64 Food rules
Pubblicato: 2010/01/09 Archiviato in: Io lo leggerei 5 commentiEravamo rimasti a “Eat food. Not too much. Mostly plants.” una delle esortazioni del libro precedente. Ora nel nuovo libro “Food rules” l’autore aggiunge numerose altre “regole” fino ad arrivare a 64. Per scriverlo Pollan ha consultato antropologi, dietologi, nutrizionisti e anche i lettori di Well blog , , da cui ha raccolto circa 2.500 suggerimenti. In rete ho trovato alcune:
-Avoid foods you see advertised on television.
– If it came from a plant, eat it; if it was made in a plant, don’t.
– Eat your colors.
– Eat all the junk food you want as long as you cook it yourself.
– Do all your eating at a table.
– Don’t eat breakfast cereals that change the color of the milk.
Chi ha già letto il nuovo testo, trova che stavolta Pollan sia stato ripetitivo e non abbia aggiunto grosse novità rispetto al precedente. Qualcuno lo ha già letto?
Se sono questi i cereali a cui si riferisce, come si fa a non essere daccordo?
Edit: Ne ho trovate altre:
-It’s not food if it’s served through the window of your car.
-It’s not food if it’s called by the same name in every language.
Mi piacerebbe curiosare nella cucina di Pollan 🙂
Fonte immagine
Cit. “It’s not food if it’s called by the same name in every language.” – allora niente pasta, pizza o lasagne!? (o couscous). p.s.: BELLI (trash) i cereali 😀
Dall’intervista a Pollan: “It’s not food if it’s called by the same name in every language.” Think Big Mac, Cheetos or Pringles.” 🙂
[…] compilare le 64 regole del libro, Pollan ha sentito medici, antropologi, infermieri, esperti di folclore, nutrizionisti, dietologi, […]
L’ho letto due settimane fa in un ora, mi sembra poco letterario e molto creato per far cassa.
Non vale gli 11 dollari che costa, è una semlice lista buona per chi non ha voglia di leggere “Il dilemma dell’onnivoro” ed “In difesa del cibo” che sono tutta un’altra cosa e che consiglio a tutti.
Sicuramente una buona educazione alimentare sarebbe auspicabile sia per crescere in modo sano e salutare chi ancora deve crescere, sia per correggere gli errori di chi in modo meno sano è già cresciuto!!
Ciò detto in questo caso non mi trovo in accordo, non tanto per l’evidente sapore troppo commerciale dell’operazione, quanto per l’impianto, la struttura del lavoro.
L’elenco dei divieti e delle prescrizioni ricorda la lettura dei 10 comandamenti……. solo molto più lungo e molto meno autorevole!
Molti cordiali saluti
Fabiana