Mangia e bevi a 24 carati

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Ha suscitato numerosi commenti e polemiche il post “Ferramenta ambulanti” di Beppe Grillo sulla presenza di nano-particelle di metalli in molti prodotti alimentari. Sollecitata da alcuni lettori e grazie a Roberto per l’ispirazione, inizia una serie di articoli sui metalli commestibili e non in cucina. Cominciamo con un Mangia e bevi a 24 carati.

Numero atomico 79 – Simbolo chimico Au, stiamo parlando dell’oro. Come stupire a tavola con il prezioso metallo? Inserendolo come ingrediente in qualche ricetta. Uno sguardo alle applicazioni alimentari e al suo impiego come supplemento.
In Svizzera è l’azienda DeLafée che aggiunge al “ cacao più pregiato”, fiocchi in foglia oro 24 karati applicati a mano alle praline. Nel sito aziendale oltre agli ingredienti delle praline “Cocoa, sugar, coconut oil, cocoa butter, milk powder, vanilla, gold (min. 23.75 karat)”, trovate informazioni sul procedimento con cui si preparano. Ma anche in Italia, non mancano le proposte. Cosa dire dei cioccolatini decorati o delle sfoglie che decorano il filetto di bisonte? E perfino un drink, un Martini all’oro, è stato realizzato sciogliendo una speciale polvere d’oro alimentare atomizzata che permette di placcare la superfice della bevanda alcolica.

Una rapida ricerca in rete e si trovano numerosi siti in cui l’oro è descritto addirittura come una vera panacea per curare depressione, ansia, forme reumatiche, alcolismo e altre patologie. Ci si spinge anche oltre nel cercare una relazione tra struttura delle particelle del metallo, sue proprietà fisico chimiche ed efficacia. Infatti esistono siti che propongono prodotti in cui l’oro è solubile e in forma di ioni, altri vendono l’ oro colloidale, sospensioni liquide contenenti piccole particelle d’oro di dimensioni di circa 1.2-3nm.
Le aziende che impiegano oro nelle varie preparazioni sostengono che l’oro è commestibile e che veniva usato fin dall’antichità a scopi alimentari in Giappone e in altri stati asiatici. D’altra parte con la sigla E197 si indica l’oro come additivo colorante impiegato in pasticceria Non possiamo comunque non tenere in considerazione i dati su un possibile effetto tossico del metallo, in particolare dell’oro in forma ionica e proprio la sua presunta tossicità ha limitato lo sviluppo di alcuni farmaci antireumatici che contengono il prezioso metallo.

Inoltre come detto in precedenza, i metalli sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro, micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro), non sono utilizzabili dall’organismo e possono provocare danni alle cellule. A questo proposito una lettura interessante sulle nanopatologie e sulle interazioni tra microparticelle di metalli e tessuti umani.


5 commenti on “Mangia e bevi a 24 carati”

  1. Avatar di Roberto Blarasin Roberto Blarasin ha detto:

    Complimenti Gianna, questo post è un gioiello. Chissà che non siano diffusi anche altri metalli preziosi, come condimenti o come elisir particolari. Mi ha fatto ridere Enrico del Camoscio d’Oro: “il bello è che escono contenti!”. Ma riderei di più se nel menu online fossero pubblicati anche i prezzi. 😀

  2. Avatar di gianna ferretti gianna ferretti ha detto:

    Ciao Roberto! buon anno e grazie per l’informazione….la ricerca continua.

  3. Avatar di Roberto Blarasin Roberto Blarasin ha detto:

    Buon anno anche a te Gianna! Comunque più ci penso… la realtà supera la fantasia.

  4. Metacibica ha detto:

    Mi ispiro alla mia vicina di blog, che ha dedicato all’oro il primo di una serie di post sui metalli nei cibi. Più che alle disgrazie del povero re Mida (quel che toccava si trasformava in oro prima che riuscisse…

  5. Avatar di Grissino Grissino ha detto:

    Sulle proprietà mediche dell’oro sono molto scettico. Dal punto di vista alimentare, come al solito, è sempre una questione di quantità. Se due-tre volte all’anno si mangia un piatto con qualche pagliuzza d’oro, che problema c’è? A Trento c’è una drogheria molto fornita che vende sia i foglietti che le pagliuzze. Sono molto belli e fanno una gran scena. Le pagliuzze per decorare praline e dolci al cioccolato su cui l’oro spicca favolosamente. I fogli sono invece indicati per fare piccoli pacchettini contenenti per esempio mousse. Qualche anno fa ho appunto mangiato un tris di cubetti di mousse alle verdure di cui uno era ricoperto da un foglio d’oro. Davvero spettacolare rompere quel finissimo foglio brillantissimo con la forchetta.
    Roberto, il costo non è altissimo dato che la sfoglia è davvero impalpabile (per i fogli ti forniscono delle pinzette perchè è impossibile manipolarli a mano). Una scatola di pagliuzze mi sembra costi sui 30 euro e una con i fogli mi sembra sui 50. In ogni caso prezzi molto più bassi che per esempio tartufi o caviale che essendo cibi devi comprare nell’ordine dei centinaia di grammi anzichè nell’ordine di qualche grammo.


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