Pesto. Guerra e pace al basilico

pesto barattoli

Torna Sfide, prodotti tra gli scaffali del supermercato ed etichette a confronto. Oggi parliamo di pesto e di basilico. Cosa c’è da dire, direte voi? Sul pesto ligure nel luglio 2002 si è compiuta una guerra, sì lo ricorderete il boicottaggio di Sandro Biasotti, presidente della regione Liguria, contro la Nestlè, colpevole di aver brevettato due varietà di basilico con i nomi Sanremo e Pesto. Anche Beppe Grillo intervenne dichiarando che si usava basilico vietnamita, la Nestlè smentì prontamente sulla provenienza asiatica della pianta aromatica.

Poi scoppiò la pace e si aprì la strada per la denominazione d’origine del basilico. Ogni volta che vedo la pianta in giardino non posso non pensare alle bordate del Prof.Veronesi e di Sala sul pesto che fu definito addirittura cancerogeno. Tutta colpa del metil-eugenolo e all’epoca scrissi questo per commentare la ricerca che mtteva in relazione i livelli di metil-eugenolo e altezza delle piantine.

Ma non divaghiamo e torniamo ai prodotti che troviamo tra gli scaffali.

Salsa al basilico COOP, 180g 2.79 euro
Ingredienti: Olio extravergine d’oliva 48%, basilico ligure 25%, grana padano DOP (latte, caglio, sale, conservante: lisozima, proteina dell’uovo), pinoli 5%, noci, sale, pecorino sardo DOP (latte di pecora, sale, caglio),aglio, antiossidante acido ascorbico, acidificante acido citrico)

Buitoni Pesto alla genovese,160g 2.49 euro
Ingredienti:Basilico 30% olio d’oliva 20,7%,olio di girasole, grana padano (latte, sale, conservante lisozima da uovo, siero di latte in polvere), formaggio pecorino, destrosio, pinoli 2,2%, sale, aglio, aromi, antiossidante acido ascorbico

Pesto alla genovese della riviera ligure Perla 100g1.30 euro
Ingredienti:Olio di girasole, basilico ligure 28%,margarina vegetale, anacardi, fibre, noci, formaggio grana padano, DOP, sale, aglio, pinoli, aromi, antimicrobico E200, antiossidante E300

Pesto alla genovese, Condì, 90g 1.02 euro
Ingredienti: olio di semi di girasole, Basilico genovese DOP 30%, anacardi, formaggio Grana, (latte, sale, caglio,conservante lisozima da uovo, burro, pecorino Romano, latte di pecora, sale, caglio) noci, margarina (grassi e oli di palma e di cocco in parte frazionati, acqua,emulsionante: digliceridi degli acidi grassi, sale, aromi), Olio extravergine di Oliva, Sale, Aglio. Conservante:Acido sorbico. Acidificante GluconoDelta lattone. Il prodotto può contenere tracce di glutine

Se non poniamo quindi solo attenzione al basilico (ligure, DOP ecc..) e pensiamo anche agli altri ingredienti le sorprese non mancano tra margarina, grassi raffinati tropicali e conservanti.


12 commenti on “Pesto. Guerra e pace al basilico”

  1. Silviù ha detto:

    Beh, noi abbiamo un balcone a basilico. Passiamo l’estate a fare pesto che surgeliamo (olio, pinoli fifti/fifti parmigiano/pecorino, aglio no che i bimbi non amano).
    Ma da 10 giorni niente torte, che resta l’attesa di un lume per sostituire il lievito istantaneo da dolci…

  2. Grissino ha detto:

    Voterei per il primo che ha più olio di oliva 🙂 Tu che dici Gianna?

  3. Grissino ha detto:

    Silviù: non ho capito la faccenda del lievito…

  4. Gianna Ferretti ha detto:

    @Silvio, con calma ti rispondo sul lievito.

    @Grissino. Ho anche i prezzi a casa delle varie confezioni.Piu’ tardi li aggiungo.

  5. gunnar ha detto:

    Ma l’ingrediente principale del pesto e’ l’olio? 3 etichette su 4 iniziano con l’olio, solo una con basilico.

  6. Grissino ha detto:

    Se non sbaglio gli ingredienti vanno elencati in base al peso e il basilico pesa proprio poco in confronto all’olio. Ma la cosa che non mi piace è l’olio di girasole. Buonissimo ma non c’entra un tubo in questo caso.

  7. Giorgio ha detto:

    @Grissino
    Per rispondere alla tua osservazione sull’olio di girasole, è presto detto:
    L’ideale sarebbe utilizzare solo olio di oliva extravergine ma ha la controindicazione del gusto troppo forte di olive e rischia di ammazzare il pesto ed al fine ottenere un miscuglio verde al sapore di olive con un retrogusto di basilico! (esperimento già fatto !)
    Ovviamente se si utilizza olio Taggiasco o del lago di Garda che ha un sapore molto delicato il problema non si pone ma subentra il fattore costo, quindi per mitigare il gusto dell’olio extravergine lo diluiscono con quello di girasole che ha un gusto neutro e ci risparmiano un bel pò.
    Forse al fine almeno utilizzano soltanto due qualità di olio anziché il non ben identificato olio di oliva “normale”.

  8. paolo ha detto:

    Esatto Giorgio!
    Io, che ho vissuto 10 anni a Genova, posso confermarti che la vera ricetta casalinga indica solo l’olio di oliva taggiasca, per il suo sapore delicato, e tanto basilico di Prà (GE) quanto il resto dei componenti: formaggio, pinoli ed aglio.
    Nelle gastronomie liguri il pesto viene venduto sfuso a circa 6 euro l’etto, c’é una bella differenza!
    Aggiungo che 5 sole foglie di basilico, sotto alla foglia ci sono le microcapsule che contengono gli aromi, sono sufficienti a dare il gusto a 100 grammi di prodotto. Così si spiega l’uso industriale dell’anacardo o peggio ancora del prezzemolo, che é verde anche lui of course…
    Appena posso inserirò gli ingredienti dei vasetti che si vendono fuori dalla GDO.

  9. Stefania ha detto:

    Paolo, mi spieghi la storia dell’anacardo? perche’ io ho sempre pensato che venisse usato al posto dei pinoli solo ed esclusivamente per costi e reperibilita’ (a Londra gli anacardi li compri a barili, i pinoli, almeno prima che arrivassero quelli made in China, no). Comunque io a fare il pesto qui ho rinunciato , alle volte (tipo fine estate) lo preparo ma non in grandi quantita’ perche’ tanto non dura…

  10. […] dell’industria e dei prodotti della GDO che imitano le ricette regionali? Quante versioni di pesto si […]

  11. […] si è usato questo termine a caso, si è fatto puntualmente notare, e tra parentesi da persone ben più importanti di […]

  12. […] si è usato questo termine a caso, si è fatto puntualmente notare, e tra parentesi da persone ben più importanti di […]


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