Questione di fibre

Mi sono chiesta: Quale immagine scegliere per parlare di fibre vegetali e del business che le riguarda ? un carrello pieno di frutta,ortaggi e cereali? sono queste le fonti principali nella nostra alimentazione. Ho preferito usare invece un supplemento della Procter &Gamble, si chiama Fibersure. Ottenuto dalle radici della cicoria è un prodotto nuovo immesso sul mercato statunitense da pochi mesi. Non ha odore, nè sapore -affermano dalla Procter&Gamble- e può essere usato in cucina  o anche aggiunto ad altre pietanze per aumentare l’apporto alimentare di fibre. Gli esperti in nutrizione indicano in 30 grammi la quota di fibre vegetali che dovremmo assumere, ma negli USA l’intake è inferiore. Qui serve un ripasso veloce su cosa sono le fibre vegetali e come è cambiata la loro nomenclatura negli ultimi decenni. Siamo convinti di dover affidare a questi prodotti il nostro apporto di fibre vegetali?

Ruolo delle fibre vegetali nell’alimentazione umana. Una alimentazione ricca di alimenti vegetali (frutta, verdure, cereali non raffinati e legumi), esercita numerosi ruoli preventivi contro l’insorgenza di patologie dismetaboliche come evidenziato in numerosi studi epidemiologici. Si è concordi nel ritenere che l’effetto protettivo si da attribuire alla peculiare composizione chimica di questi alimenti che contengono oltre a vitamine e sali minerali anche fitonutrienti e le fibre vegetali. Il primo studioso a individuare un ruolo dei prodotti vegetali fu il medico Dennis Burkitt nel 1950.

Denis Burkitt Denis Burkitt, definito Fiber -man per i suoi studi sul ruolo delle fibre vegetali

Tuttavia sul termine fibre occorre fare chiarezza poiché il suo significato è cambiato negli ultimi decenni.

Le fibre vegetali oggi: cosa è cambiato nella nomenclatura?

Attualmente con questo termine, non si indicano solamente i componenti di natura polisaccaridica presenti nei vegetali, ma anche carboidrati “non digeribili” e la lignina. La definizione “non digeribile” include ora molte sostanze che in passato non erano considerate fibre, ne sono esempi l’amido resistente (resistant starch) e oligosaccaridi che non vengono digeriti dagli enzimi intestinali come riassunto nella tabella.


 

Evoluzione del concetto di fibra alimentare

 Anni 70   Materiale della parete secondaria delle cellule vegetali

Anni 80   Polisaccaridi non amidacei (cellulosa, emecellulose, pectine, gomme,mucillagini)

Anni 90    Oligosaccaridi e amino-zuccheri non digeribili naturalmente presenti negli  alimenti. Oligosaccaridi di sintesi chimica. Frazioni di amido resistenti alla digestione ( resistant starch)


La nuova nomenclatura è frutto anche del lavoro di un panel di esperti dell’American Association of Cereal Chemists (AACC) e dell’American Academy of Sciences. “Dietary fiber is the edible parts of plants or analogous carbohydrates that are resistant to digestion and absorption in the human small intestine with complete or partial fermentation in the large intestine. Dietary fiber includes polysaccharides, oligosaccharides, lignin, and associated plant substances. Dietary fibers promote beneficial physiological effects including laxation, and/or blood cholesterol attenuation, and/or blood glucose attenuation.”

Grazie a questa nuova definizione di “dietary fiber”, recepita anche dalla Comunità europea, è consentito che il messaggio Con fibre possa essere riportato anche sulle confezioni di alimenti di origine animale e del settore caseario a cui sono stati addizionati l’inulina,  oligofruttosi o altri composti che possono essere anche di sintesi.

Le principali multinazionali hanno brevettato così i processi che portano all’isolamento di sostanze diverse e simil-fibre da matrici alimentari diverse.

Sono nate così Fibersure®, Litesse®, Citrucell®, Fibercon®  e Benefiber®.

Negli ultimi anni sono stati immessi sul mercato numerosi prodotti alimentari che contengono questi ingredienti come snacks, biscotti, bevande, latti fermentati e perfino il latte.

Ma siamo convinti di dover affidare a questi prodotti il nostro apporto di fibre vegetali? Alcuni autori, ipotizzano che questa nuova definizione del termine fibre possa essere considerata fuorviante nei confronti dei consumatori poiché può contribuire ad un falso senso di sicurezza nutrizionale, e si allontana dal concetto che siano le diete ricche di alimenti vegetali, fonti naturali di questi composti, a esercitare un effetto benefico sulla salute. Inoltre non esistono evidenze scientifiche che i carboidrati non digeribili esercitino un effetto positivo sulla salute. Grandi quantità di fibre che vengono fermentate possono addirittura esercitare un effetto dannoso. A questo si aggiungono i dati contrastanti ottenuti utilizzando supplementi di fibre. In conclusione anche in Italia abbiamo un numero crescente di prodotti sulla cui confezione sono riportati messaggi ambigui e poco chiari per i consumatori. I prodotti arricchiti o supplementati in fibre,come quelli arricchiti in vitamine e sali minerali presentano  messaggi salutistici e inducono i consumatori a credere, erroneamente, che certi alimenti possiedano proprietà benefiche e si differenzino rispetto ad altri della stessa categoria commerciale.

Questi messaggi alla cui base, non sempre ci sono fondamenta scientifiche, convincenti, possono contribuire ad un falso senso di sicurezza nutrizionale e non invitano a scelte consapevoli da parte dei consumatori.

Riferimenti

Goodlad RA (2001). Dietary fibre and the risk of colorectal cancer. Gut 48, 587-589.

Alberts DS, Martinez ME, Roe DJ. , et al. Lack of effect of a high-fiber cereal supplement on the recurrence of colorectal adenomas. N Engl J Med, 2000;342:1156-1162.

Goodlad RA & Englyst HN (2001). Redefining dietary fibre: potentially a recipe for disaster. Lancet 358, 1833-4


9 commenti on “Questione di fibre”

  1. michele ha detto:

    non sanno piu’ cosa inventare…..
    per me e’ un prodotto inutile le fibre le troviamo in molti prodotti.
    chissa’ quanto te lo fanno pagare…

  2. Trashfood ha detto:

      Cosa hanno in comune il latte Fibresse della Parmalat, lo yogurth Fibrya della Yomo e i biscotti Fibrattiva  Saiwa? Hanno  ingredienti particolari, gli oligofruttosi, termine sconosciuto nelle filiere alimentari e nelle etichette…

  3. […] è dovuto alla presenza di amido modificato e inulina. Tutti a ripassare quindi il mio post “Questione di fibre” e la loro nuova nomenclatura che ho scritto qualche tempo […]

  4. […] la legislazione europea i prebiotici sono inclusi tra le fibre vegetali e questo permette l’uso di claims riferiti alla presenza di fibre nelle confezioni di numerosi […]

  5. […] dal mais. Si tratta di composti che sulla base della nuova nomeclatura, sono considerati “fibre alimentari con effetto […]

  6. […] Preferite il gusto arancia, kiwi o fragola? Mi chiedo che senso ha tutto questo e ripenso al mio post un po’ datato ma sempre attuale sulla nomeclatura delle fibre alimentari e loro impiego […]

  7. […] fibre vegetali sono tra le molecole di interesse nutrizionale piu’ studiate per i loro effetti fisiologici a […]

  8. […] cosa penso di questa nuova definizione delle fibre l’ho già detto, per me è fuorviante. Una alimentazione ricca di fibre significa privilegiare piatti con cereali non raffinati, legumi, […]


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