I nanomateriali e il colorante biossido di titanio ( E 171) negli alimenti

Visto che negli ultimi giorni ho incontrato il colorante biossido di titanio (TiO2) ( E171) in diversi prodotti, torno sull’argomento. L’impiego principale del biossido di titanio è nella produzione di vernici. Lo troviamo comunque in numerosi altri prodotti, tra i cosmetici (filtri solari), tra i prodotti per l‘igiene personale (dentifrici) e negli alimenti, tema che ci interessa piu’ da vicino. Attenzione crescente è rivolta al suo impiego come nanomateriale che chiamerò nano Ti02. La produzione di nano TiO2 è aumentata negli ultimi anni, di conseguenza oltre all’esposizione umana, è aumentata l’immissione nell’ambiente. Sono definiti come nanomateriali quei materiali che hanno componenti strutturali con almeno una dimensione nell’intervallo 1-100 nm.
Le particelle di nano TiO2 sono sintetizzate a partire da Sali di titanio e si arriva a strutture cristalline diverse (anatase, rutile o brookite). Le particelle di biossido ad uso alimentare sono eterogenee. Si fa presto a dire biossido di titanio, le dimensioni delle particelle che troviamo negli alimenti sono comprese tra 40 e 220 nm come mostra l’immagine tratta dall’articolo recente “Titanium Dioxide Nanoparticles in Food and Personal Care Products” in cui sono riportati i livelli di biossido di titanio (E 171) in alcuni prodotti in vendita negli Stati Uniti (Weir 2012). Fino ad oggi un solo studio era stato condotto per quantificare i livelli di biossido di titanio in alcuni prodotti alimentari (Lomen 2000).

Titanium particles

Studi finalizzati alla valutazione della tossicità delle particelle hanno evidenziato una relazione con la struttura e le dimensioni delle particelle. Il biossido di titanio sotto forma di anatase è 100 volte piu’ tossico del rutile. Alcuni studi recenti hanno attribuito proprietà proinfiammatorie alle particelle inalate (Hussain 2011), inoltre le interazioni con la superficie gastro-intestinale potrebbero essere coinvolte nell’insorgenza del morbo di Chron (Lomer 2002). Altri autori hanno attribuito al biossido di titanio un ruolo potenzialmente carcinogenico (CCohs.ca) Secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC)il biossido di titanio è incluso nel gruppo IARC 2B carcinogen (possibly carcinogen to humans).

Veniamo ai risultati dello studio di Weir et al (2012) . I livelli piu’ alti sono stati trovati nel prodotto Dickinson Coconut curd (3,59 ug/mg), la crema ritratta nella foto.

Dickinson Coconut curd

Seguono le Mentos Freshmint Gum. Diversi prodotti contenevano da 0.01 a 1 mg per porzione. Tra i prodotti con le concentrazioni maggiori, le gomme da masticare con livelli > 0,12 ugTi/mg. I livelli sono stati quantificati anche in confetti al cioccolato. Ad es. negli M&M il Titanio risultava 1,25 ug/mg. Sono stati anche analizzati dei prodotti caseari, ricordate la mozzarella al biossido di titanio? Alcuni drinks a base di latte scremato possono contenere il biossido aggiunto per rafforzare il colore. In media nei prodotti analizzati i livelli di titanio erano compresi tra 0,02 e 0,006 mg per porzione (240ml).

Gli autori hanno valutato anche la potenziale esposizione di diverse fasce di popolazione. L’esposizione dipende ovviamente dalle abitudini alimentari. Poiché il biossido di titanio è presente in molti prodotti per l’infanzia (caramelle, marsmallows, gomme da masticare), per la popolazione statunitense si è concluso che i piu’ piccoli sono i piu’ esposti (in media l’apporto giornaliero sarebbe tra 1-2 mg di Titanio /kg di peso). Per gli adolescenti si è stimato un apporto di circa 0,2-0,7 mg/kg di peso corporeo. Circa il 36% del biossido presenta dimensioni < 100 nm, quindi possiamo ipotizzare l’esposizione a nano TiO2 e non possiamo sottovalutare le sue conseguenze tossicologiche soprattutto per i bambini. Anche in Europa la legislazione europea riserva delle novità per i nanomateriali che in futuro dovrebbero essere indicati in etichetta.

