Professione gastro-photoreporter: Pubblicità e prodotti a confronto
Pubblicato: 2009/09/25 Archiviato in: La borsa della spesa 9 commentiQuante volte vi è capitato di restare delusi dal reale aspetto di un prodotto in scatola o surgelato dopo averne visto l’immagine della pubblicità? E’ un argomento di cui ogni tanto sento parlare.
Conoscevo già Adsvsreality. Impietosi i confronti tra l’aspetto reale dei panini di vari fast food e l’immagine della pubblicità. Poi ho scoperto il tedesco pundo3000 e ora il blog Food in Real Life, dove vengono comparate le immagini di piatti pronti di varie confezioni con la loro reale apparenza.
Raccolgo l’invito di Roberto La Pira dal blog Il futuro dei consumi, non vogliamo dare uno sguardo a prodotti in vendita anche in Italia? non sono molti, ma gli esempi non mancano nel mio album di Flickr. Eccoli, cominciamo dalla colazione, proseguiamo con un primo. Poi un secondo, e infine il dessert. E adesso tocca a voi!
Il frusì è raccapricciante….
Vedo se ho qualcosa di agghiacciante in frigo…difficile però, per come mangio io 🙂
Ciao Gianna
Scusa ma rappresentare un prodotto che non corrisponde alla realtà non potrebbe essere considerata pubblicità ingannevole o truffa,
anche quelle frasi del tipo:
La foto non rappresenta il prodotto che c’è all’interno
che vogliono dire?
Potrebbe esserci all’interno un mattone e secondo il produttore ha ragione Lui !
In effetti quella frase riportata in alcune confezioni sembra che sia scritta proprio per tutelarsi da accuse di pubblicità ingannnevole.
Di solito sulle confezioni di generi alimentari c’è una scritta piccolissima e nascosta che recita “l’immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto”.
Bisogna leggere fra le righe perchè ormai le parole non si leggono più come si scrivono ma in tutt’altro modo: ad esempio sui giornali c’è scritto “escort” e si deve leggere “prostituta”, oppure c’è scritto “termovalorizzatore” e si deve leggere “inceneritore cancerogeno”. Allo stesso modo la scritta “l’immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto” va letta così: “nella confezione c’è una ciofeca che non ha niente a che vedere con la foto che state guardando… vi stiamo prendendo in giro!”.
A tal proposito vorrei fare una domanda a tutti gli esperti di cucina che leggono il blog: è vero che le foto di piatti che appaiono nei libri e nelle riviste di cucina non rappresentano i veri piatti cucinati, ma sono riproduzioni “scultoree” fatte in resine, plastiche ed altri materiali? Mi ha detto un fotografo che mettere un piatto vero, ad esempio un dolce, sotto i riflettori per fare delle foto professionali rischia che il piatto si sciupi e che non venga bene nelle foto…
Io ho in salotto un piattino con una panna cotta ai frutti di bosco, fatto tutto in alabastro e comprato a Volterra che alla vista è identico ad una panna cotta vera e in tanti rimangono stupiti vedendolo sul tavolino accanto alla televisione.
Per curiosità vi metto il link alla ditta che fa il cibo in alabastro: http://www.oasisalabastro.com/
I pasticcini, i budini, le uova al tegamino e le tazze di caffè rovesciate sono incredibili!
@Marco
Io ho visto a Tokyo in quasi tutti i ristoranti, esposti in vetrina, dei patti conteneti le riproduzioni dei cibi che ti verranno cucinati all’interno.
Ho provato a toccarne qualch’uno e sembrano fatti in cera e sono veramente perfetti quasi da mangiare !
Mi ricordano tanto quei boccali di birra da esposizione con tanto di schiuma e condensa sul bicchiere che si possono trovare in qualche fiera.
Per quanto riguarda le foto esistono delle lacche a spruzzo per opacizzare e “fissare” gli alimenti e poi vai di photoshop !!!
@Gianna
Si ma allora preferisco quei cibi surgelati che hanno confezioni trasparenti che ti fanno vedere “live” il contenuto !
Mi sembrano più seri, vedi quello che compri.
A proposito di come si realizzano le foto degli alimenti, fareste bene a leggere i trucchi adottati per la realizzazione delle foto pubblicitarie.
Alcuni di quelli li conoscevo, altri sono al limite dell’allucinante !
http://www.43zero58.com/pubblicita-degli-alimenti-dalla-ferramenta-alla-tavola-1077
[…] e Gianna Ferretti qualche tempo fa aveva lanciato un invito ai lettori del suo blog, Trashfood, perché arricchissero la galleria di […]
[…] e Gianna Ferretti qualche tempo fa aveva lanciato un invito ai lettori del suo blog, Trashfood, perché arricchissero la galleria di […]