Il boom dei minidrinks su Repubblica

Qualche settimana fa è uscito sul Supplemento Salute di Repubblica,  un articolo sui minidrinks che affollano gli scaffali dei supermercati (1,2,3). Probiotici, prebiotici,alimenti funzionali, la nomenclatura alimentare si arricchisce di nuovi termini. L’autrice, la giornalista Isabella Egidi,   mi aveva contattato in precedenza dopo aver letto il mio post sui novel foods.

Ringrazio la Dott.Egidi per avermi spedito il testo dell’articolo apparso sul supplemento. Dopo la pausa estiva, con la giornalista torneremo su questo argomento per rispondere alle curiosità e alle numerose domande dei lettori.

 

Minidrink Il boom del novel food
L’alimento terapeutico Dallo yogurt ai cibi arricchiti di sostanze benefiche.
Come usarli
Isabella Egidi
Non solo pillole contro gonfiori, stipsi, mal di pancia, disordini intestinali e colesterolemia, ma anche ciò che l’Unione Europea ha etichettato come "novel foods". Tra questi vi sono bevande arricchite con ingredienti naturali che possono svolgere un ruolo protettivo nell’organismo umano, e contribuire ad alleviare i disagi o a contrastare le patologie. Stiamo parlando dei minidrink, i derivati del latte, con o senza aggiunta di frutta e altri ingredienti, che dalla fine degli anni ’90 ad oggi hanno conquistato gli italiani, almeno stando ai dati di vendita che crescono in maniera esponenziale. Ma cosa c’è dentro? In cosa si differenziano dagli yogurt tradizionali o da bere, anch’essi presenti nel banco frigo? Dal punto di vista tecnico, viene definito yogurt il latte che ha subito un processo di fermentazione in cui il lattosio è trasformato, per via microbiologica, in acido lattico. Il processo di fermentazione è attivato da due tipi di microrganismi chiamati Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus.
I minidrink di cui parliamo oggi, contengono invece composti differenti. "Da diverso tempo", spiega Gianna Ferretti docente all’Istituto di Biochimica dell’Università Politecnica delle Marche, "sono presenti sul mercato confezioni addizionate in fitonutrienti, tra cui i fitosteroli, proposti come composti che aiutano a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue". Ma cosa sono e dove si trovano in natura i fitosteroli? Gli steroli vegetali (o fitosteroli) sono sostanze presenti in piccole quantità nell’olio extravergine d’oliva, nella verdura, nella frutta, nella frutta secca, nei cereali eccetera. "Poi", continua l’esperta, "ci sono i prodotti contenenti microrganismi probiotici (letteralmente "favorevoli alla vita") che vengono presentati come drink che aiutano le difese immunitarie". In questi prodotti sono spesso addizionati oligosaccaridi anche di sintesi: i prebiotici. All’interno di tale macrocategoria di prodotti, un ruolo di spicco viene attribuito dalla letteratura scientifica a quelli che contengono alcuni lattobacilli e bifidobatteri, particolarmente utili anche per migliorare la funzionalità dell’ecosistema intestinale.
"Attenzione però", avvisa Ferretti, "l’efficacia e l’effetto protettivo pubblicizzato per i probiotici, dipendono dalla vitalità dei ceppi contenuti nelle confezioni. La vitalità dei probiotici è importante perchè possano colonizzare l’intestino, ecco perché si punta alla assunzione quotidiana. Sull’aspetto della vitalità dei microrganismi e su come essa viene preservata durante la filiera alimentare, non esiste al contrario molta letteratura. Sarebbe importante verificare se la vitalità dei microrganismi selezionati si mantiene una volta uscite le confezioni dalla azienda e arrivate sul banco frigo, una informazione importante per il consumatore".
Questo genere di alimenti ha controindicazioni? Possono essere nocivi? Qual è il confine che distingue l’alimento funzionale dal farmaco? "Questo categoria di alimenti si trova al supermercato, in mezzo ad altri prodotti", spiega l’esperta. "In alcuni casi però ci sono "dosi" suggerite dal produttore, come si fa con i farmaci. Ad esempio, la commercializzazione dei prodotti che contengono fitosteroli è rivolta in particolare alle persone che intendono ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, uno dei più importanti fattori di rischio per le patologie cardiovascolari. Inoltre, come segnalano gli stessi dossier scientifici relativi alla commercializzazione di tali alimenti, coloro che seguono una cura per contrastare il colesterolo devono consumare i prodotti soltanto sotto controllo medico. Non ultimo, un’assunzione elevata (vale a dire più di 3 grammi al dì) provoca una riduzione del betacarotene nel plasma che risulta controindicata per le persone con carenze di vitamina A, in particolare nelle donne durante la gravidanza, l’allattamento e ai bambini". Pertanto occorre dare al consumatore tutte le informazioni al riguardo, con adeguate indicazioni perché l’assunzione di questi prodotti sia associata a una dieta ricca di frutta e verdura.
"E’ importante", sottolinea, "che i consumatori sappiano che non esistono alimenti "miracolosi" e che non ci si può affidare esclusivamente ad un drink con fitosteroli per regolare la propria colesterolemia. Benché i fitosteroli possano esercitare un ruolo regolatore sull’assorbimento del colesterolo assunto durante il pasto, andrebbe detto che il colesterolo non deriva solo dalla dieta. Viene sintetizzato anche dal nostro dal fegato per svolgere un ruolo importante: è infatti un componente delle membrane cellulari; è uno dei lipidi principali del cervello; è un precursore degli ormoni steroidei. Un suo aumento nel sangue è considerato fattore di rischio, ma occorrerebbe valutare con attenzione diversi indici (colesterolo associato alle LDL e alle HDL) e non soffermarsi al solo colesterolo totale. Lo stile di vita, l’attività fisica sono importanti e possono esercitare un effetto altrettanto positivo sulla colesterolemia, questo va sempre ricordato, come l’importanza di una alimentazione ricca di prodotti vegetali". 

5 commenti on “Il boom dei minidrinks su Repubblica”

  1. Grissino ha detto:

    Secondo me sono solo una trovata commerciale, infatti costano uno sproposito (perchè queste cose non le nota nessuno?). Meglio un’alimentazione corretta e uno o due yoghurt al giorno.

  2. gianna ferretti ha detto:

    @grissino. Hai mai provato a fare lo yogurth casalingo? anzi è una strategia per verificare se i probiotici dei “mini-drinks” sono vivi..metterne una quantità con il latte nella yogurthiera e vedere cosa succede..

  3. […] a parlare dei fitosteroli, ma stavolta non si tratta di minidrinks (1,2). Nel forno in cui faccio spesa, è arrivato Pancor, un tipo di pane arricchito in fitosteroli, […]

  4. […] occasioni. Margarine formaggi e minidrinks con fitosteroli (1,2), prebiotici e probiotici (1,2),yogurth con polifenoli e fattori proposti come sazianti. Una mail tira l’altra e nel mese di […]

  5. […] una decina di nuovi lavori sui fitosteroli che destano una grande attenzione per il loro effetto ipocolesterolemizzante pubblicizzato in Tv o nei media. I prodotti supplementati con fitosteroli, contengono circa 1,6 […]


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