Food design under 14
Pubblicato: 2008/07/28 Archiviato in: Additivi, E.T.chettibus, Food design 16 commentiMettete insieme: acqua, sciroppo di fruttosio-glucosio,succo di limone concentrato 0,9%, olio vegetale, addensanti (carragenina, pectine), emulsionanti (mono e digliceridi degli acidi grassi), acidificanti (acido citrico), coloranti (carbone vegetale),aromi, sale, proteine del latte, edulcoranti (acesulfame-K, aspartame).
E esce fuori un prodotto studiato per il target 11-14 anni.
Capito di cosa si tratta?
Tags: food design, aromi,coloranti
Si tratta di… “Batman The Dark Night” by Algida (ovvero sfere di ghiaccio al gusto di limone e cola)?
Marco
Scusate il refuso, il nome del gelato è “Batman The Dark Knight”, proprio come il titolo del film.
Marco
Marco ha colpito anche te The Dark Knight? 😀
No, ho fatto un po’ di ricerche su Internet e ho trovato il Dark Knight… Sono partito dal fatto che, visti gli ingredienti, poteva essere un ghiacciolo o un semifreddo… poi dato che c’era il carbone vegetale doveva per forza essere di colore nero… A questo punto trovare un ghiacciolo/gelato nero era abbastanza facile… i ghiaccioli neri sul mercato sono pochi…
Si tratta del solito prodotto “veleno” fatto per ammazzare la gente. E’ incredibile che ancora oggi si continui ad utilizzare aspartame senza tener presente i dati scientifici che ne evidenziano la tossicità.
Vi invito a cercare la parola eccitotossina e poi fare le vostre valutazioni in merito.
Sull’aspartame invito a leggere il seguente intervento della Food Commission, che vigila sulla qualita’ dei prodotti alimentari in UK – qui si cita Erik Millstone, noto accademico (autore di tante ricerche interessanti) che denuncia come la tossicita’ dell’aspartame stia passando inosservata in alcuni paesi
http://www.foodcomm.org.uk/latest_aspartame_may_06.htm
Sull’aspartame c’è in rete tanto materiale sulla sua pericolosità e in occasione dell’uscita della ricerca della Fondazione Ramazzini del 2005 c’è stato anche sulla stampa un certo interesse. All’epoca la rivista “Il Salvagente” dedicò una serie di articoli alla questione aspartame. Diversi articoli sull’aspartame sono riportati anche nel sito http://www.disinformazione.it (dove c’è una sezione apposita).
si, in rete c’e’ tanto, non sempre pero’ proviene da ricerche accademiche e quindi buone da tenere in considerazione. Se tu entri nel link che ho inserito, noterai che si parla proprio della Fondazione e dei suoi risultati…
La Comunità europea si è espressa negativamente sui risultati della Fondazione Ramazzini, mantenendo invariato il parere sui dosaggi giornalieri di aspartame!!! Peccato che la Coca Cola 0 abbia avuto notevole successo…. contiene aspartame e acesulfame-K! Provate a berla dopo un intenso sforzo fisico…
Dovete cercare la parola exitotoxin in internet e leggere quanto scrive il professore Russel Blaylock su aspartame e glutammato! Il tutto giova ai padroni (ebrei) della Monsanto (o Nutrasweet che è la stessa cosa), la quale finanzia le riviste scientifiche e l’associazione dei diabeti americane. Interessante anche capire come funziona le FDA AMERICANA!!!
[…] L’altro giorno in spiaggia, contatto ravvicinato con dei contenitori di polipropilene in cui si trova il nuovo prodotto che Algida (Unilever) ha lanciato in occasione dell’ultimo film: Batman:The Dark knight. Ma non si tratta del solito gelato, nè di un ghiacciolo, si tratta di piccole sfere lemon e cola. Gli ingredienti sono questi. […]
si purtroppo si – ma gli action groups continueranno la loro battaglia… comunque il problema dell’ingerenza dell’industria purtroppo esiste ovunque, anche in Italia… sto pensando in particolare ad un certo candidato al senato per il PD… famoso ‘luminare’ delle crociate contro il cancro e… in favore degli OGM (ma che malalingua che sono, perdonatemi ….) 🙂
Sull’aspartame è vero, si trova molto, ma dobbiamo riferirci a studi pubblicati su riviste scientifiche, certo qualcuno dirà che anche la pubblicazione su certe riviste può essere oggetto di conflitto di interessi, ma ognuno di noi può -dati alla mano-ragionare sulle metodiche usate e sul razionale della ricerca.
