Lo yogurth fatto in casa

yogurth

Ho ripreso a fare lo yogurth in casa con la yogurtiera, sia con il latte intero, che con latte scremato. Non ci sono di certo i ceppi batterici di interesse industriale e di proprietà delle multinazionali. La Nestlé, per esempio proprietaria di Lactobacillus acidophilus A1 o la Valio, proprietaria del Lactobacillus GG o ìl  Bifidus ActiRegularis nome commerciale del Bifidobacterium animalis DN – 173 010 della Danone. Non contiene prebiotici nè fitosteroli. Ma vi assicuro che è buonissimo, nella foto con i lamponi appena raccolti in giardino.


19 commenti on “Lo yogurth fatto in casa”

  1. Grissino ha detto:

    Non si dice probiotici?
    Il mio prof di microbiologia lattiero-casearia diceva che idealmente bisognerebbe bere almeno mezzo litro di yoghurt naturale al giorno. Diceva anche che se c’erano problemi, di usare latte a lunga conservazione perchè così l’innesto non aveva la competizione di altra flora già presente nel latte… 😛

  2. gianna ferretti ha detto:

    Si, se ci riferiamo ai batteri, si chiamano probiotici. Poi ci sono i prebiotici, un nome attribuito alle fibre (es.inulina ecc..), e mi riferivo a queste molecole, perchè esistono diversi yogurth a cui sono addizionate. ciao alessandro! come vanno i preparativi per la partenza?

  3. gianna ferretti ha detto:

    Io comunque potrei anche riuscire a berne mezzo litro.

  4. Angelo Recchi ha detto:

    Anche a me piacerebbe fare lo yogurth in casa. L’ho visto fare da piccolo a scuola, e ne ero rimasto colpito. Dove si trovano i fermenti lattici? Quali consigli di prendere?

  5. camoni davide ha detto:

    io ti consiglio, nel prossimo yogurt, di aggiungere una puntina di lievito di birra ai fermenti lattici.

    i prebiotici prodotti dalla simbiosi saccharomyces – lactobacillus sono ancora in fase di studio, ma la maggiore microbiologa italiana conferma gli effetti

    Lactobacillus acidophulus: porcheria (meglio la LC1 derivato dal Lactobacillus Casei)

  6. gianna ferretti ha detto:

    @Angelo, ti consiglio di sperimentare, potresti provare con i fermenti che si acquistano in farmacia, o come ho fatto io in diverse occasioni,potresti usare i batteri presenti nello yogurth che si acquista al supermercato. All’inizio è stata una sfida: vediamo se nel barattolo i ceppi sono ancora vivi e vegeti, e la cosa ha funzionato! Accendo la yogurtiera la sera e il mattino dopo lo yogurth è pronto, piu’ o meno denso a seconda del latte aggiunto.

    La prossima volta proverò il suggerimento di Davide.

  7. Grissino ha detto:

    Abbastanza bene. Pur essendo partito con anticipo, ho comunque l’acqua alla gola. Comunque ora sono alle prese con gli scatoloni. Il resto va bene. 🙂
    Ci sentiamo prima della partenza
    :-))
    Dove vado io, ci sono una marea di yoghurt e latti fermentati al supermercato. Magari un giorno vien voglia anche a me di farlo, almeno so che SONO VIVI!
    😉

  8. […] da fare, anche stamattina a colazione yogurth fatto in casa e non sono riuscita così a seguire l’appello del v.v.f. A proposito di […]

  9. Marco ha detto:

    Invidio la vostra disinvoltura nella preparazione dell yoghurt.
    Anni fa le mie prove non hanno sosrtito risultati lusinghieri.
    L’acidità prendeva il sopravvento.
    Voglio vedere se il vostro altruismo di cybernauti è autentico: perchè non organizzare una serata dedicata allo yoghurt con presentazione, demo, assaggi ?
    Io metto a disposizione il locale, l’aperitivo e della buona musica.
    A voi l’esclusiva dello yoghurt. Ovviamente anche con test alla cieca, ecc.
    Marco

  10. gianna ha detto:

    @Marco, la mia è una produzione di nicchia..:-) …..comunque sentiamo se ci sono altri.