Curiosi di sapere i livelli negli altri prodotti esaminati da Weir e colleghi? Ecco una immagine che riassume tutti i dati raccolti. Cliccare per avere una immagine piu’ grande.

nanofoods_chart_large

Fonti

Titanium Dioxide Nanoparticles in Food and Personal Care Products Environmental Science & Tecnhnology 2012

-Determination of titanium dioxide in foods using inductively coupled plasma optical emission spectrometry.Analyst. 2000

-Fine and ultrafine particles of the diet: influence on the mucosal immune response and association with Crohn’s disease.Proc Nutr Soc. 2002

Titanium Dioxide Classified as Possibly Carcinogenic to Humans. Canadian Centre for Occupational Health & Safety

-International Agency for Research on Cancer (IARC): Titanium dioxide (IARC Group 2B), Summary of data reported, Feb. 2006

Nanoparticles in your food? You’re already eating them

Mozzarella al biossido di titanio, frodi alimentari al tempo del Codex alimentarius

On voluntary and obligatory nanotechnology labelling

Rischio alimentare delle nanoparticelle: le Linee Guida dell’Efsa per individuarlo in tutte le fasi della filiera produttiva


L’anno scorso su TRASHFOOD

Il 2012 è stato un anno meno prolifico degli anni precedenti, la vita off line non lascia troppo tempo per riflettere e scrivere. Sono comunque numerosi i temi affrontati. Una selezione scelta per voi. Enjoy!

dyediet2stevia-edulcorantesurrogato-del-cavialesugar__brown_cane_sugar_icumsa_vhp_800-1200_from_braziltesco-carbon-label-2-orange-juiceterraètrashfoodcom-wordpress-com-2012-2-6-14-4-52

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ET.chettibus® risolto. Motta cup cake

Motta Cup cakeMotta

Il primo ET.chettibus® del 2013 è risolto. siete diventati troppo bravi.

Cosa fanno insieme farina di grano tenero tipo 00,zucchero,uova fresche, oli e grassi vegetali,sciroppo di glucosio-fruttosio, cioccolato bianco (zucchero,burro di cacao, latte in polvere,emulsionante: lecitina di soia,aromi), decorazioni di pasticceria (3,5%)(zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, amido di mais, coloranti: E 171, E 120, E101 (i), E 133, E 100, stabilizzante:gomma arabica,emulsionante: lecitina di soia, agenti di rivestimento: cera d’api-cena carnauba-gomma lacca,aromi),aromi,conservante:sorbato di potassio, colorante biossido di titanio?

Fanno Motta Cup cake variante crema chantilly. Il confronto tra l’immagine sulla confezione e il contenuto è impietoso.
La neonata cartella di Flickr dedicata al biossido di titanio (E 171) e quella che raccoglie prodotti contenenti il colorante azzurro E 133 si arricchiscono di questo nuovo elemento.

Complimenti a Nico che ha indovinato. Al prossimo ET.chettibus®


ET.chettibus® 26

Nuova puntata di ET.chettibus®, la caccia al prodotto da identificare.

Ingredienti: farina di grano tenero tipo 00,zucchero,uova fresche, oli e grassi vegetali,sciroppo di glucosio-fruttosio, cioccolato bianco (zucchero,burro di cacao, latte in polvere,emulsionante: lecitina di soia,aromi), decorazioni di pasticceria (3,5%)(zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, amido di mais, coloranti: E171, E120, E101 (i), E133, E100, stabilizzante:gomma arabica,emulsionante: lecitina di soia, agenti di rivestimento: cera d’api-cena carnauba-gomma lacca,aromi),aromi,conservante:sorbato di potassio, colorante biossido di titanio.

Come nelle ultime puntate, al vincitore un omaggio offerto da Surbir la bottega di golosità Made in Emilia.


E 124 ( rosso cocciniglia) nel cocktail

E 124

Preparate anche voi il cocktail Rossini con vino frizzante, succo di fragola (17%), mosto d’uva, colorante E 124 ( rosso cocciniglia) e gomma d’acacia?

Dove l’ho già incontrato? ecco un elenco di post dedicati al colorante azoico.


