Una differenza da 10 più

Su un sito internet di una nota azienda, nella descrizione di un prodotto trovo questi dettagli e ingredienti: Carni di tacchino 65%, speck 10%, acqua, farina di frumento, sale, antiossidante: sodio L-ascorbato. Tasso di grasso inferiore a 12%. Rapporto collagene/proteine della carne inferiore a 12.

Poi al supermercato, lo stesso prodotto mostra altri ingredienti, compreso un colorante. Sono i termini indicati in grassetto:
Carne di tacchino (63%), speck 10% (carne di suino, sale, spezie, destrosio, maltodestrine, fruttosio), acqua, farina di frumento,farina di riso, sale. Antiossidante: ascorbato di sodio. Colorante E120. .Tasso di grasso inferiore a 12%. Rapporto collagene/proteine della carne inferiore a 12.

A voi le considerazioni.

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8 commenti on “Una differenza da 10 più”

  1. Grissino ha detto:

    Ma hai un occhio di lince
    😛
    Comunque basta sempre coontrollare l’etichetta sull’alimento e decidere in base a quella.

  2. gianna ferretti ha detto:

    @grissino. Si, certo. Ma che motivo c’è di riportare sul sito internet delle informazioni che non corrispondono alla etichetta del prodotto in vendita?

  3. Marco ha detto:

    Suvvia come siete pignoli, si sono sbagliati è un semplice refuso, un erroretto di stampa! Sempre a pensar male e a malignare…

    Che cosa mai avranno dimenticato? Un colorante l’E120 (azorubina o carmoisina) che Wikipedia descrive in questo modo:

    “Secondo alcune ricerche scientifiche, l’azorubina, assieme ad un altro colorante sintetico, il rosso cocciniglia A (Ponceau 4R) (E124) danneggia la corteccia surrenale. Questo colorante è proibito in Austria, Norvegia e in Svezia. Le associazioni dei consumatori australiane hanno incluso l’azorubina nel gruppo di allergeni alimentari pericolosi per la salute, specie per le persone asmatiche e intolleranti all’aspirina (e ai farmaci antifebbrili e antinfiammatori).”

    tratto da wikipedia ( http://it.wikipedia.org/wiki/Azorubina )

    Ora Gianna non puoi lanciare il sasso e tirare via la mano… chi sarebbero questi furbetti del banco frigo e quale sarebbe il prodotto incriminato?

  4. Gianna Ferretti ha detto:

    @Marco. non è difficile. 😀

    Quando si parla di coloranti, si passa subito a cercare notizie sugli effetti sulla salute, e tu le hai trovate. Io considero anche l’ingannevolezza della pratica, contando sul fatto che la maggior parte delle persone prendono dal banco-frigo e non leggono. Aggiungo come aggravante, che il prezzo dell’elaborato, non è affatto inferiore ad altri.

  5. Gianluca Aiello ha detto:

    In effetti quanto scritto sul sito Internet non è altro che marketing e non penso debba sottostare a leggi particolari. Diverso è il discorso dell’etichetta della confezione che deve rispettare le leggi in materia e quindi essere precisa.
    Io ci vedrei una denuncia per pubblicità ingannevole all’Antitrust in quanto quello riportato sul sito non corrisponde a quanto in vendita.

  6. Marco ha detto:

    Scusa Gianna ma sono proprio uno sciocco… mi ero dimenticato di flickr!

  7. Lorenzo ha detto:

    Salve Gianna, io credo semplicemente che le cose sono 2: o non c’è stato il giusto aggiornamento sul sito (chiamare l’informatico ha anche un suo bel costo!) o, cosa molto più grave, sono ancora in utilizzo le vecchie etichette in attesa che siano terminate per stamparne nuove con la dicitura corretta. Comunque credo che la realtà corrisponda alla prima supposizione.
    Un saluto e… complimenti

  8. gunther ha detto:

    Questa è bellissima!! :-))


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