Do you Giuis?
Pubblicato: 2009/04/20 Archiviato in: Additivi, Coloranti, La foto del giorno 11 commentiPrima di salire in aula per la lezione, una pausa al bar per un caffè. Hanno attirato la mia attenzione delle bottiglie di succhi e nettari dal packaging mai visto, la linea Giuis della Horecare.
Il drink Arancia Rossa, al costo di 1,35 euro per 200 ml, finisce dritto dritto nel set di Flickr sul Rosso Allura. Infatti cosa c’è dentro?
Ingredienti: Acqua, succo di arancia rossa (25%), sciroppo di glucosio-fruttosio, zucchero, acidificante acido citrico, vitamina C, aromi, colorante rosso allura (E129)
Certo che io una bevanda di quel colore non la comprerei comunque… non devo neanche vedere gli ingredienti perché so di che colore é fatto un succo d’arancia, magari pure allungato!
e se fosse più tenue il rosso? lo comprereste?
io sto studiando anche il colore di alcune bevande alimentari.
secondo me la preferenza aumenta al diminuire dell’intensità colorante.
che cosa ne pensi gianna?
@ Davide, forse la preferenza per l’intensita’ di un colore dipende dal mercato target? Magari noi lo compreremmo se fosse piu’ tenue, ma se la bibita e’ diretta ad un altro gruppo (adolescenti?) la preferenza sarebbe diversa..? non so.
@Davide,nessun problema per me il colore. Però riconosco che è uno dei fattori principali delle scelte alimentari, soprattutto dei piu’ piccoli.
@Davide, sono d’accordo con Stefania è il target che “determina” il colore più o meno intenso del prodotto.
Io sono per i colori che “ricordano” quelli naturali, il succo di arancia mi sta bene anche rosso pallido o aranciato non sicuramente rosso fuoco !.
Lo so d’illludermi che ci siano meno coloranti ma almeno leggo sulla composizione la presenza del minor numero di “coloranti”!
Ho visitato il sito della ditta e devo dire che a me già inquieta quel packaging fatto a “vestitino”, figuriamoci poi se leggo gli ingredienti…
…mi sa proprio che io faccio parte di un altro target, magari di quello di coloro che possono perdere 10 minuti per spremersi due arance…
non lo so, secondo me determinate scelte sono inconsce:
alzi la mano chi non preferisce lo smarties blu
la mia idea è molto più fine, e correlata al concetto (risolto?) di fame specifica. Spesso si ritiene che questa sia solamente una questione di “contatto” e di “memoria” alimentare…ora non ho tempo di approfondire spero sia noto a tutti il concetto.
la mia opinione è che la fame specifica esista anche in relazione ad un colore, ed è in questo contesto che i coloranti possono avere una chance commerciale.
ditemi la vostra, se ritenete questo il posto giusto, altrimenti, chiedo scusa gianna per avere invaso un tuo spazio!
buona serata
davide
Ci mancava solo che fosse in grado di autodistruggersi e poi questo pseudoalimento avrebbe avuto tutto le chance per essere annoverato fra le possibili armi di distruzione di massa.
Spero sempre che nessuno compri certi prodotti…
Mangiamo frutta, e non questi pseudosucchi di frutta!
Complimenti per il blog…Buona lettura a tutti!
Davide: io preferisco gli smarties Rossi, e ho repulsione per quelli marroni (o forse mi confondo con dei confettini dei concorrenti….)
Ciao, scopro stanotte il tuo blog, cercando il nome italiano di un colorante per una traduzione farmaceutica.
Leggendo mi è venuto in mente della prima volta che ho visto (e assaggiato) il succo d’arancia Minute Maid, in California nel 1990. A) era buonissimo, b) il colore era molto naturale. A distanza di qualche anno lo vedo arrivare in Italia, ancora con un ‘vestitino’ molto naturale e un buon sapore. All’improvviso, qualche anno fa, il vestitino naturale scompare a favore di quel rosso Allura teribbbbile lì, e peggiora notevolmente anche il sapore. Beh, a me come cliente m’han persa, e dire che appena scoperto lo magnificavo con tutti… 😦
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