Betaglucani reloaded
Pubblicato: 2010/01/24 Archiviato in: Fibre alimentari, Filiere 9 commentiIl tempo passa veloce, sono già passati due anni da questo post in cui avevo ricostruito le caratteristche nutrizionali e il mercato dei beta glucani, ipotizzando il loro ingresso nel mercato degli alimenti funzionali.
I betaglucani, inclusi tra le fibre vegetali solubili, sono polimeri del glucosio. I legami tra le varie molecole non sono scissi dagli enzimi intestinali ma sono demoliti dai batteri della flora batterica intestinale.
I betaglucani aiutano a ridurre il colesterolo? Tra i meccanismi regolatori della colesterolemia, in comune con altre fibre vegetali, è stato ipotizzato che i betaglucani eserciterebbero una riduzione dell’assorbimento del colesterolo nell’intestino, inoltre dalla loro fermentazione, si formerebbero acidi organici a corta catena a cui è stato attribuito un ruolo inibitore della sintesi epatica di colesterolo.
Tra le aziende che li hanno scelti come ingredienti funzionali vi è la Kellogs con i cereali Optivita. Beta glucani anche in Alixir e biscotti Galbusera. Ora la Pastariso Scotti.
Stamattina ho incontrato appunto la pubblicità della Pastariso, un tipo di pasta con i seguenti ingredienti: Farina di riso, fibra di orzo con betaglucani (7%), gemma di riso 2%, emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi.
Dall’etichetta nutrizionale risulta che in 100 g di pasta sono contenuti 1,7 g di betaglucani.
Leggo che:
75 g di PastaRiso permettono di coprire il 25% della quantità giornaliera di betaglucani.
Ma da quando è stato stabilito il fabbisogno giornaliero in betaglucani?
Ora sto cercando in che quantità i betaglucani esercitano il loro effetto ipocolesterolemizzante.
Update 25-9-2010. Vi riporto alcune informazioni utili sui beta glucani. Il commento di Ivana mi ha fatto realizzare che non avevo dato seguito al post.
Troviamo indicazioni sull’apporto di beta glucani anche nei documenti dell’EFSA
“Regular consumption of beta-glucans contributes to maintenance of normal blood cholesterol concentrations”. In order to bear the claim, foods should provide at least 3 g/d of beta-glucans from oats, oat bran, barley, barley bran, or from mixtures of non-processed or minimally processed beta-glucans in one or more servings. The target population is adults with normal or mildly elevated blood cholesterol concentrations.
Sul precisare le fonti alimentari concordo, infatti su Pubmed si trovano evidenze scientifiche su effetti fisiologici diversi in relazione alle proprietà chimico-fisiche dei beta-glucani.
Processing affects the physicochemical properties of beta-glucan in oat bran cereal. J Agric Food Chem. 2010 Jul 14;58(13):7723-30.
Physicochemical properties of oat β-glucan influence its ability to reduce serum LDL cholesterol in humans: a randomized clinical trial. Am J Clin Nutr. 2010 Oct;92(4):723-32.
Io continuo a pensare che questi prodotti servano solo a spennare le persone ignoranti alimentarmente ma con un buon stipendio!
😛
Sempre mitica dottoressa Gianna. Grazie a te, so ora cosa sono i Betaglucani di cui, improvvisamente, scopriamo di averne un bisogno vitale. Saluti a tutti.
non credo ci sia un livello raccomandato di betaglucani, lo sento per la prima volta, su quanto possa essere utile se non viene promosso con una dieta equuilibrata e una attività fisica non so. Se mi posso permettere ti lascio qualche riferimento, credo tu li abbia già, stavo casualemnte scrivendo una cosa sull’orzo e ho scoperto che contiene dai 3,37-6,23 g di betaglucani per 100 gr, se la fonte è vera. In FDA dovrebbe essere dal 2005 una lista di alimenti con fibre solubili che contengono beta glucani e che possono inserirlo in etichetta, mi sembra di ricordare.
-Jood S, Kalra S. Chemical composition and nutritional characteristics of some hull less and hulled barley cultivars grown in India. Nahrung 2001 February;45(1):35-9.
-Wilson TA, Nicolosi RJ, et al. Reduced and high molecular weight barley beta-glucans decrease plasma total and non-HDL-cholesterol in hypercholesterolemic Syrian golden hamsters. J Nutr 2004 October;134(10):2617-22.
– Biorklund M, van RA, et al. Changes in serum lipids and postprandial glucose and insulin concentrations after consumption of beverages with beta-glucans from oats or barley: a randomised dose-controlled trial. Eur J Clin Nutr 2005 November;59(11):1272-81.
– Keogh GF, Cooper GJ, et al. Randomized controlled crossover study of the effect of a highly beta-glucan-enriched barley on cardiovascular disease risk factors in mildly hypercholesterolemic men. Am J Clin Nutr 2003 October;78(4):711-8.
Cara Gianna,
non sanno cosa inventarsi … quanto vale una bella parmigiana di melanzane, piena di olio …. e parmigiano …
vorrei capire se i betaglucani, possono essere aggiunti ad esempio nella fase di latte-innesto di una cagliata per formaggio ai fermenti lattici: Lactobacillus bulgaricus Streptococcus thermophilus lactobacillus acidiphilus e bifidobacterium bifidum
grazie
la Food and Drug Administration (FDA) ha dichiarato che la quantità di B-glucano sufficiente ad ottenere una riduzione significativa dei livelli sierici di colesterolo totale e LDL è di 3 g/giorno.oltre agli effetti ipocolesterolemizzanti,il Beta glucano è in grado di stimolare la sensazione di sazietà e di ridurre la glicemia post-prandiale.queste consclusioni derivano dai risultati di studi sceintifici, che si possono consultare su http://www.pubmed.gov.
Si Ivana, 3 g al giorno e si sottolinea che l’apporto dovrebbe essere da alimenti integrali o sottoposti a trattamenti che non ne riducono i contenuti. Troviamo queste indicazioni anche nei documenti dell’EFSA
“Regular consumption of beta-glucans contributes to maintenance of normal blood cholesterol concentrations”. In order to bear the claim, foods should provide at least 3 g/d of beta-glucans from oats, oat bran, barley, barley bran, or from mixtures of non-processed or minimally processed beta-glucans in one or more servings. The target population is adults with normal or mildly elevated blood cholesterol concentrations.
Su Pubmed si trovano infatti evidenze scientifiche su effetti fisiologici diversi in relazione alle proprietà chimico-fisiche
J Agric Food Chem. 2010 Jul 14;58(13):7723-30.
Processing affects the physicochemical properties of beta-glucan in oat bran cereal.
Am J Clin Nutr. 2010 Oct;92(4):723-32.
Physicochemical properties of oat β-glucan influence its ability to reduce serum LDL cholesterol in humans: a randomized clinical trial.
[…] hanno in comune OatWell, e Pasta Riso Scotti ai betaglucani? la presenza di avena come fonte di betaglucani […]
salve io ho avuto problemi di colesterolo, e il mio problema l’ho risolto così : pesce azzurro, legumi, cotture a vapore,e soprattutto mangiando e cucinando cucina cinese. e fine serata ginseng secco in un bicchiere d’acqua tiepida grazie al mio amico cinese luca, e più colesterolo