C'era una volta Alixir Immunitas

Alixir Immunitas

C’era una volta Alixir Immunitas™, la combinazione di microrganismi probiotici, appositamente selezionati, che dovevano ricostituire l’equilibrio della flora batterica intestinale e rinforzare le naturali difese del nostro organismo– come riporta la copia cache di Google. Poi sappiamo come è andata a finire.

Alixir Immunitas™ c’è ancora, la Barilla lo presenta in una nuova versione. Sul nuovo sito internet troviamo cereali e snacks che si presentano con una combinazione diversa.

Le vedete le gocce di cioccolato tra i cereali Alixir? contengono i probiotici Bifidobacterium longum e Lactobacillus acidophilus.

Credo che la Barilla sia la prima azienda che porta il cioccolato probiotico in Italia, ma l’idea di veicolare ceppi selezionati con questo prodotto non è nuova. Alla manifestazione Food Ingredients Europe 2007 a Londra la Barry Callebaut ha lanciato per prima in Europa la prima cioccolata “viva”, con probiotici. Una innovazione resa possibile grazie alla joint venture con la Lallemand, produttrice di probiotici. La temperatura elevata e la pressione sono fattori che danneggiano i batteri, ma all’interno della matrice al cioccolato la sopravvivenza sembra aumentare. Dopo il “cioccolato probiotico” da bere è arrivata così la formula in gocce da usare per snacks, cereali e altri prodotti.

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Saluti da Lucca!

Lucca Comics inn pasticceria

Un saluto da Lucca Comics Game.


Dessert a sorpresa

Frozen baozi

Mamma, vuoi provare i dango panini cinesi?

Dopo essermi documentata per vari giorni su melamina e vari scandali alimentari asiatici, come dite che ho reagito quando l’altra sera mi sono trovata la busta di questi panini congelati Made in China pronti da cucinare al vapore?


Ah! Alixir

Da quando ho scoperto la passione per le foto, giro quasi sempre con la macchina fotografica. Oggi tra gli scaffali del supermercato dove vado abitualmente, sono comparsi i prodotti Alixir.

Nessun espositore-totem dedicato, come quelli che ne hanno accompagnato il lancio diversi mesi fa, li avevano ribattezzati molto simpaticamente Darth Vader.

Molto piu’ sommessamente, i prodotti sono collocati tra tisane e integratori vari.

Alixir Food Lounge,Next Food Experience e temporary shop sembrano così lontani.

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Cartoline marinare: T come Tonni

Seconda puntata di Cartoline marinare. Le vedete quelle due navi all’orizzonte? mi hanno raccontato che sono addette alla manutenzione dei “vivai” e al vitto dei tonni allevati nelle strutture che si trovano a circa cinque miglia dalla costa, davanti a Marina di Camerota (SA). Ogni giorno centinaia di kg di pesce azzurro vengono versati nei recinti dove vengono allevati i pesci per diversi mesi.

Tun-nacchiòlu, Tunnu, Tunnariellu, Tunnu, Pompilo, Tonn, sono alcuni dei nomi dialettali con cui è conosciuto il tonno, pescato, conservato e commercializzato fin dall’antichità. Testimonianze di autori Greci e Romani e la sua effigie su mosaici, vasi e monete antiche ne testimoniano l’importanza nell’alimentazione umana fin dall’antichità. Gli americani lo chiamano sea chicken a indicare la rilevanza economica di questo pesce della famiglia dei Tunnidi (ordine dei Perciformi).
Lungo le coste europee e nei mari limitrofi vivono 9 specie di Tonnidi. Il Thunnus thynnus, o tonno rosso, ha il corpo lungo fino a 3 m e può raggiungere un peso fino a 600 kg. Questa varietà per la qualità delle sue carni è ricercatissimo in Giappone, dove è alla base dei piatti di pesce crudo come sushi e sashimi.

Il tonno è stato tra le ultime specie ittiche ad essere riprodotta in allevamento. Ciò a causa della grande difficoltà dell’allevamento delle uova. Il punto di partenza e’ la pesca in mare: dopo la cattura gli animali vengono selezionati e quelli di taglia superiore ai 100 kg vengono allevati negli impianti nazionali, distribuiti in Sicilia, in Calabria, in Campania.

Queste sono immagini di alcuni allevamenti, chiamati anche “Tuna Farming”.

Altri paesi che ospitano gli allevamenti sono la Spagna, Turchia, Malta, Cipro, Croazia, Tunisia, Libia. La Francia non ne possiede ma è coinvolta nella cattura. L’allevamento dei tonni si sta espandendo rapidamente anche fuori dal Mediterraneo, come in Australia, Messico, USA e Giappone.

I tonni sono costretti a vivere per alcuni mesi nei recinti profondi circa 30 m, raggiunta la taglia commerciale, c’è la mattanza. A novembre arrivano in zona i giapponesi e se li portano a casa loro.

