Frutta gratis nelle scuole europee? lo propone Mariann Fischer Boel

Novità dalla Commissione europea impegnata nella informazione alimentare e nella prevenzione dell’obesità nei paesi dell’unione. E’ Mariann Fischer Boel, commissaria europea all’agricoltura e sviluppo rurale che annuncia la proposta dal suo blog. Tutto da seguire il progetto che prevede uno stanziamento di 90 milioni di euro l’anno per l’acquisto e la distribuzione gratuita di frutta e verdura fresca nelle scuole europee. Il contributo Ue si limiterà al 50% dei costi, ma potrà salire fino al 75% in alcune aree che dispongono di minori risorse economiche.

Nel documento “Reform of the common market organisation for fruit and vegetables” si parla anche di supporti economici alla distribuzione gratuita di prodotti orto-frutticoli anche in altre istituzioni come gli ospedali.

Questo è Opuscolo divulgativo in cui sono spiegati gli obiettivi prefissati e troviamo anche traccia dei progetti già avviati grazie a finanziamenti precedenti della UE. Vi ricordate Mr.Fruitness? Annunciato anche un nuovo programma europeo di distribuzione gratuita di latte e prodotti caseari nelle scuole elementari e medie.

Come verrà accolta la proposta dal Consiglio dei ministri delle Politiche Agricole dei vari stati? Seguiremo gli sviluppi nei prossimi mesi.

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6 commenti on “Frutta gratis nelle scuole europee? lo propone Mariann Fischer Boel”

  1. gattasorniona ha detto:

    ciao gianna,
    mi pare un’ottima idea. tuttavia mi ricordo che già ci davano la frutta alle varie mense a cui sono stata nella mia vita: asilo, elementari e università.

  2. Stefania ha detto:

    L’Italia si muove relativamente in ritardo (come altre nazioni europee) perche’ il problema e’ un po’ meno urgente, ma certamente attuale. Come gia’ discusso in altri posts, la dieta degli italiani sta cambiando, a causa di diversi fattori, fra cui l’ urbanizzazione, l’ uso costante della macchina (per cui si va solo nei centri commerciali a fare la spesa), differenze negli orari di lavoro; perfino l’idea stessa di cosa constituisca un pasto e’ diversa oggi da 30 anni fa. Quindi w la frutta, questo e’ un messaggio che le autorita’ NON possono NON mandare.

    Qui in UK come ho accennato, questo progetto fa parte della campagna dei ‘5 a day’ – una collega ha lavorato su questo schema fuori Londra. I risultati sono buoni, nel senso che riescono nell’obiettivo di far mangiare piu’ frutta ai bambini, ma gli sforzi possono risultare vani quando non c’e’ la valutazione finale del progetto (e questo varia da regione a regione, da ASL ad ASL) e quando questi bambini, oramai piu’ grandicelli, vanno al liceo, per cui non li si puo’ piu’ neanche ‘costringere’ a mangiare un frutto al posto dell’hamburger. A proposito di questo problema, alcune circoscrizioni stanno spingendo affinche’ le scuole vengano chiuse durante l’orario delle lezioni, per prevenire la ‘fuga’ degli studenti durante il pranzo proprio perche’ inevitabilmente vanno a mangiare porcherie nei vari fast foods dislocati vicini alle scuole anziche’ mangiare nella mensa. Hanno anche pensato di dotare gli studenti di una tessera che possono usare per comprare, a prezzo ridotto, qualcosa di caldo in mensa. Ma e’ un processo che richiede tempo.

    Invece chi volesse dare un’occhiata ai risultati del ‘fruit scheme’ in UK, ecco una relazione finale pubblicata sul sito del ministero della salute UK

    http://www.dh.gov.uk/en/Publicationsandstatistics/Publications/PublicationsPolicyAndGuidance/DH_4009412

    dove si evince che

    La frutta fresca e’ stata consegnata 3 volte alla settimana – un tipo di frutta veniva distribuito ogni giorno ad ogni bambino. In autunno, i bimbi hanno ricevuto banane, satsuma (sono specie di mandarini) , pere e mele. In primavera le clementine

    ● 99% delle scuole hanno trovato la qualita’ dello schema eccellente o accettabile
    ● 93% delle scuole ha giudicato la qualita’ della frutta buona
    ● La maggioranza dei bambini ha accettato positivamente il programma
    ● Lo staff della scuola ha giudicato il programma come un modo di migliorare la salute dei bambini (99%) e come un supplemento alla dieta dei bambini (99%)
    ● 97% delle scuole ha giudicato il programma come un supporto utile nell’insegnamento e nell’apprendimento di cosa costituisce una buona dieta
    ● Dare frutta a scolari ha il vantaggio di fornire anche un momento di socializzazione cosi’ come un momento di apprendimento
    ●Piu’ della meta’ delle scuole intervistate (55%) ha notato un miglioramento nei comportamenti e nell’atmosfera generale delle classi coinvolte

    Lo studio e’ stato fatto fra scuole elementari o istituzioni con o senza asilo infantile, scuole specialistiche sono state incluse. Le scuole hanno una differente popolazione scolastica 6% conun massimo di 100 scolari, 51% hanno 101–250 scolari, 32% hanno 251–400 scolari e 12% oltre 400.

    Buona frutta a tutti 🙂

  3. gianna ha detto:

    @Gatta, ciao! la novità in questo caso è che si parla di disribuzione gratuita di frutta.Come andrà a finire?

    @Stefania, grazie! sempre informatissima!:-D

  4. laura ha detto:

    lavoro da più di un anno ad un progetto che ha l’obiettivo di rendere facile per i ragazzi mangiare frutta e verdura nei pasti fuori casa (stiamo parlando di scuole secondarie superiori ed è un progetto finanziato, molto poco, dalla Regione Piemonte). Abbiamo installato a maggio un distributore in un liceo pilota, che ha collaborato con noi con molto entusiasmo, ed i risultati sono stati sorprendenti. Sarebbe possibile sentirci per parlarne? grazie laura

  5. Gianna Ferretti ha detto:

    Ciao Laura, eccomi, scrivimi una mail e ne parliamo.

  6. Stefania ha detto:

    ah, e non se ne puo’ parlare anche qui? 🙂 a me questo interessa molto, penso anche ad altri…..


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