  11. davide ha detto:

    vedi, il latte in polvere serve anche per questo, diminuire la sensazione acida

  12. giancarlo.s ha detto:

    Buongiorno!
    da tempo faccio lo yogurt in casa con un incubatore a 6 vasetti monodose, seminando con yogurt fresco del supermercato. E’ ottimo.
    Oggi per la prima volta ho aggiunto alla semina un pocopocopoco di lievito di birra fresco. Ho letto che può mettere flatulenza. speriamo di no. avete consigli per il futuro? fra qualche giorno vi riferisco i risultati. grazie
    Giancarlo.S

  13. Anna Chiara ha detto:

    ragazzi per motivi didattici sto lavorando ad un progetto circa la preparazione dello yoghurt da latte di mandorla o intermedio di lavorazione. oltre i due tipici dello yoghurt quale microrganismo mi consigliate di utilizzare?
    qualunque informazione sito o notizie saprete darmi mi sara’ utile…grazie
    Anna Chiara

  14. giancarlo.s ha detto:

    Lo yogurt+lievito ha dato il seguente esito:
    – profumo di lievito, ovviamente, più marcato a 24 ore, meno percepibile dopo altre 24 ore a 4°C
    -consistenza meno compatta e più “filosa” del solito
    – lieve aroma come se fosse alcolico (forse mi sono autoconvinto perchè lo presupponevo?
    – pizzicorino in bocca come l’acqua ferrarelle

    Giudizio da 1 a 10: 6
    prova da ripetere se continuerò a essere convinto che il lievito aggiunga dei nutrienti

    Giancarlo

  15. gunnar ha detto:

    Anche io faccio lo yogurt in casa, ma senza yogurtiera. Adesso che fa caldo viene più rapidamente ma ho un problema.

    Ho provato vari yogurt probiotici e devo dire che Lactobacilus Acidophilus LA-5 dà buoni risultati, viene uno yogurt da bere. Però 2 volte ho ottenuto uno strano risultato facendo questi esperimenti.

    Ho provato a fare lo yogurt con LC1 della Nestle ( sull’etichetta la dicitura ‘fermenti lattici vivi FRA CUI Lactobacillus johnsonii La1′ – gli altri non sono specificati, in tutto sono publicizzati come 1 miliardo di fermenti attivi)al gusto di Aloe. – non ho trovato LC1 bianco. Il risultato è stato uno yogurt viscoso, quando lo verso cola, si allunga. Non ha gusto strano, ma la consistenza fa un po’ impressione. In boca sembra di tenere una medusa. A cosa è dovuta questa cosa? Io penso sia il ceppo batterico che fermenta in modo bizarro, qualcun’altro ha provato, gli è riuscito?

    Un altra volta ho provato a fare lo yogurt con un latte fermentato tipico marocchino- il Laben Chaouia – prodotto dalla Cooperlat Grugliasco col marchio Tre Valli. I ceppi in questione sono 2 streptococchi tali Lactococcus Lactis e Leuconostoc Mesenteroides. Forse uno dei 2 è riconosciuto come probiotico, ma sulla confezione non si fa riferimento a questo. Anche qui lo yogurt ottenuto era molto viscoso, si allungava e aveva un retrogusto pronunciato di mucca. Questo nel latte usato non si sentiva. Non era andato a male ma la consistenza non mi piaceva e l’ho dovuto buttare. Lo yogurt iniziale non era cosi. Ho provato per ben 2 volte con il Laben Chaouia, pensando che magari i fermenti fossero troppo vecchi/conservato male, ma sembra che la fermentazione che questi ceppi fanno sia molto diversa da quella dei batteri classici dello yogurt.

    Qualcuno ha qualche suggerimento o spiegazione per queste cose?

  16. Paolo ha detto:

    Ah, ricordo quel latte fermentato! che nostalgia Torino… vabbè, a parte quello vi sottolineo solo che ho avuto la netta impressione che i fermenti lattici in esso contenuti NON digeriscano il lattosio… e io che sono intollerante ho avuto sgradevoli effetti… come d’altra parte ho notato anche per gli Activia.

  17. Stefania ha detto:

    bella la domanda di gunnar (anche io sono curiosa di sapere il perche’ ) – a parte questo, io proverei a non usare yogurth di marca. Se poi ti va male, piuttosto che buttarlo, aggiungi mezzo cucchiaino di sali e farne una ricottina 🙂

  18. giorgio ha detto:

    se siete furbi prendete un vasetto di lactobacillus actiregularis e cd economicizzate facendovelo in casa: mescolandolo, semplicemente , ad un bel bicchierone di latte, da tenersi vicino ad una fonte di calore come il termosifone o i fornelli della cucina.

  19. luca ha detto:

    ciao, provate col kefir, più semplice da preparare, più veloce, più completo di batteri e più resistente all’apparato digerente e quindi più efficace ai fini salutistici, funziona con latte di soia , di riso, di capra, di mandorle, con acqua e zucchero,
    il gusto ricorda lo yogurth addizionato con il lievito, per lieve grado alcolico e “frizzantezza”, perciò deve piacere

    ciao o o


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