico e il prezzo finale solo a me non sembra giustificabile?

Allo stesso costo quanti altri tipi di carne o alternative piu’ gustose, nutrienti e soprattutto a prezzi piu’ vantaggiosi si possono acquistare?

Mi chiedo quanti si fermino a valutare il rapporto tra tempo – peso – prezzo di questi prodotti.

Dimenticavo, stavo parlando di queste.

Altri posts sul tema:

Hamburger a confronto.

Il tritacarne

UE pubblica report sull’uso di carne separata meccanicamente


10 commenti on “Carne separata meccanicamente (CSM) made in Italy”

  1. fritz ha detto:

    Gianna il prezzo include la tua mezz’ora di impanatura di un eventuale petto di pollo… conviene un sacco 😉
    E poi mi sembra il tipico prodotto-trappola per genitori, c’è dentro pure la verdura seminascosta: in casa, tutti felici.
    Detto questo, io trovo mezz’ora e impano. Comunque tutta sta carne SM che vogliamo fare, buttarla via? Dico sul serio.
    saluti!

  2. luby ha detto:

    sono flexitariana e quindi di mio la carne ne mangio veramente poca,spesso vengo rifornita dal pollaio del suocero per giunta.
    i pasti preparati li guardavo già male,ora decisamente di più…
    eppure molte mie amiche con questa roba ci vivono,loro ed i figli…mah!
    grazie del post

  3. Francy ha detto:

    Questo genere di prodotti vanno forte nei super, tanto che vedo spesso carrelli colmi. Vantaggi: sono pronti, durano a lungo, fai mangiare un pò di verdura nascosta ai figli, non devi sporcare nulla, perchè spesso vanno in forno, e dunque neanche tegami da mettere in lavandino o lavastoviglie, il gusto è accattivante (credo, perchè non li prendo mai), non hai puzza di fritto in casa.
    Avrei anche la lista dei motivi per cui non li prendo: sono indigeribili, mia figlia mangia verdure, carne e pesce senza il minimo problema (purchè la carne sia buona: tenera e saporita, e possibilmente non troppo cotta); sono cose troppo pasticciate per i miei gusti.
    Tra l’altro presentano anche un altro problema: abituano a un gusto diverso, così che quando i pargoli più o meno grandi si ritrovano a mangiare un petto di pollo impanato con tutti i crismi non trovano i gusti industriali a cui sono abituati e lo scartano.
    E trovo in ogni caso interessante la domanda di fritz: buttarla è un peccato, dal momento che non tutti sulla faccia della terra hanno un adeguato apporto proteico; forse sarebbe ora (ma è un discorso utopistico)di riequilibrare le risorse, inviando il nostro di più là dove c’è davvero troppo poco.

  4. eli ha detto:

    Francy ha centrato il problema!
    Aldilà degli ingredienti più o meno salutari, i genitori che preparano questi prodotti per i figli dovrebbero soffermarsi su quanto il sapore sia lontano da un petto di pollo preparato fresco. Inoltre si sono mai chiesti se la percentuale di spinaci contenuta sia equiparabile ad una porzione di contorno!
    Quando sento “gli do la spinacina così mangia anche le verdure” mi vengono i brividi eheheheheh!

  5. Mauro Ronci ha detto:

    C’è tanta educazione alimentare da fare. Bisognerebbe obbligare i genitori a fare un qualcosa tipo “educazione alla spesa”…insomma si dovrebbe attivare un flusso di informazioni che insinui subito dei dubbi, delle perplessità, che spinga le persone a leggere sempre l’etichetta perchè qui non si tratta di risparmio…si tratta di salute. Vedrete che opportunamente informati, finiranno scuse del tipo “eh…non ho tempo”… “mio figlio fa storie con le verdure gli do la Spinacina..”. Insomma non vorrei essere l’unico bambino al quale la madre imponeva in maniera estremamente dittatoriale il consumo di frutta e verdura! 😀 Un salutone a tutti.

  6. stefano62 ha detto:

    Questo è un prodotto dove si paga la comodità più che la materia prima e che si rivolge ad una categoria di consumatori per i quali mangiare è riempire lo stomaco senza farsi tanti problemi, per i quali il fattore tempo di preparazione è determinante nella scelta, perchè hanno altre cose più importanti da fare (lavorare e far soldi, shopping, auto, palestra, etc) Chi acquista prodotti di questo tipo, vede abbastanza televisione e pubblicità per chiudere il cerchio del marketing alimentare, come quelli che inorridiscono davanti ad un panino con il salame e poi finiscono da MacDonald. Credo sia interessante considerare anche la quantità d’acqua aggiunta come ingrediente, attorno al 10% in peso, visto che è elencata fra i due ingredienti, CSM di tacchino 13,7 % e spinaci 7%. L’acqua dovrebbe diminuire il prezzo e non aumentare il guadagno!
    Saluti a tutti
    Stefano

  7. enzo ha detto:

    Per preparare quattro cotolette di carne eccellente, compresa la frittura in olio nuovo, non ci vuole più di una ventina di minuti. Gli spinaci e le altre verdure PIACCIONO ai bambini, se sono freschi, saporiti e teneri, e magari conditi al burro e parmigiano, e non quella roba insipida e filacciosa che si compra surgelata o prelavata. Ai bambini piace (quasi) tutto, se sono abituati fin da piccoli ai sapori delle cose buone.

  8. Wyk72 ha detto:

    @Enzo: bravo, applaudo.

  9. Francy ha detto:

    @enzo: mi spiace dissentire da quanto dici. A mia figlia ci sono due verdure che non piacciono: spinaci (e la verdura a foglia cotta), e le zucchine.
    Dei primi (spinaci, erbette, cime di rapa verze cotte) dice che non le piace la consistenza. Per le zucchine, non le piacciono, non le sono mai piaciute, e credo che mai le piaceranno. Poi devi vedere come si sbafa broccoli e famiglia, verza cruda, peperoni…Mi spiace, ma non mangiano tutto, hanno i loro gusti! L’importante è tenerne conto e in ogni caso educarli ai gusti “veri” del peperone, del cavolfiore utilizzando il meno possibile cibi preconfezionati.

  10. Marco ha detto:

    Concordo al 100% con quanto scritto dai miei predecessori e perciò vorrei spostare l’accento su due piccoli problemi che questa situazione pone…

    – I supermercati sono strapieni di questa roba e cominciano a scarseggiare (o comunque trovano meno posto) i cibi base: verdura, carne, farina, uova… Al contrario aumentano gli scaffali dei cibi pronti, precotti e surgelati. Anche il banco delle verdure fresche si restringe sempre di più a favore degli scaffali con l’insalata in busta. Basta andare nei farmer markets o acquistare con i Gruppi d’Acquisto Solidali che si scoprono sapori molto diversi da quelli tutti omologati e plasticosi del supermercato.

    – I prodotti come quello del post hanno molta poca carne e costano tanto… Come è già stato scritto sopra c’è il 31% di carne e il resto sono ingredienti di minor pregio (compreso il 10% di acqua) che si pagano però al prezzo della carne. Quando ero piccolo chiedevo a mia madre perchè comprava il cacao amaro al posto di quello zuccherato e lei mi rispondeva che non voleva pagare lo zucchero al prezzo del cacao… poi mi accompagnava a leggere il prezzo del cacao e quello della confezione dello zucchero da un chilo… D’altra parte quando mia madre andava a scuola studiava una materia che si chiamava “Economia domestica”. Chissà perchè, col boom economico l’hanno abolita…


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