Appello del v.v.f.
Pubblicato: 2008/03/04 Archiviato in: Not Only Food 8 commentiNiente da fare, anche stamattina a colazione yogurth fatto in casa e non sono riuscita così a seguire l’appello del v.v.f. 🙂
A proposito di microorganismi e di probiotici, come è possibile quantificare se sono ancora vivi e vitali negli yogurth che acquistiamo? Uno studio del microbiologo J. Hamilton Miller ha dimostrato che solo un terzo dei prodotti in vendita negli USA, conteneva microrganismi vivi in grande quantità. Non ho trovato dati sugli yogurth in vendita in Italia. Per quantificare correttamente il numero di microrganismi vivi è necessario un Laboratorio di Microbiologia. Però esiste un modo semplice e casalingo per verificare se in un prodotto, per esempio uno yogurt, sono presenti ceppi di microrganismi vivi. Si fa bollire un litro di latte intero fresco, poi si mette il vasetto di yogurt nel latte tiepido e si pone il tutto in una yogurtiera. Se nello yogurt sono presenti microrganismi vivi questi si moltiplicheranno nel latte e, nel giro di 24 ore circa, si otterrà sia la prova che i microrganismi erano ancora vivi sia un nuovo yogurt da assaggiare.
Sí ma poiché i microbi si moltiplicano esponenzialmente ogni (mi sembra) 20 minuti in condizioni ideali, non possiamo in realtá sapere quanti erano in partenza.
😦
L’ideale sarebbe mangiare lo yoghurt prima possibile (alla scadenza son morti per sovrappopolazione o intossicazione da acido 😉 )
questa poi, del vvf non l’avevo mai vista!
Stefania, fa sempre parte della serie Parodie della Pubblicità. Spero che sia chiaro. 🙂
gianna, ho molta competenza nel settore.
probabilmente ingerisci più di 9 miliardi di fermenti in ogni cucchiaio di yogurt.
prova a fare diluzioni a 10 exp (-6) e un inoculo su Plate Count Agar
abbiamo fatto prove con yogurt scaduto a giugno e che a ottobre mangiavamo nel convitto della nostra scuola. rientrava nei limiti di legge, che per assurdo, per lo yogurt, ha un livello minimo di batteri vivi!
fidati, che un qualsiasi yogurt entro la data di scadenza, contiene fermenti vivi!
ti do un secondo consiglio, se vuoi fare uno yogurt in casa tipo muller, prendi un inoculo della yomo, (o della stessa muller), aggiungi al latte che vuoi utilizzare del latte in polvere, circa 30 g / 500 ml. Forno aperto per un paio d’ore alla temperatura minima (o se sfrutti la camera termostatata dell’università 42 gradi per un’oretta e mezza – due) e poi shock termico in frigo fino la mattina successiva. rottura del coagulo prima del miscelamento con frutta.
buon appetito
Grazie Davide!ma perchè aggiungere latte in polvere?
@ Gianna – good grief ugualmente, mi ha impressionato quasi quanto quella del cagnolino….
😛
io lo yogurt comunque lo faccio senza yogurtiera… uso un vaso di vetro di quelli per conserve sott’olio, ne faccio un litro per volta e dura che e’ una bellezza. non scade mica! 😉
guarda io ho gia’ segnalato il caso al nostro referente per il benessere animale………..
è una pratica vietata in italia l’aggiunta di latte in polvere. ma non ne è vietata l’importazione. è una questione cinestetica, oltre che di sapore, esce un superyogurt, e date le dosi che normalmente uno fa di yogurt, ti assicuro che non pesano sulla bilancia
il prodotto è molto più gradevole!
oppure, se non vuoi aggiungere latte in polvere fai una superomogeneizzazione del latte, inoculalo con fermenti vivi, due ore a 42 gradi e poi la classica lavorazione.
a parità di calorie hai un prodotto molto più saporito e gradevole causa la rottura dei globuli di grasso (e liberazione di diacetile e acetato di etile in quantità superiore dal metabolismo dei f.l. avendo substrato più ottimale)
un superyogurt da fare invidia a tutto il vicinato
ps: un giorno ti parlerò di come ho vinto il campionato della parrocchia con le mie spumiglie superleggere… thanks to bicarbonato…