Aromi via web
Pubblicato: 2006/04/08 Archiviato in: Aromi 3 commentiImmaginate di visitare un sito internet e di sentire contemporaneamente certi odori che colpiscono le narici..Non è una cosa irrangiugibile, è possibile tramite una tecnologia multimediale e "multi-sensoriale", dove anche l’olfatto si candida a medium informatico. L’ ingegnere francese Yvan Régeard con Exhalia, si occupa già da qualche anno dei "diffusori olfattivi" per personal computers. Per ora sono solo 12 le cartucce di gel speciale che serve per la diffusione degli odori. Una limitazione, ma la tecnologia è di certo molto interessante se riflettiamo su quanto siano numerosi gli aromi artificiali impiegati nell’industria alimentare. Di aromi abbiamo già parlato (1,2,3), diamo ora uno sguardo ai protagonisti principali tra i produttori
Vi siete mai chiesti quanti sono i composti chimici che entrano nella composizione degli aromi? Di aromi e loro impiego nell’alimentazione parla il giornalista Eric Schlosserin in uno dei capitoli più interessanti del suo libro Fast Food Nation. Poiché le tecnologie alimentari tolgono sapore ai cibi è necessario reimmetterlo con gli aromi per renderlo piu’ appetibile. Solo negli Stati Uniti, l’industria degli aromi rende un miliardo e mezzo di dollari l’anno ed è concentrata prevalentemente nel New Jersey dove si producono i due terzi degli additivi aromatici venduti negli Usa e in altri stati. Basta fare una visita al sito della International Flavors & Fragrances, società quotata in borsa che occupa 5.700 dipendenti e si scoprono nuove professioni quali " creative flavourists, food scientists, research chefs, and sensory scientists". La IFF ha filiali e rivenditori in tutto il mondo. All’IFF non si sintetizzano solamente nuove molecole ma si studiano e si testa il loro appeal verso i consumatori. Sono infatti anche gli aromi aggiunti ad un alimento, che possono determinare il successo o l’insuccesso di un prodotto ed ecco che si creano squadre di persone che esaminano e valutano i nuovi aromi, gruppi di età diverse perchè i gusti dei giovani sono diversi da quelli degli adulti e degli anziani. Per sondare i gusti dei giovani è stato creato il CreatIFF kidsTM, squadra di giovani impiegata per esaminare i nuovi aromi sintetizzati in laboratorio, per capire il gradimento dei consumatori piu’ piccoli o per migliorare aromi già esistenti sul mercato. Nel 2003 è scesa in campo anche il colosso statunitense Cargill che ha acquisito una casa britannica produttrice di aromi che esisteva fin dal 1850. In Europa un gruppo particolarmente attivo nel settore degli aromi è la Edlong Flavours, che ha lanciato da poco tempo i cheese flavours, e sono nati così gli Italiano cheese flavour , Greco cheese flavour, Dutch German cheese flavour da impiegare nell’industria degli snacks piatti pronti (ready meals),salse, zuppe in scatola.
sarebbe meraviglioso!
Certo che se guardando tante bellissime foto di cucina potessimo anche carpirne i profumi…Probabilmente passeremmo il resto del tempo ai fornelli! E a tavola!
Grazie a ecoblog scopro quest’isola di delizie.
Per una come me, affetta da dipendenza da lettura di etichette (e conseguente ossessiva censura di cibi) il tuo blog diventerà un appuntamento obbligato.
Complimenti!
🙂
Cara Prof.
tempo fa la mia ragazza lavorava in una casa di ricovero e per somministrare i vari calmanti ai degenti doveva tritare delle pasticche respirandone inconsapevolmente le polveri generate fino a quando nn ha cominciato ad avere sensi di vertigine e flash back. Il naso ha un collegamento diretto con il cervello, vero? Il profumo non dà solo problemi respiratori.Se è così, come mai non si parla di sicurezza dei profumi sia quelli per il corpo, ma anche per i profumi sintetici per alimenti, packaging o altro? Sono forse poco informato o effettivamente non se ne parla, forse mi sbaglio?