La Food Standard Agency va avanti da sola
Pubblicato: 2009/02/11 Archiviato in: Coloranti, Conservanti 8 commenti
La Food Standard Agency va avanti da sola e ha pubblicato un elenco di aziende che non hanno mai fatto impiego o hanno preso l’impegno di modificare gli ingredienti allo scopo di rimuovere i coloranti artificiali oggetto dello studio pubblicato su Lancet nel 2007, ricordato come lo studio di Southampton. La ricerca puntava attenzione alla relazione tra apporto del conservante sodio benzoato e alcuni mix di coloranti artificiali: Tartrazina (E102), Quinoline Yellow (E104), Sunset Yellow (E110), Carmoisina (E122), Ponceau 4R (E124) e Rosso allura. (E129)
Dai dati ottenuti i ricercatori suggerirono una associazione tra assunzione di questi cocktails e un aumento della iperattività in due gruppi di bambini di 3 e 8-9 anni. I dati hanno convinto gli esperti della FSA e in risposta è stato approvato un regolamento che obbligherà le aziende ad apporre dal 2009 la dicitura: “nuoce alla salute dei bambini” nei prodotti contenenti i coloranti artificiali e il conservante.
L’EFSA, chiamata ad esprimersi sulla questione, non ha ritenuto sufficienti i dati per modificare i livelli d’uso dei composti sotto esame. Per gli esperti nominati dall’autorità non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per limitarne l’uso (EFSA press release, “EFSA evaluates Southampton study on food additives and child behavior” March 14, 2008). D’accordo con le conclusioni dell’EFSA e della FDA, anche la Food Standards Australia New Zealand (FSANZ), quest’ultima infatti si è espressa sicurezza dei coloranti alle concentrazioni impiegate nei prodotti in vendita in Australia e in Nuova Zelanda.
Tornando alla decisione della FSA, trovate l’elenco delle aziende qui e sono la dimostrazione che ci sono delle alternative. Su quali siano i nuovi ingredienti che entreranno nelle formulazoni, non ho però ancora trovato notizie.
Fonte: Food Navigator
quello che e’ interessante, dal punto di vista politico, e che forse vale la pena sottolineare per far capire come le scelte politiche possano muoversi, sta nella frase:
At the end of last year, UK ministers backed a voluntary ban proposed by the FSA
le forze politiche quindi, per evitare di dover legiferare, scelgono di appoggiare un divieto volontario nei confronti di certi prodotti, come proposto dalla FSA. Diciamo che la strategia politica e’ piu’ rapida ma ‘indolore’ , sopratutto per l’industria che avra’ tempo per riformulare i propri prodotti in un certo modo. E infatti la lista della FSA comprende quei prodotti che non contengono questi coloranti – un modo per promuovere la buona volonta’ delle imprese che si sono dimostrate sensibili al dibattito, ma sopratutto per creare un ‘trend’ che porti gradualmente tutte quante a prendere le stesse misure –
fra i marchi nella lista: Worldfoods, Green Bay e le piu’ famose
Heinz, Weight Watchers (Heinz), HP, Lea & Perrins, (Heinz), Vimto drinks, Panda drinks, Sunkist drinks, piu’ un tot di prodotti che hanno il marchio del supermercato che li vende.
per esperienza posso dire che i coloranti Tartrazina (E102)e Rosso allura. (E129) sono ancora utilizzati nei semilavorati per gelateria mentre stanno scomparendo nei coloranti puri che si utilizzano in pasticceria come pure il Ponceau 4R (E124) che invece è sempre meno utilizzato ovunque.
una curiosità:che cosa si intende per albume di latte nella crema la cui foto è su flickr??
Enrico, di quale foto si tratta?
quella della crema di asparagi
tu gianna cosa pensi relativamente a queste interazioni?
buona giornata
davide
complimenti per il layout del blog
@Davide, non trovo piu’ l’articolo intero di Lancet, dovrei andare in biblioteca, poi ne riparliamo.
@Enrico, lo stesso “albume di latte” è contenuto anche nell’altra crema. Chiediamo alla Maggi?
Sloweb legge Trashfood 😀
http://sloweb.slowfood.it/sloweb/ita/dettaglio.lasso?cod=3E6E345B0546919C49Phv404CF3A