Distributori automatici. La piramide alimentare
Pubblicato: 2010/07/08 Archiviato in: Educazione e informazione alimentare, Slot food 9 commentiE’ proprio così. E’ tutto vero. 🙂
E’ proprio così. E’ tutto vero. 🙂
Andrea Cassano su Salames | |
Gianna Ferretti su E104 (giallo chinolina), E 110… | |
rebecca su E104 (giallo chinolina), E 110… |
Del resto, almeno al lavoro, uno va alla macchinetta per consolarsi mica perchè ha fame/sete.
Ho fatto il QUIZ! Pazzesco! 😀 Devo dire, cara Gianna, che non stanno messi meglio di noi…
Anch’io ho fatto il quiz ed è sconvolgente… sono rimasti ai criteri salutistici-alimentari degli anni ’70…
Mi viene in mente un curioso aneddoto sportivo… Un paio di anni fa ho partecipato ad un convegno sulla nutrizione nello sport e tra i relatori c’era il mitico Alfredo Martini ex ciclista ed ex ct della nazionale che ci raccontava come ai suoi tempi (anni 40-50) i ciclisti si alimentavano (prima e anche durante le gare) con cose che adesso farebbero rabbrividire (bistecche, uova sode, panini ipercalorici con affettati, frittate, vino etc…)
Mi sa che negli Usa si devono aggiornare…
chissà se il prossimo anno scolastico riuscirò a sperimentare a scuola una merenda no-junk
@Marco: gli USA credo che non si possono proprio aggiornare. Anche se volessero. Pensa alle loro multinazionali; pensa quindi a quanti volumi di junk devono far consumare loro (e un po’ anche a noi con l’export). Pensa che queste multinazionali spesso sono le prime finanziatrici di partiti. Gli Usa non si aggiorneranno mai 🙂 .
E scusate il pessimo italiano! Non avendo il dono dell’italiano, se scrivo cose di getto scrivo in arabo! 🙂
Sto leggendo “il dilemma dell’onnivoro” e non mi posso più meravigliare di nulla… neanche di questa piramide…
Gianna, se hai letto il libro, cosa mi dici dell’equazione americana mais=proteine. Se è vero quanto denunciato, l’alimentazione spinta dei bovini a base di mais e non di foraggio, a lungo andare questa forzatura cosa potrebbe generare? La mucca pazza non ha insegnato nulla…
Bè per fortuna dai noi in Italia la situazione è un po’ diversa! I distributori automatici sono permessi sono dalle scuole superiori in poi e in alcune regioni con il nutrivending qualcosa sta cambiando…
@Elena: Ci salva una tradizione alimentare sana, rispetto alla loro, che è totalmente sballata. La selezione la fa, nel caso italiano, le nostre abitudini alimentari, generalmente, non totalmente squilibrate. Quindi si viene già a creare una selezione per il suddetto motivo. Ciò non toglie che c’è ancora tanto da comunicare in tema di cultura alimentare e ancora troppa gente non sa cos’è un “grasso idrogenato”.