EFSA e il calcio Kinder Ferrero

Tempi duri per le aziende e i messaggi che fanno riferimento ad effetti sulla salute. Della regolamentazione sugli health claims avevo già scritto, ora cominciano ad uscire le decisioni. Stavolta il comitato EFSA’s on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA) si è espresso negativamente sulle barrette Kinder Ferrero da 12.5 g che forniscono 40 mg di calcio (il 5% della dose giornaliera raccomandata) e 70 kcal. La documentazione portata dalla Soremartec Italia S.r.l. Gruppo Ferrero in difesa del claim rivolto ad una fascia di consumatori dai 4 ai 21 anni non è stata considerata sufficiente è la Ferrero non potrà usare il messaggio “il cioccolato che aiuta a crescere” nella pubblicità.
Tra i fattori che hanno influito negativamente, l’eta dei soggetti (prevalentemente adulti) inclusi negli studi che la Ferrero ha presentato al comitato.
Io aggiungo che le barrette contengono latte in polvere, i trattamenti termici per disidratare il latte hanno effetti notevoli sulla composizione dei grassi e delle proteine del latte e ipotizzo che anche la biodisponibilità del calcio sia cambiata.

Fonte: Nutraingredients.com

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3 commenti on “EFSA e il calcio Kinder Ferrero”

  1. Giorgio ha detto:

    Era ora che si mettesse un freno ai benefici per la salute pubblicizzate sui prodotti.
    Non tutti (pochi per la verità) possono disquisire dagli ingredienti se un alimento ha un beneficio reale sulla salute e quindi si basano sulle scritte “pubblicitarie” apposte sul prodotto.
    Non vorrei però che, come succede con la pubblicità, le azioni arrivino dopo la durata “naturale” della campagna, quindi praticamente non hanno effetto.

  2. meristemi ha detto:

    Sono molto curioso di vedere che sviluppi avrà il braccio di ferro tra EFSA ed aziende alimentari a riguardo. Le ipotesi sono due, in un caso le aziende chiudono il mercato, scelgono di non investire nel settore perchè è troppo complicato ottemperare alle richieste di EFSA. Alcune hanno già scelto questa via, apparentemente, puntando su un marketing diverso che non usa espliciti riferimenti salutistici. Nell’altro caso si avrà un assestamento nei claims. In fondo il messaggio di ESFA sembra indirizzato proprio a cercare di calibrare la forma più che il contenuto.

    E’ una opzione molto poco da libero mercato, ma a questo punto EFSA non potrebbe emanare lei una serie di frasi standard che possono essere usate sui prodotti?

  3. gianna ferretti ha detto:

    Per alcune indicazioni da riportare in etichetatura ci sono già dei punti di riferimento

    https://trashfood.com/2007/07/etichette-alimentari-il-nuovo-regolamento-europeo.html


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