Risotto day a casa mia
Pubblicato: 2009/01/17 Archiviato in: Not only trashfood 2 commentiCaeruleos floros teneri redolentia bulbi
Premere dona libet,
priscis ignota Latinis
Ausoidumvue intacta chelynec numina Phoebi..
È l’inizio del poemetto scritto in esametri latini dal titolo De croci cultu, pubblicato a Roma nel 1510 da Piefrancesco Giustolo, letterato spoletino vissuto alla corte dei Borgia. Il poemetto è una delle testimonianze della diffusione in passato della coltivazione dello zafferano nelle zone tra Valnerina, Spoletino e Sabina tra Umbria e Marche. L’importanza che la coltivazione rivestiva, viene da diversi documenti. Dalla zona umbra di produzione, lo zafferano arrivava nelle Marche sui mercati di Camerino e Civitanova. L’uso principale era tintorio per la straordinaria proprietà colorante della sostanza ricavata dagli stimmi, oltre all’uso farmacologico e cosmetico, mentre l’uso gastronomico si è affermato in seguito.
In Italia oltre allo Zafferano di Cascia (Umbria), sono conosciuti lo Zafferano di Navelli (Abruzzo), lo Zafferano di Turri (Sardegna), lo Zafferano di San Gimignano (Toscana). Nelle Marche alcuni agricolori stanno sperimentando la coltivazione in provincia di Macerata e di Ascoli-Piceno. Gunther nel suo blog Papille vagabonde definisce la coltivazione dello zafferano la nuova eldorado dell’investimento in agricoltura e parla delle contraffazioni a spese della costosa spezia.
Oggi comunque è stato Risotto day anche a casa mia. E lo zafferano arrivava proprio dai Monti Sibillini. Sono orgogliosa del risultato. 😀
Turri e San Gavino Monreale. Costano meno degli altri e non sono di certo qualitativamente inferiori. Un caro saluto.
[…] su Latte crudo, intolleranza al lattosio e un esperimento da pianificareNino Dejosso su Risotto day a casa mialorenzo cairoli su E120, Rosso […]