GDO: news sulla Etichettatura
Pubblicato: 2006/12/19 Archiviato in: E.T.chettibus 1 Commento
Se siete attenti alle etichette di ciò che finisce nel carrello e siete andati di recente a fare la spesa nei supermercati Auchan e SMA, forse avrete notato le nuove etichette nutrizionali. Anche in Italia alcune catene della GDO si sono attivate presentandosi come protagonisti nell’informazione rivolta ai consumatori su apporti nutrizionali e porzioni dei propri prodotti. Cosa c’è di nuovo? Le nuove etichette sono facilmente comprensibili? quali altre iniziative sono state avviate dalla GDO all’estero?
Auchan e Sma Spa, aderendo alla campagna sociale per la prevenzione dell’obesita’, hanno deciso di applicare sui propri prodotti alimentari, delle etichette che si propongono di suggerire come comporre una dieta equilibrata. La nuova etichetta è frutto del lavoro del comitato scientifico di Auchan e Sma. A differenza di quelle tradizionali, che indicano i valori energetici per 100 grammi di prodotto e i nutrienti principali, le nuove suggeriscono anche i valori di ogni singola porzione e quante porzioni possono essere consumate ogni giorno, facendo riferimento alla Piramide alimentare italiana elaborata dal Prof. Carlo Cannella, ordinario di Scienza dell’Alimentazione alla Universita’ La Sapienza di Roma e componente del Comitato Scientifico di Auchan e Sma. Ecco qualche esempio (1,2). Sulla base delle indicazioni del comitato scientifico, un brick di 200ml di succo di frutta, corrisponde ad una porzione di frutta. A me sembra poco, visto che in questo prodotto solo il 50% è costituita da purea di mele.
Semplificare le etichette contribuirà ad aumentare le conoscenze nutrizionali e riuscirà ad incrementare i consumi di prodotti vegetali?
Nel Regno Unito la Food Standard Agency ha proposto una etichettatura a semaforo. Con colori diversi si informano i consumatori sui livelli elevati, moderati o corretti di alcuni nutrienti in particolare di quelli come sale, zuccheri, grassi, il cui consumo eccessivo può contribuire alla insorgenza di alcune patologie.
Hanno aderito a questa proposta di etichettatura alcune catene tra cui Co-op, Sainsbury Waitrose e Coventgarden, ne vediamo alcuni esempi.
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Quali vi sembrano piu’ chiare e facilmente leggibili?
La Tesco al contrario, ha considerato non facilmente comprensibili le nuove etichette e la segnaletica, e non ha aderito. Ecco alcuni esempi di etichette nutrizionali sugli scaffali Tesco.
pur giudicando positivamente l’iniziativa mi chiedo se abbia senso mettere un semaforo verde ad esempio accanto a low salts, oppure a high unsaturated fats, oppure ancora a low sugar, ecc.
cioè l’errore di comunicazione che potrebbe derivarne, se in un’ottica generale è assolutamente corretto (tanti sali fanno male, meglio insaturo che saturo, indice glicemico non eccessivo), potrebbe essere scorretto da paziente a paziente osservando i casi specifici.
mettere un semaforo accanto a nozioni importanti di nutrizione, non rende semplicistica, ed in definitiva scorretta, la comunicazione del rischio o dei benefici dovuti all’assunzione di un alimento, condizionando, anzi viziando il mercato evidenziando tendenze “merceologiche” più che “salutistiche” ?
secondo me il colesterolo, gli acidi grassi saturi, il cloruro di sodio, gli stessi zuccheri semplici hanno una loro funzione precisa sia come alimento, sia come nutriente.
vogliamo chiedere cosa pensano, dopo le demonizzazioni della pubblicità, alla maggioranza degli italiani, del sodio, degli acidi grassi, del colesterolo? che ruolo può avere una comunicazione, con finalità di informazione nutrizionale, in questo senso?
ovvero…il ruolo che queste informazioni nutrizionali dovrebbero avere, non viene scemato dall’abuso che il consumatore stesso ne farà?
la mia è una provocazione, perchè continuo a sostenere che il cambiamento nell’orientamento dell’alimentazione non deve essere solamente una scelta del consumatore (questa insalata ha il semaforo verde allora la compro), ma “tecnica”:
abbiamo un’autorità europea per la sicurezza alimentare, un istituto superiore di sanità, e un sacco di organi statali e regionali ridondanti…
la comunicazine al consumatore è, certamente, importante.
ma secondo me è più importante la ferrea legislazione per i produttori e norme chiare, complete per i “tecnici”.