Gauchos Trans Fat Free
Pubblicato: 2014/12/10 Archiviato in: Filiere, Grassi idrogenati 3 commentiDa quanto tempo non scrivevo di grassi idrogenati? Lo faccio perchè da alcuni giorni in Argentina è entrata in vigore una disposizione del codice alimentare argentino che riguarda i grassi trans di origine industriale negli alimenti. Questa nuova disposizione si prefigge di limitare il contenuto di grassi idrogenati e di grassi trans in accordo con gli standard internazionali, e stabilisce che non debbano superare il 2% dei grassi totali negli oli vegetali e margarine per il consumo diretto e il 5% dei grassi totali negli altri alimenti. Si allunga quindi l’elenco di stati che hanno legiferato per favorire la riduzione di grassi trans. In Europa dopo la Danimarca anche Austria, Ungheria, Islanda, Norvegia e Svizzera hanno stabilito limiti sulla presenza grassi trans nelle filiere produttive. In alcuni paesi dell’Unione europea, livelli elevati di grassi trans si trovano ancora in alcune categorie di prodotti alimentari.
Tornando all’Argentina, la Fundación Interamericana del Corazón Argentina (FIC) -in una ricerca-ha evidenziato che su 878 prodotti di grandi marche vendute nei supermercati, 42 contenevano livelli di grassi trans superiori ai limiti fissati. Tra i prodotti con livelli elevati, erano incluse alcune merendine, prodotti da forno e preparati per decorare dolciumi. Ben l’83,3% di questi ultimi prodotti avevano livelli superiori ai limiti stabiliti dalla legge argentina.
Come è noto, l’apporto di grassi trans aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Ci chiediamo quali ricadute abbiano questi interventi sulla salute? possiamo riflettere con dei dati riferiti alla Danimarca. Nello Stato nordeuropeo, l’assunzione di grassi trans è diminuita tra tutti i gruppi di età, ed è ora un decimo del livello che si aveva prima del divieto. Entro un anno dall’entrata in vigore, la maggior parte dei prodotti sul mercato danese sono stati in grado di rispettare il nuovo limite di 2 g di grassi trans per 100 g di grasso. Il calo dei consumi in grassi trans può in parte spiegare la significativa diminuzione della mortalità per malattie cardiovascolari recentemente sperimentato in Danimarca.
Grazie a Paula Moreno, la mia corrispondente dall’America Latina 😉
Fonti:
Desde hoy están prohibidas las grasas trans en los alimentos
Europe leads the world in eliminating trans fats
Partially Hydrogenated Oils Tentatively No Longer GRAS http://www.fdalawyersblog.com/2013/11/partially-hydrogenated-oils-te.html
Buongiorno ! Volevo segnalare che le maggiori e reclamizzate industrie italiane che producono latte ,latte in polvere per neonati e prima infanzia usano olio di palma , olio di colza e olio di cocco(tutti e tre contemporaneamente !!) Ho guardato la lista ingredienti sulle confezioni ! I biscotti al Plasmon per l’infanzia contengono olio di palma ! ! A loro della salute dei neonati e/o bambini non interessa niente ??
Capisco le critiche al nostro sistema alimentare che bucia le foreste per fare spazio alle coltivazioni di olio di palma ma non credo che quest’olio sia nocivo per la salute nemmeno in via precauzionale: mi sbaglio?
Poi cercavo dalla Ferretti un commento sulla nuova etichettatura europea entrata in vigore in questi giorni: è un passo in avanti o un passo indietro? Se se ne è già parlato mi scuso e chiedo il link.
Davvero possiamo fare una bella regressione lineare tra il consumo di acidi grassi trans e il livello di malattie cardiovascolari?