Going nuts

La foto del giorno la manda Stefania da Londra dove gli inglesi in alternativa agli snacks industriali vanno pazzi per semi e frutta secca. Molta e’ made in China. Sono nati perfino negozi che vendono solo pinoli, pistacchi,nocciole, mandorle e dove si possono trovare i ‘baby pinenuts’ ovvero mignon, non c’e’ scritto la provenienza perche’ ancora molti distributori riescono a trovare un modo per non scriverlo. Tra gli scaffali anche bustoni di frutta secca mista da 1 kg ognuno. Promozioni natalizie in questo periodo e al prezzo di £10 si acquistano 2 kg di frutta secca mista. Sono gia’ puliti e pronti da mangiare, in molti casi hanno anche gia’ il sale.


7 commenti on “Going nuts”

  1. Grissino ha detto:

    Sfido che poi hanno problemi di obesitá… oltre agli hamburger di Mc mangi pure 1 Kg di frutta secca! Sai quante calorie! E magari quanti residui chimici… chissá se la controllano decentemente questa frutta).

    Gli inglesi stanno proprio cadendo in basso allineandosi al “tanto e di bassa qualitá” che si trova in molti supermercati americani senza avere l’originalitá e la grandezza degli Stati Uniti. Negli Stati Uniti c’é il Junk Food, in Inghilterra il Little (nel senso di misero) Junk Food. 😛

  2. Toro ha detto:

    Ecco la solita leggenda metropolitana. Definire la frutta Junk food mi sembra un po’ troppo eccessivo. Anzi viste le proprietà dei grassi polinsaturi di cui son ricchissimi (circa il 30/40 percento) dovrebbero essere inseriti in ogni dieta. Putroppo molta gente poco iformata sparge la voce che son grassi e han tante calorie quindi non van mangiati. E vero son grassi e calorici, ma ci sono grassi e grassi.
    L’unico problema di questi prodotti è l’alta dose di sale e la mancanza di etichetta (quindi nessuna informazione su qualita e “porcherie” chimiche”)

  3. davide ha detto:

    beh ricchissima in c20 (precursori di prostaglandine & co) omega tre sei nove dodici quindici diciotto la frutta secca è un integratore energetico doc. ci dovrebbero costruire motori a base di frutta secca. mi chiedo se in cina vi siano norme che fissino i limiti di ocratossine. forse no. boh
    buon anno
    davide

  4. Gianna Ferretti ha detto:

    Davide facci una corsa di un estratto lipidico di pistacchi ecc..con il tuo gascromatografo! 🙂

  5. davide ha detto:

    la verità, cruenta, è che la corsa dovrei farla io, per smaltire i lipidi dei pistacchi. comunque sia, suggerimento, il pistacchio dovrebbe essere ricco in c14 – c12 – oltre ai soliti c 16-18 e probabilmente, nonostante la prevalenza di acidi SATURI dovrebbero essere presenti polinsaturi brevi (c:12;1. c14;2) e saturi brevissimi (c4-c6-c8)
    attendo conferme o smentite ma proprio la natura lievemente piccante e l’aroma caratteristico con convinto suffraghino spannometricamente le mie teorie!
    buon anno gianna e complimenti per etichettibus, dalla prossima volta mi cimento pure io, seriamente!

  6. paolo ha detto:

    E pensare che in Italia abbiamo della frutta secca strepitosa, non a quei prezzi però….

  7. Stefania ha detto:

    pant pant… eccomi! c’e’ sempre qualcosa di interessante in ogni post di risposta che leggo! complimenti a tutti !

    Grissino: hai perfettamente ragione per quanto riguarda l’obesita’ – fenomeno globale (l’Italia segue la Spagna e la Grecia nel tasso di crescita), chiaramente l’UK e’ messa male anche se non quanto gli USA, tanto male che se ne parla molto e a livello politico si sta facendo tanto per promuovere non solo la corretta alimentazione ma anche la disciplina sportiva. Ma l’obesita’ non e’ solo data dal mangiare tanto e male – molti ‘bevono’ le calorie, ovvero, bevono molti succhi e bibite carbonate al posto dell’acqua. Direi che la moda delle noci e granaglie e’ relativamente recente, e che certamente l’industria si e’ adattata fornendo bustoni di questi prodotti gia’ puliti e pronti da mangiare, proprio per invogliarne il consumo. Se un prodotto e’ gia’ pronto, il consumatore medio non ci pensa troppo a comprarlo.

    L’altro discorso e’ che effettivamente questo snack alla fine e’ …. frutta (chiaro, se ha il sale e’ un altro discorso) , e in UK in tanti si sono scordati di mangiare frutta da troppo tempo. Quindi un trend che invogli a mangiare fibre in piu’ puo’ essere d’aiuto. Diverso discorso invece per i crackers giapponesi, spesso in vendita affianco alle noci. Questi triangolini sono fatti con farine varie, sali etc, frammenti di alga e venduti come prodotti ‘sani’.

    Per quanto riguarda la situazione attuale dell’UK… non ci crederete, ma qui si sta discretamente bene in fatto alimentare, chiaro, c’e’ molto da fare, ma almeno in Londra centro non e’ male. Per chi volesse sapere di piu’ dello stato attuale del paese, c’e’ il sommario di una relazione fatta da una collega per il Cabinet Office e che potete leggere qui

    http://www.foodnavigator.com/news/ng.asp?n=82330&m=1FNE104&c=fkyimnucflchmjk

    si evince un nuovo interesse per la salute e la dieta bilanciata, ma la cosa che mi ha piacevolmente colpito e’ stato leggere che il 71% degli intervistati ha dichiarato il proprio interesse a comprare prodotti cresciuti o preparati localmente. E’ un bel passo avanti se ci pensate!


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