Etichettibus spray
Pubblicato: 2008/02/23 Archiviato in: Additivi, Aromi, E.T.chettibus 18 commentiL’hanno chiamato una rivoluzione del latte. Di cosa si tratta?
Edit: Tra gli ingredienti troviamo il protossido d’azoto, la cui scoperta come propellente per alimenti risale al 1931. Fino ad allora il protossido d’azoto era noto per i suoi effetti anestetici ed esilaranti. Come si racconta qui, Charlie Goetz, studente di chimica all’Università dell’Illinois, e il suo supervisore, G. Frederick Smith, stavano cercando di migliorare i metodi di sterilizzazione del latte per allungarne il tempo di conservazione. Studiando gli effetti dell’anidride carbonica sotto pressione Goetz si accorse che da un piccolo foro su una tanica usciva schiuma di latte. Pensarono di applicarla per ottenere panna montata istantanea e l’idea funzionò ma l’anidride carbonica rendeva la panna inacidita, per via dell’acido carbonico che l’anidridi carbonica forma a contatto con l’acqua. Dopo qualche tempo un dentista locale suggerì a Goetz di provare con il protossido d’azoto insapore, di odore dolciastro, non infiammabile e solubile nei grassi della panna. Era solo l’inizio dell’uso de protossido conme additivo propellente.
La prima azienda a entrare nel mercato al dettaglio fu la Reddi-Whip di Aaron Lapin, che nel 1948 ideò un contenitore a perdere con cui conquistò il mercato.
Per la novità la panna spray fu molto apprezzata dai consumatori anche per la sua praticità. Nel 1994, Henry Petroski descrisse il fenomeno d Reddi-wip come “a little luxury that no one but the inventor deemed we needed but that all of us find indispensable once it is marketed.”
Visto il successo, nel 1998 il Time incluse il nome di Lapin tra gli inventori piu’ influenti. Il brand Reddi-wip negli USA continua ad evolversi. Sono presenti diverse versioni della panna spray, nel 2001 ha debuttato una Chocolate Reddi-wip e ricordate il pancake-spray?
In Italia oltre alla panna spray troviamo anche prodotti costituiti da grassi vari, tra cui i grassi idrogenati
Nel 2007 ha debuttato sugli scaffali dei supermercati italiani il prodotto del nostro Etichettibus.
Cioccolata istantanea, quella che rompi sotto e diventa calda?
😛
No, la presenza del propellente dovrebbe guidarti.
secondo me questi biopolimeri sono il futuro. Non rispondo all’etichettibus…perchè lo conosco… comunque sia è la parte più affascinante della chimica alimentare…
in questo sistema, che non collassa, convivono sostanze in soluzione, sospensione, sospensione colloidale, un gas, dei cristalli solidi e dei “vetri”. molto più in là di un gelato alla crema!
10 e lode al prodotto, 4 e mezzo all’etichetta…
@Davide, è un prodotto “buono, pulito e giusto?” 🙂
che quantità di propellente serve per raggiungere lo scopo?
una mousse ?
Panna al cioccolato in bomboletta? (tipo la panna in bomboletta ma al gusto di cioccolato).
io non ho detto…buono pulito e giusto (infatti ho dato un 4 e mezzo all’etichetta)
potrebbero usare dell’argon, che dici? …
io userei del diossido di carbonio e un tampone citrato (+ ascorbico e diossido di zolfo) per evitare l’irrancidimento della panna… ma penso che l’etichetta non se esca molto pulita…
e poi il leggero brio del protossito d’azoto è un po’ come quello del fugu (ne han parlato in televisione proprio settimana scorsa…)
COMPLIMENTI PER I POSTS, SEMPRE PIù FREQUENTI, SEMPRE PIù INTERESSANTI!
ciao
Davide
Secondo me si tratta delle nuove schiumine della Lavazza che si mettono sul caffè… Non le ho mai provate, ma mi ispirano molto nonostante siano decisamente “schifezzose”! 😛
Che ne dici di cioccolata Spray ?
Spruzza e mangia
@Mary ha individuato il prodotto e l’azienda, scrivimi il tuo indirizzo nella mail. ciao! al prossimo et.chettibus!
accidenti l’ ho visto solo ora
Sapevo anche questo ….
complimenti mary
non ho capito però perchè lo hai messo nell’etichettibus dato che ne avevi parlato poco tempo fa…
comunque sia…oggi ho avuto una soddisfazione enorme, molto probabilmente usano un mio metodo analitico come strumento di ricerca di una valutazione collettiva x (segreto industriale). L’altro conferente era il massimo esperto mondiale del settore, da cui ho avuto un complimento.
piccoli tecnologi alimentari crescono….
Grazie per i complimenti!
Devo confessare però che la foto nel post mi è stata molto d’aiuto… mi ha fornito la dritta giusta. 🙂
@Davide complimenti per il tuo lavoro!
P.S.a quale etichetta ti riferisci?
in effetti
era troppo facile con la foto….
gianna falli piu’ difficili……
ma posso partecipare hai prossimi o no?
@michele, certo che potrai partecipare.:-)
no, mi sembrava ne avessi parlato dopo l’esposizione (mi sembra) di torino. oppure era un altro blogger che ne parlava, chiedo scusa in quel caso
Non é che puoi fare qualcosa che c’é nei supermercati di qui eh eh eh
😉