Il mercato giapponese, secondo il Cirspe, il Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca, assorbe il 90% dei tonni allevati e il 50% di quello di cattura, i cui prezzi pagati all’ingrosso oscillano per la carne fresca intorno ai 40 euro/kg, con il 25% di scarto, mentre per la congelata attorno ai 10-12 euro/kg. Per quelli alla produzione, invece, il prezzo oscilla tra i 3 e i 4 euro/kg per gli esemplari di taglia superiore ai 100 chili e tra i 2-3 euro per quelli inferiori.

Un esemplare di alta qualita’ puo’ arrivare a costare anche 7 milioni di Yen, circa 50 mila euro.

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Cartoline marinare: A come arancini, G come granita

Si chiamano marinari gli abitanti di Marina di Camerota (SA) dove sono stata in vacanza. Comincio oggi con i miei ricordi, non tutti positivi, in ordine sparso, dopo sette giorni passati tra passeggiate tra i vicoli, escursioni in barca, acqua salata e prodotti “tipici”.

A come arancini
Con crocchette e altre verdure fritte sono in vendita dal fornaio, con pochi euro, ti riempono un box con una decina di questi sfizzi, così si chiamano in zona.

B come babà al rum
In versione classica e mini. Questi sono della pasticceria napoletana Silvana sul lungomare. Come racconterò, questa pasticceria ha decisamente la vetrina piu’ opulenta e tentatrice della cittadina.

C come crema di melone
Avvistata in alcuni negozi di prodotti tipici. Gli ingredienti di questo liquore dai colori abbaglianti? Panna, alcool, proteine del latte, sciroppo di glucosio…avranno dimenticato di scrivere qualcosa?

G come granita
Per molti la granita è solo questa o questa. Per non parlare di quella preparata con ghiaccio tritato e sciroppo colorato versato frettolosamente sopra, l’ho visto con i miei occhi in una bar della mia zona.

Dimenticate tutto ciò perchè quella servita al Bar San Domingo in Piazza San Domenico a Marina di Camerota, è una vera chicca. Entrate e chiedete, vi spiegheranno che c’è solo frutta fresca e olio di gomito per raggiungere a bassa temperatura, la consistenza giusta.

La preparano al limone, all’anguria,al melone, alla fragola, ai fichi. Le ho provate tutte, non quella ai gelsi neri, perchè non reperibili in questo periodo. Se passate da quelle parti, fermatevi.

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Scatti da Marina di Camerota

Eccomi a casa, le valigie e la casa da sistemare, ma ho trovato il tempo di caricare alcune delle foto scattate durante la settimana passata in Campania.

Ecco il set,poi con calma scriverò di quello che mi ha piu’ colpito.

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Rosso Licopene

Rosso e ortaggi

I pomodorini, peperoni e peperoncini arrivati nella cassetta di Francesco, mi hanno ispirato questo post.

Come si chiama il carotenoide che impartisce la colorazione rossa a ortaggi e frutti che maturano in questa stagione? è il licopene. Visto l’interesse suscitato dal composto, per le sue potenziali proprietà salutistiche, sono stati messi a punto i processi tecnologici per estrarre il pigmento da materie prime diverse. Dal sito Lycopene.com impariamo che la LycoRed ha puntato sulla produzione di Lyc-O-Mato®, un prodotto che si ottiene dai pomodori. Lyc-O-Mato® viene estratto in un impianto in Israele e può essere usato per produrre integratori o snacks fortificati con il pigmento rosso.

Alla Università della Sapienza c’è un progetto di ricavare il carotenoide da scarti di lavorazione dei pomodori.

Tra i prodotti che contengono licopene, ovviamente c’è anche il ketchup, e la Heinz, grande produttrice della salsa, ha pensato di finanziare diverse linee di ricerca sul licopene e di supportare il sito internet: Lycopene.org in cui si trovano dati e studi scientifici che dimostrano un ruolo del licopene come antiossidante.

Per diversi anni la Heinz ha proposto pubblicità in cui la salsa di pomodoro viene esaltata “tomato-rich diet may lower the risk of prostate cancer.” Ne sono nate anche inserzioni su quotidiani, pubblicazioni varie, libri di ricette che proponevano l’incorporazione del ketchup in prodotti isoliti perfino nell’apple pie.

Questa è l’inserzione apparsa sul New York Times Magazine nel 1999. La Heinz propose il ketchup come alimento funzionale: un claim salutista che suscitò un acceso dibattito, in assenza di dati scientifici che lo supportavano.

Ketchup, licopene e claim salutista ketchup

Com’è andata a finire?

Nel 2005 la Food Drug Administration (FDA) ha autorizzato la pubblicazione di alcuni dei claims salutistici proposti sui prodotti derivati dai pomodori, la decisione è stata ovviamente considerata una vittoria per la Heinz.

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Lo zucchero si trasforma

Zucchero colorato

La forma di queste zollette è accattivante. Ma perchè mai dovrei mettere zucchero e coloranti nel caffè?

C’è scritto: coloranti naturali. Quali? A me vengono in mente il rosso cocciniglia (E120) o il rosso barbabietola (E 162).


La foto del giorno- Salumi artigianali

salumi

Loreto, Vetrina di un negozio di prodotti tipici. Delle funzioni di alcuni degli ingredienti citati avevo scritto un po’ di tempo fa.