Ormai le aziende si stanno rivolgendo a dolcificanti alternativi all’aspartame, bisognerà parlare presto del sucralosio che ha già fatto la sua comparsa in diversi prodotti light anche in Italia.
http://www.foodnavigator.com/news/ng.asp?id=86674
[…] -Food design sotto zero: Come nascono le ice cream beads che vanno di moda negli ultimi tempi. […]
Alcuni giorni fa ho acquistato una scatola di STECCOBLOCCO della ditta Sammontana, sulla scatola c’era scritto “senza grassi idrogenati” poi però leggendo negli ingredienti ho letto che erano contenuti mono e digliceridi degli acidi grassi…A questo punto ho segnalato il tutto alla Sammontana, la qual evia e-mail mi rispondeva nel seguente modo:
“Le comunichiamo che l’emulsionante che noi utilizziamo nei ns. prodotti a base di mono e digliceridi degli acidi grassi è ottenuto per frazionamento dei gliceridi naturalmente contenuti da olio di palma.Nel processo l’olio di palma non subisce nessun trattamento di idrogenazione.Pertanto l’informazione indicata (che il prodotto è “senza grassi idrogenati”) è corretta.” Potete spiegarmi se questi gelati si possono dare ai bambini oppure no? La loro risposta per me che non sono specializzata in chimica è abbastanza oscura…
Grazie e Cordiali Saluti
Daniela
E’ sempre un prodotto che arriva dall’industria. L’olio di palma ha iniziato ad essere guardato con un certo interesse dall’industria proprio a causa della cattiva reputazione dei grassi idrogenati, che in US hanno portato ad una vera campagna di mobilitazione- NYCity ha ufficialmente bandito questi grassi dalla ristorazione, e altre citta’ la stanno seguendo – altrove si sta pensando di applicare il bando in tutto lo stato. a livello nazionale, invece, la FDA ha deciso semplicemente di informare i cittadini sui pericoli di questi grassi. L’Europa ha abbracciato la stessa filosofia – entrambi, EU e US, hanno dovuto rivedere il discorso dell’etichettatura a causa di questo problema e chiedere all’industria di adeguarsi.
Il discorso dell’olio di palma: questo olio ha un alto livello di grassi saturi ma oramai viene utilizzato in tantissimi prodotti pronti, non ti stupire se lo trovi indicato in cose tipo piadina (in busta) o tortillas etc – anche la Nutella se non erro ne contiene. Diciamo che darlo come merendina non e’ il massimo. A quel punto perche’ non comprare un tot di gelato artigianale (fatto con latte e panna) ? per quanto riguarda poi il fatto che l’olio di palma non subisca processi di idrogenazione, beh – quello dipende da azienda ad azienda, quindi non e’ che la risposta di Sammontana abbia un valore assoluto (anche perche’ loro stessi compreranno l’olio di palma altrove), stesso dicasi per l’olio di colza, che di solito subisce un processo di parziale o totale idrogenazione.
@Daniela, i digliceridi e i monogliceridi sono prodotti anche durante la digestione umana, sono i derivati dei trigliceridi.
Nell’industria alimentare si ottengono con metodologie diverse e sono ampiamente usati tra gli ingredienti come emulsionanti ecc..se leggi le etichette vedrai che sono molto diffusi.
Il frazionamento permette di separare -dell’olio di partenza (che contiene trigliceridi)- i digliceridi o monogliceridi con acidi grassi saturi da quelli che sono insaturi. Mi è tornato in mente che ne avevo già scritto qui
https://trashfood.com/2005/10/li_chiamano_trans.html
ciao!