Panettone e mascarpone al biossido di titanio

panettone2012

Come sapete l’ingredientistica del panettone deve rispettare determinati requisiti. Non altrettanto accade per la farcitura. Quale nota azienda usa anche il colorante biossido di titanio ( E 171) per la crema al mascarpone impiegata nel panettone farcito?


Dye diet. Eat food not additives

Non ne condivido i toni a tratti allarmanti, ma mi incuriosisce il blog Dye diet curato da Nick, un passato trascorso tra le aule universitarie come docente in Chimica Organica e vari incarichi in diverse multinazionali. Il suo blog Dye diet con lo slogan “Eat food not additives” è una vetrina che ci mostra vari esemplari di junk food e mi consola che non siano così numerosi sui nostri scaffali prodotti simili a quelli descritti da Nick.

Il suo ragionamento è stato questo. Gli alimenti forniscono energia e fattori nutrizionali (proteine, grassi, carboidrati).

In molti prodotti troviamo additivi vari, particolare attenzione è riservata ai coloranti e conservanti.

Vista la sua esperienza si è dotato di uno spettrofotometro per valutare i livelli di coloranti nei vari prodotti che intercetta. Eccolo:

dyediet

Allestita una curva di calibrazione usando delle soluzioni standard di coloranti, ad esempio del Red 40, Nick riesce a quantificare (alla lunghezza d’onda di 500 nm) la concentrazione del colorante alimentare nelle bevande che incontra. Ad esempio queste:

L’obiettivo è calcolare, dei vari prodotti analizzati, il DyeDiet Nutrition Factor (DDNF) come descritto qui. Ed ecco l’aereogramma con cui presenta le sue elaborazioni quantitative riferite alla qualità del prodotto sotto esame. In questo caso il 7Up-Cerry-Antioxidant di cui avevo scritto tempo fa.


Rainbow, farne di tutti i colori

Di cosa si tratta?

un aiutino 😉 Leggi il seguito di questo post »


Coloranti in farmacia

La lettrice Antonella ha trovato la tartrazina in un prodotto per favorire la digestione e il funzionamento delle vie biliari. Uno sguardo rapido tra i farmaci del parentado e ho scoperto che i coloranti sono frequentissimi. Indigotina (132), azorubina (E122), ossido ferro rosso (E172) e ossido di ferro nero (E172) e biossido di titanio in diversi farmaci antipertensivi e per la circolazione. I coloranti giallo di chinolina e biossido di titanio in un integratore suggerito dal dermatologo a mio figlio.
Leggo sull’articolo: COLORANTS ­ THE COSMETICS FOR THE PHARMACEUTICAL DOSAGE FORMS che lo scopo della colorazione può variare nelle diverse formulazioni. La colorazione può essere impartita per prolungare la stabilità, in alcuni casi per l’identificazione da parte del paziente. E’ descritta una funzione psicologica, il colore del prodotto potrebbe anche influenzare l’efficacia della terapia (!). Credo che nella maggior parte dei casi però il colore sia usato a soli fini estetici e per rendere il farmaco piu’ appetibile soprattutto se parliamo di bambini. Ecco un tema mai trattato in passato: i coloranti nei farmaci. Non sarebbe possibile evitarne l’impiego, soprattutto nei farmaci destinati a soggetti affetti da patologie cronico-degenerative?

COLORANTS ­ THE COSMETICS FOR THE PHARMACEUTICAL DOSAGE FORMS


Specialità alimentari ittiche al rosso carminio


Cosa fanno il 43 % di polpa di pesce (quale? ) di cui solo l’8% salmone affumicato dell’Atlantico insieme ad addensanti, stabilizzanti, esaltatore di sapidità e coloranti? fanno questo preparato avvistato ieri nel banco frigo. Leggo che il prodotto di cui ho immortalato l’etichetta è tra gli eletti come Sapore del’Anno 2012, iniziativa che ha l’obiettivo di “certificare la qualità gustativa dei prodotti alimentari mediante un test”.

Qualcuno dei partecipanti al test si sarà chiesto a cosa era dovuto il colore del preparato? avrebbero scoperto che oltre alla paprika c’è il rosso carminio, forse piu’ conosciuto come rosso cocciniglia e di cui ho scritto abbondantemente in passato.