La rivolta delle lobbies alimentari

Immaginate che anche da noi ci sia una agenzia nazionale che si occupa di sicurezza alimentare e nutrizionale. Immaginate che tra le sue attività le venga in mente di pianificare una campagna informativa sulle etichette alimentari e ne proponga una come questa a semaforo, il rosso per indicare la presenza eccessiva di un nutriente (sale o grassi saturi ecc..) ecc. Ricordate? ne abbiamo già parlato. Immaginate che le principali aziende agro-alimentari spaventate dal vedere troppi semafori rossi sulle etichette dei propri prodotti non ci stia e annunci una contro-campagna televisiva. Una coalizione di 24 aziende tra cui Tesco, Coca-Cola, Cadbury Schweppes, Sunny Delight e Kellogg’s è disposta a spendere una bella somma. Risultato? una confusione totale, dico io.  Adesso, via l’immaginazione. Tutto questo sta accadendo sul serio nel Regno Unito e oltre che dalla stampa si potranno seguire gli sviluppi della cosa sul neonato blog di Andrew Wadge, esperto della Food Standard  Agency, l’agenzia che ha partorito la controversa etichetta alimentare a semaforo.


2 commenti on “La rivolta delle lobbies alimentari”

  1. Avatar di stefano ceccarelli stefano ceccarelli ha detto:

    non mi stupisce che sia successo in inghilterra dove contrasta una progredita e moderna civiltà con una cultura del buon cibo recente e tradizionalmente scarsa. purtroppo noi essendo civilmente indietro dovremo aspettare prima che questo avvenga. anche se il sig. wadge non ha ancora vinto la sua battaglia, per lo meno è ascoltato e considerato, da noi una proposta così non la diffonderebbero nemmeno.

  2. Avatar di cdavide cdavide ha detto:

    stavolta sono d’accordo con le lobbies.
    per me è troppo semplicistico il semaforo
    meglio la cara e vecchia etichetta, magari pensata per una più facile lettura

    buona serata
    Davide


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